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La Catena di San Libero

Publie le martedì 23 agosto 2005 par Open-Publishing

riccardo orioles

22 agosto 2005 n. 298

Un uomo andava da Gerico a Gerusalemme. Strada facendo fu assalito da
manifestanti di Hamas o dalla polizia militare israeliana. Comunque fu
abbandonato, ferito, sul ciglio dell’autostrada. Scorrevano le ore e
l’uomo restava li’, e nessuno si fermava. Passarono una mercedes e una
bianchina. Sulla Bianchina c’era una donna, sicuramente di facili
costumi (statisticamente nigeriana o albanese, essendo oramai il mondo
nel duemila, e non piu’ veneta o romana). Sulla Mercedes c’era un
cardinale."O Signore - recito’ il cardinale dentro di se’ - grazie per
avermi fatto nascere bianco, e bianco europeo, e cristiano cattolico, e
cardinale. Non come quella donna la’, che cattolica non dev’essere, e
bianca non e’ di certo, e quasi sicuramente sara’ mussulmana, e comunque
e’ una puttana". E fece cenno all’autista di muoversi, che’ la sera
avanzava.

La donna, che non aveva i documenti in regola e faceva un mestiere non
compatibile con la polizia, voleva andarsene anche lei; ma la vecchia
Bianchina si pianto’. Allora scese e, perso per perso, decise di
soccorrere l’uomo. Era un ragazzo giovane e non era possibile capire se
fosse ebreo, arabo o cristiano; comunque soldi in tasca non ne aveva. La
donna, sospirando, trascino’ il ragazzo fino alla Bianchina. Poi giro’
il pomello dell’aria e comincio’ a tirare la messa in moto. "O Signore -
borbotto’ fra se’ e se’ - o Allah o come cavolo ti chiami: se questa
macchina parte, forse ce la faccio a portarlo fino al pronto soccorso.
Dammela una mano, almeno tu! Lo so anch’io che questo mestiere non ti
piace: ma dimmelo tu come debbo fare a campare!".

Improvvisamente, il cinquecento bicilindrico raffreddato ad aria
comincio’ a tossicchiare: e la Bianchina si avvio’ lentamente, mentre
ormai all’altro capo dell’autostrada il cardinale si chiedeva ancora chi
cazzo e’ che fa entrare in Italia queste puttane negre senzaddio e
mussulmane.


Questione morale. Non e’ che Fassino sia personalmente disonesto o che
qualcuno del centro sinistra abbia materialmente rubato qualcosa. E’
solo che si vorrebbe sapere se nel cesto delle ciliegie ci sono
veramente ciliegie o qualche altra cosa, e se nella confezione del
videoregistratore c’e’ proprio un videoregistratore o qualche altro
oggetto. Per un fatto di correttezza, tutto qua.

Allora: Fassino (che all’ultimo suo congresso ha fatto l’elogio di
Craxi) preferisce sostenere politicamente gl’interessi dei lavoratori
dipendenti, o quelli delle banche? Tutto qua. Non e’ una questione
nuovissima, se ne parla da circa centocinquant’anni e in genere si
ritiene - almeno, fra la gente che Fassino dovrebbe rappresentare - che
siano due interessi distinti. Si puo’ senz’altro pensare che viceversa
siano la stessa cosa: ma in questo caso bisogna dirlo, bisogna
onestamente dichiarare cioe’ "non sto vendendo ciliegie ma cipolle".

Per esprimerci in linguaggio comprensibile a Fassino: non si puo’
contemporaneamente fare lobbying per due aziende diverse e in
concorrenza. O si lobbeggia per l’una, o si lobbeggia per l’altra.
Senno’, il client si lamenta e magari ti fa un bell’outsourcing e ti
ritrovi out.

