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La Gabanelli ha bisogno der "Marione"?

Publie le giovedì 21 ottobre 2010 par Open-Publishing
5 commenti

Belli e necessari i dossier di denuncia di Report, ma andrebbero orientati anche a un tipo di approfondimento che affronti pure i grandi misteri dell’Italia delle stragi; questo non avviene, anzi al contrario si va a casa del NAR e ci si affida ai suoi microfoni in nome di quale giustizia. La Gabanelli oggi da Mario Corsi: d’altronde con il Movimento per Roma anche lui si può sentire un pochino "onorevole"..... Peccato per Fausto e Iaio. Peccato per Ivo Zini...

http://notizie.virgilio.it/notizie/politica/2010/10_ottobre/21/rai_gabanelli_no_pressioni_per_chiusura_report,26636743.html

Messaggi

  • Mi pare evidente che di questo individuo "hanno bisogno" tutti, visto che ci vanno tutti, ma proprio tutti. Ma pure dalla Rai "alternativa" cosa ci aspettavamo? Che lo fosse veramente?

    • Già, non ci potevamo aspettare altro: lo stesso giro di fascisti. Ma sarebbe ora che si dichiarassero per quel che sono, gli stessi che misero le bombe trenta anni fa. Rauti....
      Mandanti ed esecutori: e il popolo beato che s’abbevera alla fonte della verità di questi delinquenti. Poveri Compagni che per noi, con un eroismo che solo i ragazzi sanno dimostrare, poveri ragazzi che ci hanno rimesso la pelle: poveri Fausto e Iaio... Il mondo no ve lo avevamo promesso, non lo abbiamo cambiato, è lo stesso merdaio di allora, di quando ve lo hanno fatto lasciare con la forza.

    • Se gli Italiani non si svegliano ad avere eroi e eroetti lo prenderanno sempre nel posto. Ormai è abituato a fare il tifo...pure per una trasmissione, prima scendeva in piazza senza cazzi .

    • Paolo Mondani giornalista di REPORT che fa la pubblicità al movimento del fascista Baldi & Marione

      http://www.youtube.com/watch?v=ydGavvBhLXY

      Questa è l’informazione Alternativa!

    • Dai dossier verità alla verità circense, nella mani di un NAR

      Milena Gabanelli a Te La Do Io Tokyo: Chiudere Report? Non abbiamo ricevuto pressioni

      La conduttrice del programma di Rai Tre "Report", Milena Gabanelli, ai microfoni della nostra trasmissione Te la do io Tokyo (centro suono sport 101.5, Roma).

      La puntata di domenica scorsa di Report, che ha fatto un record di ascolti, è stata criticata dal Governo.
      La puntata è stata una bella puntata, una mano ci è stata data anche dall’avvocato Ghedini, ma non abbiamo mai avuto il sentore che la puntata fosse in dubbio

      Nel vostro servizio abbiamo sentito che il vicepresidente di Unicredit era un camionista.
      Lui si definisce un camionista, in realtà ha iniziato come rappresentante sindacale degli autotrasportatori, in quel senso è un camionista.

      E per quanto riguarda i suoi incarichi, li definisce “caduti addosso”.
      Palenzona ha detto che quando si è dentro il meccanismo ti viene chiesto di ricoprire determinati incarichi, tra cui quello politico, o non si accetta
      oppure se si è dentro e si fa a “ragno”. Riconoscendo che questa cosa è una mostruosità, io mi aspetto che si dimetta. Quando si hanno troppe poltrone non c’è il controllo.

      E’ vero che ricevete pressioni per chiudere Report?
      No che io sappia, poi se ci sono delle pressioni alle spalle non lo so. Non mi è arrivata nessuna avvisaglia.
      Certe tipi di inchieste danno al telespettatore l’idea del corso delle cose, come per esempio andare a fare la spesa in realtà è come avere uno
      straordinario potere decisionale.

      Chi ha deciso di andare in onda la domenica, un giorno così delicato dal punto di vista delle abitudini italiane.
      E’ una decisione che è stata presa con il direttore di rete tanti anni fa, sono 14 anni che ci siamo, e siamo andati in onda tutti i giorni della settimana.
      Qualche anno fa abbiamo iniziato la sinergia con Fazio che ci precede come orario e poi ci siamo noi. Abbiamo visto che funzionava e siamo rimasti così. Quando abbiamo iniziato ad andare la domenica raramente c’erano le partite, non c’era informazione la sera, mentre ora c’è, da la 7 a rete 4 esistono programmi informativi. Diciamo che c’è più competizione.

      Qual’è l’inchiesta che l’ha soddisfatta di più?
      Ho un amore filiale per tutti i miei collaboratori e le nostre produzioni. Impieghiamo il massimo del tempo e della passione su ogni pezzo. Posso dire
      che alcuni sono stati più difficoltosi, e alcuni hanno dato più risultati. Il primo che mi viene in mente è quello sui quadri di Tanzi .