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USI, ABUSI E SOPRUSI BANCARI: LA BNL CHIEDE PIZZO DI 3 EURO PER
PRELEVAMENTI CONTANTI ALLO SPORTELLO ED IMPONE COSTOSE POLIZZE PER CHI
CHIEDE MUTUI, CON LA DIRETTA COMPLICITA’ COLLUSIVA, DELL’UFFICIO DI
VIGILANZA DI BANKITALIA.

Non è vero che le banche straniere operanti in Italia si adeguino
all’andazzo delle banche italiane in tema di costi,tassi e condizioni:
si comportano molto peggio. E’ il caso della BNL-Paribas che ha inviato
una lettera ai propri “gentili clienti”, informandoli che “ai sensi
degli articoli 118 e 126 SEXIES del T.U.B. (Testo Unico Bancario)”, con
la presente, relativamente al rapporto di conto corrente a lei
intestato, le proponiamo le modifiche di seguito riportate, che
entreranno in vigore a partire dal: 18/4/2011.
Commissione prelievo contante allo sportello euro 3,00 per prelievi
fino a euro 2.000.00. Bonifici domestici in uscita non urgenti su
supporto cartaceo: euro 4,50 a favore di cliente ad altre banche.
Tali modifiche sono giustificati dall’adeguamento rispetto alle
condizione standard di istituto e/o di convenzione. “ In generale la
previsioni dei prezzi arriva dopo diversi anni in cui la banca li ha
mantenuti costanti e si tratta di adeguamenti necessari dovuti
all’incremento dei costi operativi. Le ricordiamo che, come previsto da
contratto da lei sottoscritto, la Banca ha facoltà di modificare il
contratto, le condizioni ed informazioni ad esso relative, con preavviso
di almeno due mesi e Sua facoltà di recedere entro la data prevista per
l’applicazione della modifica, senza penalità e spese. In caso di
mancato recesso, le variazioni si riterranno accettate.”.
Non contenta di imporre un "pizzo" di ben 3 euro,per prelevare contante
agli sportelli su depositi in conto corrente che costano in media 295
euro l’anno, regolati ad un tasso di rendimento pari allo zero, il
Gruppo Bnl-Paribas esercita un vero e proprio ricatto allorquando, il
giorno prima della stipula notarile per la erogazione di un mutuo prima
casa e dopo gli accordi precedentemente concordati su tassi,spese e
condizioni, tira fuori dal cilindro la proposta di una costosissima
polizza da 25.000- 30.000 euro a seconda dell’importo del mutuo, pena la
mancata concessione del finanziamento.
Tali comportamenti semi-delinquenziali denunciati più volte dalle
associazioni dei consumatori alla Banca d’Italia,in particolare
all’Ufficio di Vigilanza diretto dalla signora Anna Maria Tarantola ed
al Governatore Draghi, che non hanno mai ritenuto necessario di
intervenire per stroncare fenomeni illegali ed abusivi,per non
disturbare i signori banchieri coi quali va a braccetto e che continua
scandalosamente a proteggere,venendo meno alle sue alte funzioni di
prevenzione di fenomeni diffuso di abusivismo bancario e di vero e
proprio taglieggiamento, devono finire.
Adusbef, nel richiamare ancora una volta la Banca d’Italia ai suoi
doveri d’ufficio per impedire alle banche, in particolare alla BNL, di
ricattare il mutuatario appioppandogli costose polizze assicurative su
alcuni rischi emesse spesso dalla banca stessa, senza la cui
sottoscrizione non eroga il mutuo configurando una vera e propria
estorsione,seppur di carattere contrattuale,invita i consumatori che
richiedono un mutuo, già obbligati ad aprire un costoso conto corrente,
a denunciare tali ordinari soprusi realizzati con tecniche ricattatorie
ai confini del codice penale.