Ecco: Berlinguer, in una situazione del genere, non ci si sarebbe mai
trovato. Non perche’ fosse migliore di Fassino: anzi era molto piu’
bestia, rozzo vetero e pettinato male. Lontanissimo dalla
professionalita’, l’affidabilita’, la modernita’, la managerialita’ e la
blairalita’ del Nostro. Ma tant’e’: a noi poveracci che vorremmo -
rozzamente - avere qualcuno che ci difenda, piacerebbe moltissimo sapere
prima se il nostro candidato e’ disposto a farlo oppure no. D’accordo
che non e’ buona educazione chiedere cosi’ "voglio questo voglio
quello". Ma insomma un capriccio da cococo’, una volta ogni quattro
anni, ce lo potrebbero anche passare.


Primarie 1. Una settimana fa la "societa’ civile" non aveva alcun
candidato. Adesso ne ha ben tre, dei quali uno (Scalfarotto) e’ un
imprenditore vicino a De Benedetti e due (don Gallo e don Vitaliano)
sono dei sacerdoti vicini ai no-global. Andiamo subito male coi
mestieri: d’imprenditori in politica ce ne sono gia’ fin troppi e quanto
ai preti dovrebbero restar fuori dalla politica istituzionale. Ma, a
parte questo, il segnale e’ buono: fino a poco tempo fa l’unico modo che
i militanti di base conoscevano, per far politica "alta", era
d’infilarsi senz’altro in qualche partito (come, deplorevolmente,
Agnoletto). Adesso si comincia a capire che non e’ piu’ necessario e che
si puo’ andare avanti in prima persona.

Le primarie, pero’, non sono esattamente il modo migliore. In Italia,
sono nate come scimmiottamento delle primarie americane (col "partito
democratico", l’"asinello", ecc.), senza capire bene a che servissero ma
con l’unica speranza di far cosa buona in quanto "americana".
Rapidamente - poiche’ l’Italia non e’ l’America - sono diventate una
specie di doveroso fastidio, a cui ognuno partecipa tanto per non
perdere l’occasione. Come momento democratico, non sono granche’: gli
oligarchi continueranno a gestire i partiti come li hanno sempre
gestiti, i militanti di base continueranno a contare pochissimo dentro
di essi e molto nella societa’ civile. Fra il dentro e il fuori
continuera’ ad esserci pochissimo rapporto, e l’unico collante vero fra
essi continuera’ ad essere la necessita’ per entrambi di far fuori
Berlusconi.

E il programma? Lo stabiliranno le primarie. Oppure le trattative
nell’Ulivo. Oppure gli equilibri fra le correnti del Ds. Oppure gli
incontri fra Rutelli e Prodi, sentito - beninteso - Bertinotti e non
trascurato Mastella. Tutti questi importanti eventi produrranno tanti
programmi di governo, ognuno migliore dell’altro. Ma il programma vero,
quello che concretamente sara’ applicato, sara’ quello che scaturira’
dalle cose, dal giorno-per-giorno concreto, dai rapporti di forza fra
cococo’ e imprenditori.

Da che parte staremo noi, come societa’ civile, in questo caso? E’
questa la cosa importante da decidere - ammesso che cose del genere
possano essere decise *prima* - e non chi candidare alle primarie. I
nostri "candidati", e’ meglio portarli avanti *dopo* che Berlusconi
sara’ stato cacciato, e non nei corridoi ma direttamente nella societa’.


Primarie 2. Il candidato e’ Io. Se l’e’ deciso Lui.


America. C’e’ un sito porno in cui puoi entrare gratis a condizione di
postare a tua volta materiale eccitante. Per esempio, foto di guerra.
"Se sei un soldato di stanza in Iraq, Afghanistan o un altro teatro di
guerra e vorresti accesso libero al sito, puoi pubblicare le foto che tu
e i tuoi compagni avete fatto durante il vostro servizio". C’e’ una
sezione apposita ("Attenzione: contiene materiali cruenti") con corpi
carbonizzati, senza testa, senza arti, una faccia in una scodella, i
resti di un kamikaze, un braccio, gambe. Ci sono i commenti: "L’unico
iracheno buono e’ l’iracheno morto", "Immaginatevi se le 72 vergini lo
aspettano ancora". Ci sono i quiz: "Date un nome a questa parte del
corpo umano".


