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LA BNL E’ SANA COME UN ....PESCE !!!

Publie le mercoledì 3 agosto 2005 par Open-Publishing

Si dice che prevenire sia meglio che curare. A questo scopo sono necessari CONTROLLI periodici; ciò vale sia per le persone FISICHE sia per quelle GIURIDICHE. Nel caso della nostra azienda i controlli sono frammentari e un po’ “schizofrenici” dal momento che si spuntano, puntigliosamente, delle voci meno importanti, come ad esempio i caffè consumati durante le missioni o le rilevazioni delle presenze, tralasciando spesso e volentieri i controlli principali come ad esempio la valutazione delle sofferenze e i controlli incrociati dell’operatività.

La Direzione Aziendale distratta più del dovuto dalla battaglia sugli assetti proprietari, a nostro giudizio non sta operando per migliorare le criticità sul sistema di controlli interni e sui “buchi” delle procedure informatiche già segnalati nel verbale ispettivo della Banca d’Italia nello scorso anno.

Siamo quindi ancora una volta costretti a segnalare, come già avvenuto per la questione della “banca clandestina cinese” (che vede, in qualche modo, coinvolta una parte della struttura aziendale), un altro inquietante episodio di cattiva gestione ed organizzazione aziendale.

In questi giorni, infatti, è in corso la vicenda del Centro Servizi Amministrativi di Roma, dove sembra che il tardivo pensionamento di un caposervizio abbia portato alla luce un “buco” di svariati milioni di euro, aggravando una situazione aziendale certamente non rosea; questo episodio e’ solo l’ultimo anello di una serie di disavventure di questo genere ( vedi le “vicende” degli uffici mutui a Napoli, a Roma, presso l’Area Lombardia, ecc...), una situazione veramente da record.

Al di là degli aspetti che coinvolgono direttamente l’aspetto disciplinare e penale, che non ci riguardano, crediamo che queste ed altre situazioni siano anche conseguenza dell’ormai decennale assenza di una qualunque strategia aziendale che di fatto ha permesso la creazione un po’ ovunque in azienda di veri e propri “feudi” personali del tutto indipendenti tra di loro.

La prassi di evitare o comunque diradare, in una parossistica e nei fatti deleteria logica di “risparmio”, tutta una serie di controlli ha spinto a tagliare le spese più banali, dalla cancelleria alle forniture, dalle pulizie al facchinaggio e ha fatto sì che si siano fatte “carte false” per risparmiare su qualche indennità di rischio o di turno. Ciò ha aperto pericolosamente enormi spazi a vicende come quella di cui stiamo parlando.

Il bello - si fa per dire - e’ che vicende come queste avvengono mentre la BNL e’ invece diventata improvvisamente inflessibile nei confronti di comuni lavoratori che, pur sicuramente sbagliando, hanno commesso mancanze più lievi di queste e soprattutto che non hanno causato nessun danno economico all’azienda.
Inoltre la stessa azienda opera iniziative del tutto strumentali e sicuramente opinabili nei confronti di lavoratori che, a vario titolo, si pongono - in questo particolare periodo - “fuori dal coro”. Alla luce di tutto cio’ non possiamo che ribadire quanto già detto in altri comunicati.

Non sappiamo come finira’ la battaglia sugli assetti proprietari della BNL ma al tempo stesso non possiamo non segnalare l’ esito semi-fallimentare del tortuoso operare dell’ attuale gruppo dirigente.

Roma 3/8/2005

Falcri Banca Nazionale del Lavoro
Coordinamento Nazionale

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