Adusbef
Messaggi
1. LA BNL CHIEDE PIZZO DI 3 EURO ..., 9 marzo 2011, 12:37
Interrogazione parlamentare Senatore Elio Lannutti - Italia dei Valori
LANNUTTI - Al Ministro dell’economia e delle finanze -
Premesso che:
le banche non godono più di alcuna fiducia da parte dei correntisti e dei risparmiatori. Il ciclone Parmalat, Cirio, Bond argentini continua a farsi sentire nel rapporto che gli italiani hanno con le banche. La fiducia nel sistema creditizio, infatti, sembra essere ormai al lumicino. Secondo un sondaggio su 1.029 consumatori realizzato dall’Adusbef, solo il 15 per cento degli italiani afferma di fidarsi, contro il 20 per cento dell’inchiesta realizzata due anni fa. Il rapporto cittadini-banche è talmente logorato che il 65 per cento preferirebbe forse mettere i soldi sotto il materasso piuttosto che affidarli all’istituto di credito o alla Posta. E le banche raccolgono così una quota di sfiducia maggiore, anche se di poco, di quella che riguarda le assicurazioni che, stando al sondaggio, coinvolge l’82 per cento della popolazione. Quanta fiducia ha nelle banche? Recita la prima domanda sottoposta al campione: l’8 per cento ha risposto "molta", il 7 per cento "abbastanza", il 40 per cento "poca" e il 45 per cento "nessuna". La quota di coloro che dicono di fidarsi molto o abbastanza nelle assicurazioni sale al 18 per cento, contro il 38 per cento che ha "poca" fiducia e il 44 per cento non ne ha "nessuna". La prova di questa mancanza di fiducia è la destinazione dei risparmi, che solo il 6 per cento del campione affiderebbe alle banche e il 12 per cento alle poste. Il 72 per cento, infatti, sceglierebbe altri canali e il 48 per cento preferirebbe affidarsi alla certezza di Bot e Btp. Impietoso il giudizio sulla correttezza delle banche: "molto scorrette" per il 38 per cento, "scorrette" per il 28 per cento, "abbastanza scorrette"per il 19 per cento degli intervistati. Le definizioni positive riguardano solo il 2 per cento delle risposte alla voce "corrette" e l’altro 2 per cento a quella "abbastanza corrette". Per il 10 per cento degli intervistati, infine, "fanno solo i loro interessi". Del tutto conseguenti le risposte sul rapporto con la banca, che il 35 per cento del campione definisce "cattivo" e il 44 per cento "pessimo". In particolare, i cittadini criticano la mancanza di trasparenza, tanto che il 66 per cento trova che le informazioni su spese, costi e tassi bancari siano insufficienti. Ma ancora forte è lo choc per i casi Parmalat & Co: secondo il sondaggio, l’88 per cento degli italiani pensa che siano state le banche a rifilare i bond-bidone. La responsabilità per gli scandali finanziari, secondo gli intervistati, ricade tutta su banche (29 per cento) e Banca di Italia (29 per cento), seguite dalla Consob (20 per cento) e dai promotori (15 per cento). E, quindi, la riforma del risparmio dovrà colpire proprio Palazzo Koch, con una riduzione dei poteri di Banca di Italia invocata dall’87 per cento degli intervistati. Il malumore non è riferito soltanto all’istituzione, ma anche a chi vi lavora. Infatti alla domanda su quali siano le figure professionali che godono di maggior fiducia tra quelle presenti in banche e assicurazioni, il 58 per cento afferma "in nessuna delle indicate". Il personale più apprezzato (18 per cento) è quello delle poste, mentre dei promotori finanziari si fida soltanto il 3 per cento. L’Adusbef, infine, ha chiesto anche un’opinione sulla cosiddetta legge "salva-compagnie", che ha impedito la richiesta di rimborsi dell’Rc Auto dopo la sentenza dell’Antitrust contro le aziende: l’indagine dice che si tratta di una "truffa" per il 64 per cento degli italiani, di uno "scippo" per il 31 per cento mentre solo il 3 per cento la considera una "legge giusta";
ciononostante il sistema bancario continua nelle quotidiane vessazioni, in usi abusi e quotidiani soprusi, non soltanto variando unilateralmente le condizioni precedentemente pattuite nella gestione dei conti correnti che sono i più cari d’Europa, costando in Italia 295 euro, contro una media Ue di 114, ma anche imponendo dei veri e propri "pizzi" per prelevare contante agli sportelli o per erogare un semplice mutuo prima casa, che deve essere obbligatoriamente corredato da una gravosa assicurazione pena la mancata concessione del mutuo stesso;
