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Il governo della propaganda a senso unico ha oscurato i dibattiti televisivi già da tutto marzo, impedendo l’informazione e il pluralismo proprio in tempo elettorale. E ora incredibili palinsesti ‘estivi’ stanno uccidendo ogni programma tv che non si omologhi al nulla assoluto e inaccettabile di Minzolini per 4 mesi! E’ ‘l’informazione’ come la vuole Berlusconi! Via Augias, Fazio, Lerner, Santoro, Gruber, Gabanelli, Iovene, Ranucci persino Littizzetto e Dandini! Persino il viscido Vespa! Per lasciare il posto a triti telefilm, pellicole cento volte stantie, presentatori superflui alla Mirabella.
E’ il da da da.
Dove si scambiano per notizie i videomessaggi propagandistici del Presidente del Consiglio o di un Tremonti che giura sulla bontà della sua manovra senza contraddittorio, negando spudoratamente i rifiuti di tutte le categorie proprio mentre la manifestazione della polizia tumulta sotto le sue stanze e le Regioni minacciano di restituire le deleghe. Persino il tg sempre più blando della Berlinguer sfuma nel niente assoluto.
Molto debole su Lasette l’Onda di un bonario Telese, spesso spiazzato da una Luisella Costamagna inutilmente esibizionista e spesso inopportuna e fastidiosa.
Si salva alla fine solo il tg di La Sette, col buon dibattito politico del mattino dalle 7 alle 9,15 di Omnibus Estate. Ma è davvero poco.
Mentre questa ‘disinformazione coatta’ va in onda, si decidono cose importantissime come la manovra finanziaria che stroncherà in modo iniquo ogni possibile ripresa del paese con tagli intollerabili a servizi e diritti, si vota una legge anticostituzionale come la legge bavaglio contro la giustizia e l’informazione, che da sola ha occupato 18 mesi della discussione politica, si fanno attacchi iniqui all’occupazione nell’assenza di qualsiasi difesa da parte del Ministro del Lavoro e con una Marcegaglia e un Bersani che danno anche ragione al piano immondo di Marchionne e affiorano misfatti a catena di squallide cricche di affari che usano l’appoggio di Berlusconi per arricchimenti personali in un panorama di corruzione legalizzata e politicamente protetta che ci precipita al di sotto di ogni paese civile.
Messaggi
1. L’informazione del da da da, 23 luglio 2010, 10:08
Un mio amico è appena tornato da un viaggio in Turchia due settimane. lì si riusciva a vedere solo rai1 ma quando è tornato ha comprato Repubblica in aereoporto ed è rimasto molto stupito perchè non riusciva a capire niente del contenuto. La ragione è molto semplice: su rai1 non si è assolutamente parlato degli scandali di Carboni, del "trappolone" a Caldoro, della P3 ecc. o se ne hanno parlato lo facevano nelle edizioni notturne che vengono viste solo da pochi guardiani notturni.Minzolini è veramente scandaloso!!!!!!michele
1. L’informazione del da da da, 23 luglio 2010, 11:27, di IO
Repubblica è un giornale fondato a casa di Licio Gelli.
Minzolini fa schifo ma non diciamo che il resto è buono.
La Dandini fa un programma estremamente radical chic con ospiti ridicoli come la Cuccarini e simili.
Augias è insopportabile quando parla della bontà dei termovalorizzatori con Marcello Veneziani.
Rai 3 può essere paragonata al massimo con la Rai 1 di un paio di anni fa (cioè una ciofeca) e il Tg3 è un tg inattendibile (ad esempio uno stesso giornalista fa i servizi dall’estero per tutti e tre i Tg Rai), grazie al figlio del pidduista Di Bella e alla Bipartisan Berlinguer.
Per favore non parlate di P3. La P2 era una cosa seria. Qst sono un gruppo di potere che si scambiava favori. La P2 era una loggia massonica coperta il cui fine era creare uno stato Presidenziale e Bipartitico tramite il controllo dei Mass Media, per poter poi creare un unico sindacato e distruggere tutto ma restando in "Democrazia".
2. L’informazione del da da da, 23 luglio 2010, 16:58
Che Repubblica sia stato fondato a casa di Licio Gelli è una solenne minchiata ... sarà proprio lo sputtanamento della P2 che nel frattempo aveva preso in mano il principale concorrente, sin dal 1976, il principale cavallo di battaglia di Scalfari e c.
Ciò non toglie che Repubblica sia un giornale da sempre filoconfindustriale e del tutto interno alle logiche capitalistiche ed imperialistiche, ma questo è un altro discorso.
D’accordo sul giudizio relativo a Rai3 anche se quel Di Bella lì non è il figlio del piduista ( e comunque questo in se non sarebbe una colpa, Castro era figlio del più ricco agrario di Cuba) .... ed anche se la Dandini fa un programma di puro intrattenimento, sia pure satirico, e non ospita comunque solo la Cuccarini.