Progresso. In principio era la Bibbia a spiegare agli occidentali
com’era nata la vita sulla terra e se qualcuno la pensava diversamente
finiva sul rogo. Bisogno’ aspettare l’ottocento prima che una nuova
teoria prendesse piede. Non fu facile accettare di essere il risultato
di una lunga evoluzione (basti pensare ai ritratti scimmieschi di Darwin
sui giornali o al vecchio scienziato che dice: "mr Darwin, non vorra’
farci credere che i suoi antenati erano delle scimmie"), ma alla fine la
teoria evoluzionista si impose, anche grazie all’immensa mole di dati
che la confermava. Oggi dal Discovery Institute di Seattle arriva la
teoria del disegno intelligente: "La natura e’ troppo complessa per
essere frutto di una casuale selezione, deve esserci un disegno dietro".
La teoria, appoggiata dalla destra religiosa statunitense, ha uno dei
suoi principali sostenitori in George W. Bush, che vorrebbe che fosse
insegnata a scuola insieme a quella darwiniana. Non c’e’ ancora
riuscito, ma intanto l’universita’ di Harvard ha deciso di avviare una
ricerca sull’origine (non evoluzionista) della vita. [francesco feola]


Kgb e Fbi. La polizia segreta ha sequestrato i computer e tutti i
materiali di un gruppo di giovani intento a preparare un giornale
satirico nei confronti delle autorita’ di Minsk.
Non e’ una notizia del passato, dei tempi dell’Unione sovietica, ma e’
successo la settimana scorsa nella Bielorussia di Alexander Lukashenko,
un paese dove neanche il Kgb ha cambiato nome. Speriamo anche che non
sia una notizia dell’Italia berlusconiana. Certo, ci sono ancora delle
differenze tra i due paesi: infatti mentre l’ultima edizione del Premio
Sakharov e’ andato alla "Associazione bielorussa dei giornalisti",
l’Italia scivola sempre piu’ indietro nella classifica della liberta’
d’informazione e di questi tempi naviga verso il novantesimo posto e
affida all’Fbi i lavori sporchi. [shining]


Terrorismo: ucciso il leader di al Qaeda in Arabia Saudita. Un attimo:
ma per "stanarli" non c’era bisogno di tutto quell’armamentario fatto di
guerra, bombardieri, carri armati, truppe di occupazione, giornalisti
embedded e basi militari? E’ quello che ci dissero dopo l’11 settembre,
quando gli "prudeva" la guerra in Afghanistan e l’Arabia Saudita era un
"paese amico". Il petrolio puo’ diventare la salvezza o la condanna di
un paese, basta decidere di metterlo a disposizione per trasformare uno
stato canaglia in un esempio di democrazia che rimane amico anche quando
ospita dei terroristi. Saleh al Oufi, il capo di al Qaeda in Arabia
Saudita, e’ stato ucciso il 18 agosto in uno scontro a fuoco con la
polizia a Madinah, mentre quattro suoi complici sono stati uccisi in una
sparatoria nella capitale Riyadh. Un gruppo di poliziotti si e’ rivelato
piu’ efficace dell’esercito piu’ potente del mondo nella lotta al
terrorismo e ai suoi leader.

Per mandare in pensione tutta la grande macchina da guerra statunitense
basterebbe dunque organizzare dei corsi di recupero per spiegare ai
governanti del mondo (e per sicurezza anche alle rispettive opposizioni)
che i terroristi si possono catturare senza bombardare nessuno, e magari
possono essere presi anche vivi (come abbiamo fatto in Italia negli anni
’70, senza sentirci antipatriottici, traditori o non sufficientemente
macho per la presunta "debolezza" dell’aver risparmiato la vita al
"nemico"). Curiosa anche la tecnica utilizzata per individuare al Oufis:
intercettazioni telefoniche. Possibile che con tutte quelle che abbiamo
fatto in Italia non siamo riusciti nemmeno a beccare qualche grosso
mafioso o terrorista? Siamo troppo impegnati ad ascoltare le amanti che
telefonano ai potenti, i Ricucci/Berluschini di turno, i no-global che
organizzano manifestazioni "sovversive" e il signor Rossi che dice alla
moglie di buttare la pasta? [carlo gubitosa]