è un vero e proprio ricatto ciò che impone, ad esempio, il Gruppo BNL-Paribas allorquando, il giorno prima della stipula notarile per la erogazione di un mutuo prima casa e dopo gli accordi sui tassi, le spese e le condizioni, chiama il cliente proponendo una polizza di 25.000- 30.000 euro, pena la mancata concessione del mutuo stesso. Comportamenti semi-delinquenziali che a quanto risulta all’interrogante sono stati denunciati più volte dalle associazioni dei consumatori alla Banca d’Italia, in particolare all’ufficio di vigilanza diretto dalla signora Anna Maria Tarantola ed al governatore Draghi, che non hanno mai ritenuto necessario intervenire per stroncare fenomeni illegali ed abusivi, al fine di non disturbare i banchieri che, a giudizio dell’interrogante, l’autorità vigilante continua scandalosamente a proteggere, in tal modo venendo meno alle sue alte funzioni di prevenzione di fenomeni diffusi di abusivismo bancario e di vero e proprio taglieggiamento;
considerato che nei giorni scorsi il Gruppo BNL Paribas, ha spedito a tutta la sua clientela una lettera di cui l’interrogante è venuto in possesso, con la proposta di modifica unilaterale del contratto, nella quale si legge che: «ai sensi degli articoli 118 e 126 sexies del T.U.B., con la presente, relativamente al rapporto di conto corrente a lei intestato, le proponiamo le modifiche di seguito riportate, che entreranno in vigore a partire dal: 18/4/2011. Commissione prelievo contante allo sportello euro 3,00 per prelievi fino a euro 2.000.00. Bonifici domestici in uscita non urgenti su supporto cartaceo euro 4,50 a favore di cliente ad altre banche. Tali modifiche sono giustificate dall’adeguamento rispetto alle condizione standard di istituto e/o di convenzione. In generale la previsioni dei prezzi arriva dopo diversi anni in cui la banca li ha mantenuti costanti e si tratta di adeguamenti necessari dovuti all’incremento dei costi operativi. Le ricordiamo che, come previsto da contratto da lei sottoscritto, la Banca ha facoltà di modificare il contratto, le condizioni ed informazioni ad esso relative, con preavviso di almeno due mesi e Sua facoltà di recedere entro la data prevista per l’applicazione della modifica, senza penalità e spese. In caso di mancato recesso, le variazioni si riterranno accettate»,
si chiede di sapere:
se il Governo, che, nel decreto-legge n. 225 del 2010 (cosiddetto "decreto milleproroghe"), cui ha mosso rilievi la più alta carica dello Stato, ha inserito prebende pari a 141 milioni di euro nel 2011 a favore del sistema bancario con la causale "Basilea" ed un condono sulla prescrizione decennale in merito ai diritti dei correntisti, sanciti dalla recente sentenza delle sezioni unite di Cassazione del 2 dicembre 2010, n. 24418, che stabiliva la prescrizione decennale dalla data di chiusura dei conti correnti, sia a conoscenza e condivida, per gli aspetti di propria competenza, tali quotidiane vessazioni ed ordinari soprusi, come la commissione di 3 euro, per prelevare contante allo sportello su depositi in conto corrente che costano 295 euro l’anno regolati ad un tasso di rendimento pari allo zero;
se il Governo non debba attivarsi, con iniziative di propria competenza, affinché sia impedito alle banche, in particolare alla BNL, di ricattare il mutuatario imponendogli costose polizze assicurative su alcuni rischi, emesse spesso dalle banche stesse, e senza la cui sottoscrizione la banca non eroga il mutuo, e se ciò non configuri una vera e propria estorsione, seppur di carattere contrattuale, che ad avviso dell’interrogante non è sanzionata dalla Banca di Italia;
quali misure urgenti il Governo intenda attivare per evitare che i consumatori, che richiedono un mutuo, siano obbligati ad aprire, prima di tutto, un costoso conto corrente dalle vessatorie condizioni ed una polizza che, pur non essendo obbligatoria, viene imposta pena la mancata erogazione del mutuo stesso con tecniche ricattatorie ai confini con reati sanzionabili penalmente.
http://parlamento.openpolis.it/atto/documento/id/58190
1. LA BNL CHIEDE PIZZO DI 3 EURO ..., 9 marzo 2011, 22:30
Banche nel mirino di “Mr prezzi”:
stop a balzello per prelevare contante
ROMA - Stop alle commissioni imposte dalle banche per prelevare
contanti, un balzello sempre più diffuso negli istituti di credito. E’
quanto chiede il Garante per la sorveglianza dei prezzi, Roberto
Sambuco, in audizione al Senato, spiegando di aver deciso di aprire
un’indagine sul sistema dei costi alla clientela nel settore bancario
che comincerà con l’audizione dell’Abi il prossimo 15 marzo.
«Non è condivisibile far pagare i consumatori per ritirare i propri
soldi dal conto corrente. Viene così minato alla base il rapporto di
fiducia nella relazione banca-cliente», ha detto "Mister prezzi" che ha
aggiunto di aver ricevuto numerose segnalazioni di «disservizi, opacità,
mancanza di trasparenza e chiarezza, moltiplicazione a volte
incomprensibile delle voci di costo per i conti correnti, tutti elementi
che andranno verificati».