D’accordo pure sul fatto che la P3, pur non essendo un "centro anziani" come dice Berluskoni ma una "cricca" di affaristi legatissimi al Caimano ed ai suoi personalissimi interessi, non è minimamente paragonabile alla P2 che comunque, pur con qualche variante, i suoi fini politici li ha raggiunto proprio grazie al Berluska.
Ma al di là di tutto questo, quello che non mi convince del commento precedente e, in misura diversa, dell’articolo iniziale ... è il voler presentare tutto come "complotto", il negare l’esistenza di contraddizioni anche pesantissime all’interno dei vari poteri ( lo sputtanamento di Verdini e c., ad esempio, nasce da queste contraddizioni, mica da un’opposizione inesistente), il descrivere il mondo come una specie di "notte in cui tutte le vacche sono nere", praticamente impossibile da combattere e da cambiare.
Cosa che, a mio giudizio, finisce per favorire - al di là della buona fede di chi dice certe cose - proprio il mantenimento dello status quo.
Radisol
3. L’informazione del da da da, 23 luglio 2010, 18:52, di IO
E’ vero quello che dici però ci fu un incontro nella villa di Gelli per "affievolire" la conncorrenza del Corriere della Sera nei confronti di Repubblica.
Cmq io sono giovane ma mi dicono (e ditemi se sbaglio) che quando c’era un’unica rete, l’unico Tg era diretto da Fede e Vespa.
Eppure c’erano lotte e battaglie e quasi la metà (o almeno la metà) degli italiani non si sciroppava quello che gli passavano.
Oggi con Internet puoi, grosso modo, sapere tutto o quasi. Però tutti si fanno infatuare dal Leader Carismatico di turno (Berlusconi, Vendola, DI Pietro, Grillo, Fini ecc.) e si sciroppano tutto ciò che gli passano.
I mezzi per informarsi bene esistono. Eppure la gente va dietro a Grillo, Di Pietro e Vendola, le cui contraddizioni sono più che palesi.
4. L’informazione del da da da, 24 luglio 2010, 14:17
No, Fede e Vespa non sono così vecchi.
Hanno diretto sì Vespa il Tg1 e Fede il Tg2 ma in epoca in cui già esistevano almeno due canali Rai ( forse anche già tre ) e pure le primissime tv private.
La verità è che allora esisteva nella società un contropotere reale, fatto non solo di partiti ma anche di sindacati veri, di associazionismo, di comitati di quartiere. di giornali "contro", che faceva da antitodo ad una informazione televisiva paludata ... e comunque anche quella informazione televisiva paludata lo era in ogni caso meno di oggi ... persino nei Tg di Fede e Vespa c’erano giornalisti veramente di sinistra tipo Emmanuele Rocco, Italo Moretti, Andrea Barbato, Ruggero Orlando, Ugo Gregoretti ....
Comunque, parlando della situazione odierna, faccio notare che, tenendo conto dell’astensionismo, i voti reali di PdL più la Lega viaggiano di fatto intorno ad un 30% scarso degli italiani maggiorenni.
Quindi, niente di plebiscitario.
Il problema reale che ha portato allo strapotere del Berluska - molto più della sua occupazione di fatto dei media televisivi - sono leggi assurde ( peraltro fatte dai partiti che hanno poi formato il PD) che hanno imposto una specie di bipartitismo obbligatorio, la "porcata" di Calderoli è stata quasi un leggero miglioramento rispetto a queste ..... nonchè l’assenza di una opposizione istituzionale ( ed anche sociale ) degna di questo nome ...
K.
5. L’informazione del da da da, 24 luglio 2010, 15:57, di IO
Era proprio a questo che volevo arrivare.
Io faccio fatica a vedere sedi di partito o luoghi di aggregazione e/o coordinamento. Restano qualche centro sociale (a volte troppo "chiuso"). L’attuale sistema politico italiano è figlio della nostra società consumista, menefreghista, indifferente e in particolare al sud rassegnata.
La guerra tra poveri è ormai una prassi, l’immigrato, l’operaio polacco o cinese, il meridionale, il senza lavoro e così via. Se i giovani internauti diventano seguaci di Di Pietro facendo finta di non vedere il suo partito imbottito di ex-udeur e dalle ampie alleanze, senza vedere il voto unanime con Berlusconi in alcuni casi (inchiesta G8, Ponte sullo Stretto, Federalismo demaniale) vuol dire che evidentemente sono felici di essere presi per i fondelli. Lo stesso discorso si può fare con Grillo (spesso caduto in propagande razziste e favorevole alla chiusura della FIAT, oltre che ultra populista) e tutti gli altri.
Il discorso sui mass media c’è, è reale ma (dal punto di vista elettorale) trova nella Lega Nord la sua anomalia. Un partito spesso assente dalle TV nazionali eppure sempre più forte e radicato.