Cui prodest. Diciottomila dosi sequestrate in un appartamento della Vela
gialla. Eroina, cocaina, kobrett, hashish. Il mercato ha riaperto.
Quaranta spacciatori per turno su ciascuna delle sette "piazze" di
Napoli nord. Vela gialla. Sette palazzi. Case dei Puffi. Case celesti.
Terzomondo. Lotto G. Melito. La guerra di camorra, dicono, e’ finita.
Gli affari, quelli che hanno dovuto interrompersi, sono ripresi. "Tanto
si ammazzano tra di loro". Il vecchio motto della citta’ indifferente
non si pronuncia piu’ a piena voce, ma quasi tutti continuano ad averlo
in testa.

Una guerra di camorra, in fondo, a chi puo’ servire? All’esercito che la
vince. E poi? A chi e’ costretto a subirla, ai civili coinvolti per
forza, a chi rientra, suo malgrado, nel campo d’azione delle truppe. E’
in queste guerre, infatti, che il sistema rivela anche ai loro occhi la
sua debolezza. Quando una questione d’onore o un futile disaccordo
mettono in moto la catena delle violenze e uno stato d’emergenza
duraturo e arbitrario, allora il paternalismo criminale si sfalda, il
controllo del territorio mostra i fragili, brutali pilastri sui quali e’
fondato. Un’autorita’ del genere non puo’ garantire ai suoi sudditi un
governo affidabile. Eppure, il potere ufficiale continua a esitare.
Stenta a farsi avanti. Prima di accoglierli, pretende dai naufraghi le
solite parole d’ordine: onesta’, coraggio, legalita’. Troppo tardi. La
normalita’ camorrista si ripristina in fretta. Una guerra del genere non
servira’ mai a chi si crede al sicuro. E’ una questione di distanza.
"Si ammazzano tra di loro". E tanto peggio per quelli che si trovano in
mezzo. [luca rossomando]


Musica elettronica. 26 e 27 agosto, Capo d’Orlando (Messina), Musica
d’alta quota - International noise festival. Si suona allo stadio (band
dal vivo), sulla spiaggia e da una nave ancorata di fronte al lido.
Asian Dub Fondation, Zion Train, Dj Spooky, Master At Work, Amon Tobin.
Campeggio libero in spiaggia. [rocco rossitto]

Info: http://www.mdaq.org


Campionato. Riammesso in C1 il Gela: non per merito degli avvocati ma di
un vero e proprio cambio di gestione che ha permesso (oltre che di
conquistare la promozione sul campo) di pagare tutti i debiti pregressi.
E chi e’ questo sponsor miracoloso? Nientepopodimeno che la Federazione
delle Associazioni Antiracket, Tano Grasso in testa. La squadra,
quest’anno, giochera’ con la scritta "Non ti pago!" sulla maglietta:
forza Gela, alla faccia dei mafiosi.


Persone. Frere Roger. Erano i tempi delle esperienze di vita comunitaria
che sbocciavano dai semi di un desiderio di Vangelo piu’ autentico. Noi
ragazzi forse idealizzando, ammiravamo e sognavamo quei luoghi dove esse
si manifestavano, i cui nomi di voce in voce passavano tra noi.
Camaldoli, Assisi, Loppiano, Taize’... e poi le testimonianze di
poverta’ voluta assieme ai poveri, per la giustizia dei poveri
attraverso la condivisione dei bisogni.

L’Abbe’ Pierre, Helder Camara... Erano i testimoni del cristianesimo
rinnovato, che nella mente di noi giovani, forse alimentati anche dalla
consapevolezza che la sorte del mondo poteva cambiare - il Sessantotto
ancora spingeva, attraverso il rivolgimento anche in noi stessi e nella
nostra mentalita’ rinnovata di "cittadini del mondo" - miscelava le
istanze "rivoluzionarie" che vivevamo, con la stessa "rivoluzione"
cristiana dell’appena concluso Concilio.