Proprio il costo per il prelievo di contante allo sportello, ha
indicato Sambuco, «risulta essere applicato da molte banche. È una
vicenda rilevante perché rischia di generare disagi per alcune tipologie
di consumatori-correntisti, con il rischio di colpire le fasce più
fragili della popolazione».
In particolare, «saranno approfondite e verificate, tra l’altro, le
singole voci di costo a carico dei consumatori», «il rispetto degli
obblighi normativi imposti al settore anche in materia di contenimento
delle commissioni di massimo scoperto».
Le banche italiane sono «trasparenti e fra loro in concorrenza», ha
replicato l’Associazione bancaria italiana. «Apprendiamo da fonti di
informazione - si legge in una nota dell’Associazione bancaria - delle
intenzioni di "Mister prezzi" di introdurre nuovi vincoli
all’operatività del sistema bancario, intervenendo sul sistema dei
prezzi. Misure che ricordano tanto un passato di cui non si sente alcuna
nostalgia. Le banche italiane sono trasparenti e fra loro in
concorrenza».
«Le buone intenzioni di Mister Prezzi non bastano, per far abbassare la
cresta ai banchieri occorrono normative stringenti che mettano
finalmente un freno ai continui abusi e soprusi perpetrati dalle banche
a danno di correntisti e consumatori», ha affermato il senatore Elio
Lannutti, capogruppo dell’Italia dei Valori in commissione Finanze. «È
necessario - ha aggiunto - introdurre subito regole precise che
permettano di salvaguardare i cittadini dal salasso continuo che sono
costretti a subire agli sportelli bancari, attraverso gli elevatissimi
costi dei conti correnti, che in Italia sono pari a 295 euro contro i
114 della media europea, o assurde vessazioni come la tassa di 3 euro
sul contante. Una vergogna inaccettabile - conclude Lannutti - che deve
finire al più presto».
Mercoledì 09 Marzo 2011
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=141364&sez=HOME_NOSTRISOLDI&ssez=
2. LA BNL CHIEDE PIZZO DI 3 EURO ..., 11 marzo 2011, 14:11
La PignattA n° 57
Prelevamenti di denaro contante alla cassa?
Le banche introducono il biglietto d’ingresso in agenzia
di Mauro Novelli 2-3-2011 :
http://www.mauronovelli.it/Pignatta%2057.%20Biglietto%20per%20entrare%20in%20banca.%202-3-2011.mht
3. LA BNL CHIEDE PIZZO DI 3 EURO ..., 13 marzo 2011, 12:36
BALZO TASSI PRESTITI A FAMIGLIE, I CONSUMATORI CHIEDONO A BANKITALIA INTERVENTO URGENTE PER FERMARE LA VERGOGNA DELLA "TASSA SUL CONTANTE"
I CONSUMATORI DI CASPER INVITANO I CITTADINI A CHIUDERE I CONTI E CAMBIARE ISTITUTO DI CREDITO
I dati di Bankitalia sull’aumento dei tassi del credito al consumo confermano quanto affermato, da tempo, dalle associazioni Casper - Comitato contro le speculazioni e per il risparmio (Adoc, Codacons, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori). Le famiglie italiane stanno attraversando una crisi profonda, che le costringe a indebitarsi sempre di più, a fronte della riduzione del risparmio e del potere d’acquisto, soprattutto per le pensioni e per i redditi bassi. Come se non bastasse, un nuovo balzello è saltato fuori dal cilindro delle banche: la "tassa sul contante’. Imposizione dell’importo medio di 3 euro, che da qualche giorno molti istituti di credito richiedono a quei clienti che si recano in agenzia a prelevare denaro contante.
"Bankitalia intervenga urgentemente per fermare questa vergogna - affermano le associazioni di Casper - l’idea che un cittadino debba pagare per poter disporre del proprio denaro, soprattutto alla luce degli ultimi drammatici dati economici, è un ritorno al Medioevo e l’esempio concreto di come gli istituti di credito introducano periodicamente nuovi balzelli con l’unica ragione di "spremere’ i consumatori e arricchire le proprie casse. La situazione economica è grave, non vorremmo che i consumatori siano costretti a ritirare gli ultimi 3 euro sul proprio conto spendendo la stessa cifra in commissioni. Ad ogni modo, invitiamo i correntisti a verificare se la propria banca è tra quelle che applicano la "tassa sul contante’ e, in tal caso, chiudere il conto e passare ad altro istituto di credito’.
8 Marzo 2011
http://www.codacons.it/articolo.asp?idInfo=132623