Home > LA CAMUSSO: "COME MI CAMUFFO"
FISCHIATA IERI A BOLOGNA LA SEGRETARIA GENERALE CGIL FA FINTA DI NON SERTIRCI
Lettera aperta,
Gentile signora Susanna, o compagno segretario, o cara amica, inizi a leggere come più le piace,
da prima del 14 dicembre noi docenti e studenti della Scuola Pubblica e Università assassinate dalla politica economica cieca e morta del ministro degli evasori TremoRti, fatta poi passare per razionalizzazione didattico/pedagogica/rivoluzione epocale dall’asina EnteroGelmini, le chiediamo di indire lo Sciopero Generale contro questo NonGoverno di incapaci, puttanieri, mentitori, fascisti, maschilisti e chi più ne ha ne metta.
Il 14 dicembre poi, dopo che il regime dell’amore Berlussoniniano ha scatenato la repressione a manganellate e botte contro di noi, chiamandoci poi tutti "potenziali assassini", le abbiamo ufficializzato la richiesta, dicendole pure che la mobilitazione nostra deve essere comune a quella dei metalmeccanici FIOM, dei precari, licenziati, non garantiti più dagli ammortizzatori sociali, disperati per fame e miseria che questo esecutivo sta spargendo tra un bunga bunga, insulti e attacchi a tutta la sinistra italiana, blocco del Parlamento e tifo vergognoso, senza precedenti, per lo schiavismo padronale di Marchionne e soci.
La stessa richiesta le è pervenuta nove giorni dopo da noi, quando abbiamo scelto di non farci massacrare nella zona rossa blindata dal potere che viola la Costituzione impedendo le libere manifestazioni e il dissenso vietando di fatto l’espressione del pensiero.
Contemporaneamente anche la Fiom le chiese la stessa cosa: indire lo Sciopero Generale al più presto, riempire le piazze, contarci e contare.
E’ probabile che il suo apparecchio Amplifon abbia la batteria da cambiare, o sia da revisionare, forse da sostituire. Fatto sta che non ci ha sentito.
Eppure lei stessa aveva chiesto al Governo, pubblicamente, in comizio, risposte concrete alla crisi e provvedimenti da concordare, altrimenti…
Altrimenti cosa?
Quali risposte lei si attendeva da questi cialtroni fascisti?
Che le dicessero che anche lei è una "cosiddetta donna" e che Nicole Minetti vale molto di più di qualsiasi "deprecabile ed infima operaia alla catena"?
E’ interessante la sua posizione, anche e soprattutto perché nessuno l’ha capita.
Ha fatto le sue dichiarazioni ai convegni, rilasciato interviste, anche dure, contro i padroni degli accordi sfascisti, sembrava che stesse per decidere chissà cosa.
E invece nulla. Lei è ancora in attesa di risposte programmatiche o che le telefonino per annunciarle un "tavolo" allargato all’apertura e al dialogo.
Aspetta che Bonanni o Angeletti si spoglino per un po’ del ruolo statalizzato che hanno scelto, vendendosi agli avversari, chissà per quale marca di croccanti nella ciotola.
Dopo che il segretario della CISL ha dichiarato recentemente che "la FIOM non conta nulla, è solo una frangia estremista, provocatrice, deleteria… di pericolosi", tesi che ha sposato copiandole piè pari da Sacconi e Marchionne, lei aspetta ancora?
Non solo: ieri va a Bologna, alla prova generale dello sciopero FIOM di oggi, comizia insieme a Landini, viene fischiata e per tutto il suo intervento; la piazza scandisce "sciopero generale" mentre lei ignora la cosa e al microfono ci racconta dell’indegnità del puttanaio d’Arcore e delle trombate del premier.
Mi scusi, ma chi se ne fotte?
Sono altre le cose che deve dirci.
Deve spiegarci a chiare lettere come mai la sua linea assomiglia così tanto a quella del PD di Fassino e D’Alema, fatta solo di pusillanime intellettualismo anacronistico e mai di azioni concrete e coraggiose.
Insomma è tempo di finirla di parlarsi addosso cercando d’arringare le platee, la gente non è assolutamente stupida come la pensate: è disperata, stufa, incazzata come non mai, pronta a scattare in incontrollata rivolta sociale.
Non può lei e non possono certi personaggi Bersaniani tirare ancora la giacca a chi non l’ha più, portiamo solo stracci addosso ormai, se ci provate, a tirare, si strappano, perché noi, e possiamo dirlo senza timore d’essere smentiti, i soldi per comprarci abbigliamento nuovo non ce li abbiamo più da tempo, risparmiamo sul cibo, sul divertimento, non andiamo in vacanza, rinunciamo a farmaci per curarci e se una malaugurata inaspettata brutta cosa ci capita fra capo e collo e supera i 750 euro non la possiamo affrontare.
Non so come lei chiami questo stato di cose.