Se Dio esiste e ha a cuore le sorti dell’umano, credo che il suo lavoro
si manifesti man mano anche attraverso le felici intuizioni di
personaggi poco conosciuti dai media ma portatori di piccole rivoluzioni
nel cuore e nel comportamento di coloro che via via vengono loro a
contatto. Di giovani e meno giovani che poi magari ritornano nella
realta’ di tutti i giorni; pregni pero’ di quel cambiamento che nel loro
cuore non verra’ mai meno, e si rispecchiera’ nella propria vita e nelle
azioni del quotidiano. [roberto del bianco]

Bookmark: http://www.taize.fr


A.P. wrote:
< The Independent riporta 1.100 cadaveri di civili portati all’obitorio
di Baghdad nel solo mese di luglio 2005. Di questi 963 erano uomini -
molti dei quali arrivati con mani legate, occhi bendati e proiettili in
testa - e 137 donne. Nessun commento, mi limito a rilanciare la notizia,
apparsa e scomparsa in un attimo, fra le beghette di partito, i servizi
su viabilita’, i sudoku, e i gossip dell’estate >

Bookmark: http://news.independent.co.uk/world/fisk/article306436.ece


ichias wrote:
< "Cosi’, nel nome di Cristo e di Allah, i rispettivi preti hanno
biascicato le loro preghiere...". O magari solo nel nome di un’umanita’
che non ha bisogno di nessun dio per conoscere il valore della
solidarieta’ >


Regulus wrote:
< Da Repubblica: "SI LEGA ALLE PORTE DEL COMUNE PERCHE’ NON TROVA
LAVORO. Reggio Emilia. Si e’ legato alle porta del comune, la notte di
Ferragosto, per manifestare il suo sdegno per l’impossibilita’ di
trovare un lavoro". Io c’ho provato a legarmi al Comune, ma qui
bisognava mettersi in fila... >

Bookmark:
http://www.repubblica.it/news/ired/ultimora/rep_nazionale_n_1065958.html


Lina Arena wrote:
< Leggo il Codacons ha denunciato tal Giuffrida per la vicenda
dell’acqua potabile e che un procedimento e’ in corso. Come mai quando
denuncia il Codacons la Procura di Catania si muove mentre se denuncia
un modesto lavoratore e lamenta di aver subito vessazioni e
maltrattamenti o denuncia procedure di mobilita’ false con la connivenza
delle autorita’ preposte alla redazione dei verbali nessun giudice
ritiene di procedere e tutto viene archiviato? Non appena Lei mi
fornisce una risposta mi impegno a raccontarLe le vicende che hanno
visto tanti poveri lavoratori subire vessazioni e maltrattamenti da
datori di lavoro che esercitano legalmente il CAPORALATO. Nessun giudice
interviene. Tutti tacciono >

* * *

Nella citta’ che Lei cita la religione locale prevede il voto del
silenzio per talune categorie (giornalisti, magistrati, ecc.) che
altrove parlano liberamente. E’ solo per questo motivo che costoro
tacciono. Lei pretenderebbe che si facessero miscredenti?


Carlo Schenone wrote:
< Per aumentare, almeno teoricamente, la sicurezza delle popolazioni
occidentali, vengono adottate misure restrittive, anche drastiche, che
incidono sui diritti civili. Facendo un piccolo calcolo statistico, dato
che la probabilita’ di morire per un attentato e’ dalle 100 alle 1000
volte minore che di morire per un incidente stradale, le misure
restrittive relative dovrebbero avere una incidenza analogamente piu’
drastica.
In altre parole se ragionassero per gli incidenti stradali come per il
terrorismo, i governanti dovrebbero impedire i viaggi su mezzi personali
e limitare gli spostamenti sui mezzi pubblici a non piu’ di uno al
mese >


Roberto Bertoni wrote:
< Fino a poco fa, tratto in inganno dalla pubblicita’, pensavo che l’892
fosse solo il nuovo numero del 41212 della Telecom, quello che fornisce
su richiesta i numeri telefonici. Ora vengo a sapere che non e’ della
Telecom, ma di una societa’ privata. Ma le tariffe sono molto piu’ alte
di quelle del 41212. Una telefonata da tre minuti ora costa cinque euri
e mezzo (se si chiama da fisso). Una volta, alla Telecom per darmi un
numero ci hanno messo mezz’ora. Se i tempi restano questi, sapere un
numero ora puo’ costare cinquantacinque euri... Certo, un ragazzo che
usa internet sa che lo puo’ trovare gratis su
http://www.paginebianche.it. Ma una vecchietta? >