Per me ha nomi precisi: Stato borghese, lotta di classe padronale contro i lavoratori, crisi economica voluta dai banchieri per speculazioni personali che stiamo pagando solo noi, lavoratori della Pubblica Amministrazione e dipendenti da mille euro al mese ricattati dai sindacati di Stato e dagli accordi incostituzionali FIAT che tra poco saranno pure adottati da FinCantieri.
Dovrebbe essere lotta dura e continuativa da parte CGIL, invece lei Camusso, propone porzione di stracchino morbido ai fermenti lattici morti.
Oggi saremo nelle piazze, auto convocati ormai, abbandonati anche dal nostro sindacato.
Meglio soli che male accompagnati?
Non credo che questo faccia bene alla CGIL, perché è l’anticamera del percorso suicida che ha praticato il PD, è perdita di treni importanti che non ripassano, è diminuzione di consenso che si traduce in meno adesioni ed è proprio quello che questo Governo vuole, ridurre l’unico sindacato che ancora pare opporsi ai padroni, al silenzio e alla non rappresentanza.
Lei, signora Camusso, sta facendo un grandissimo favore ai fascisti della svendita delle lotte dei lavoratori.
E’ esattamente quello che si aspettano dal segretario generale del più grande sindacato nazionale di sinistra: che sia "ragionevole, arrendevole, accomodante, che non ascolti gli estremisti della base, che collabori…"
Ma siccome io resto marxista e materialista storico, e anche un po’ di più, e con lo Stato Borghese non ci dialogo, ma lotto per abbatterlo, sono pronto a disdire la mia tessera alla CGIL perché non mi sento più rappresentato dalla minestrina tiepida al brodo Camussiano.
La saluto, sperando in un suo veloce ravvedimento rosso intenso e non rosa craxiano.
Lucio Galluzzi
©2010 Common Creative Licence
su Blogger
su I Nuovi Mostri Oliviero Beha
su Liquida
su faceBook
su Twitter
su Twubs Editor e Administrator Italia e Mondo per Iran Election
Messaggi
1. LA CAMUSSO: "COME MI CAMUFFO", 28 gennaio 2011, 08:39, di Enrico Biso
I fischi di Bologna sono l’inizio delle prossime contestazioni al collaborazionismo Camussiano.
Dietro i fischi, nessun grande vecchio, nessuna regia oscura, ma la rabbia e la frustrazione di essere stati ingannati da chi non riesce nemmeno a balbettare un minimo di resistenza all’attacco reazionario sui lavoratori e sulle lavoratrici.
Se non ora, quando, è già roba vecchia, si è passato il solco della vera e propria indignazione.
E allora ci si autorganizza, si partecipa ancora di più, e si decide validamente, di non aspettarsi nulla da la "dirigenza" che nulla sa delle condizioni di vita di chi lavora e di chi il lavoro non sa nemmeno cosa sia.
Nell’unificazione delle lotte e nell’autorganizzazione c’è l’unica risposta possibile, il percorso da percorrere, per poter finalmente riavere un’opposizione sociale concreta e un sindacato di classe che non ci faccia vergognare, che non ci faccia abbassare la testa per la vergogna.
L’operazione della Camusso di riallineamento sindacale con cisl e uil per adesso non trova molte sponde, ma l’operazione interclassista è sotto gli occhi di chiunque voglia vedere, vergogna per chi aiuta fattivamente a mantenere lo status quo, migliaia di sonore fischiate crescano, segneranno il nuovo che avanza, la classe che ritorna a credere in se stessa e nelle proprie accesciute possibilità di riscatto sociale.
Complimenti al compagno Lucio Galluzzi per il bell’articolo chiaro e netto, che segnala la gravità della situazione, e fornisce la risposta al da farsi dell’oggi, non delegare nessun impelagato collaborazionista, riprendere in mano il proprio futuro derubato.
Enrico Biso
1. LA CAMUSSO: "COME MI CAMUFFO", 28 gennaio 2011, 21:21, di Nando
Condivido pienamente l’articolo del compagno Lucio Galluzzi per la sua ottima sintesi e il commento del compagno Enrico, che mi trova sempre d’accordo quando si tratta dell’unificazione delle lotte e dell’autorganizzazione per cercare di riavere finalmente un’opposizione sociale, per la deriva a destra e della complicità dell’apparato burocratico Cgil e dell’opposizione parlamentare con Confindustria... sta quindi a noi riprenderci i nostri diritti che le istituzioni e il capitalismo ci ha derubato, prendendosi anche la nostra dignità!!
Colgo l’occasione per salutare cordialmente il compagno Enrico.
nando
2. LA CAMUSSO: "COME MI CAMUFFO", 29 gennaio 2011, 08:51, di Enrico Biso
Un sentitissimo saluto anche per te compagno Nando, mi fa sempre un gran piacere leggere i tuoi commenti, che come ben sai sono a me molto vicini, sia culturalmente che politicamente, un saluto a pugno chiuso con l’auspicio di veder prima possibile l’unità della sinistra di classe per affrontare al meglio possibile le lotte per la difesa dei diritti sotto attacco padronale e far cadere il governo Berlusconi, dal basso e da sinistra.
Enrico