Piero Cavina wrote:
< Ti scrivo per lanciare una richiesta ai sindacati, anzi no alla Cgil.
Ho letto di tutto, dalla Cgil banche che parla duramente dell’operazione
Unipol alla Cgil assicurazioni, che invece vede di buon occhio la
scalata! La Cgil venditori di cipolle rimane serenamente obietiva e
aspetta il piano industriale, mentre la Cgil profilattici se ne fotte!
Eppure quello della Cgil banche (non ricordo il nome) giura che Epifani
ha tuonato contro il comportamento di Fazio... chissa’, fatte le dovute
proporzioni di cariche ricoperte, se ha qualche dubbio anche su Fassino?
E allora mi dico, non e’ questo un buon motivo politico per proclamare
uno sciopero generale contro questo comportamento, e il conseguente
arroccamento, del Governatore? Io vedrei bene milioni di persone in
piazza che scioperano a oltranza finche’ Fazio non si e’ dimesso... e
ogni giorno la posta si deve alzare. Che ne dici? E’ un obiettivo
condiviso da tutti (tranne che da Fazio!), e’ moralmente ineccepibile e
soprattutto e’ alla portata! Poi magari anche Fassino... Adesso chiamo
la Cgil bambole gonfiabili per capire cosa ne pensano loro, poi ti
faccio sapere >


Alessandro wrote:
< Si privatizza tutto: acqua, il diritto allo studio, sanita’,
infrastrutture vitali dello Stato, gia’ costruite e pagate coi soldi di
tutti. Ma perche’ non privatizzare anche la sicurezza? Solo per la
missione in Iraq hanno appena stanziato altri 240 milioni, e che cosa ci
guadagniamo? Gli attivi dove sono? Azienda che perde si taglia! Basta
con l’esercito italiano: voglio scegliere il contractor privato che piu’
mi aggrada, pago, e decido se mandarlo in Iraq o in Pakistan o Israele.
O nel Sahara Occidentale, o dove pare a me, visto che pago. Se posso
scegliere fra Tim, Vodafone, Wind o i cinesi della 3, e me lo avete
spacciato come grandissimo miglioramento (il libero mercato, ricordate?)
perche’ mai non posso decidere di che servizio di sicurezza servirmi? Se
mi sembra che i Carabinieri cinesi costino meno, perche’ mai devo subire
il monopolio degli "incumbent"?
Devo essere libero di fare un’OPA, scalare l’Arma, possibilmente
indebitando la stessa, come ci ha insegnato la crema dei nostri
finanzieri, da Colaninno, a Gnutti, a Fiorani, Tanzi, e rivenderla con
plusvalenza, magari al principe Al Waleed. (Tra parentesi, in Sicilia mi
risulta che abbiano gia’ una ottima sicurezza privata: paghi, e non hai
problemi).
Se privatizziamo, privatizziamo tutto. Se no, e’ solo una storiella per
magnarvi quello che vi interessa, e darla a bere al parco buoi >


Enzo. Un anno. Il Diario, Articolo 21, la Regione Umbria, il sindaco di
Gubbio e molti altri hanno scritto a Ciampi chiedendogli un
riconoscimento per questo italiano coraggioso e buono, che in Iraq c’e’
andato a portare pace e non guerra.

Noi ci associamo con tutto il cuore. Sarebbe utile, per il nostro paese,
che una medaglia con scritto "Italia" fosse dedicata a un uomo che l’ha
onorata tanto. Ma forse sarebbe piu’ giusto che sulla medaglia ci fosse
il nome - chesso’ - di San Marino. Una Repubblica piccolissima, ma che
non sta occupando nessuno.


alessioc75@tiscali.it wrote:

< ...e il tempo intanto
crea eroi
mentre il sole brucia
per i fatti suoi
la terra grassa e ricca
frutta gelosie
e la scuola insegna
poesie... >


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