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La democrazia (di carta) nella fabbriche e nei luoghi di Lavoro.
Publie le sabato 24 luglio 2010 par Open-Publishing
Faccio mio questo appello giratomi via mail, in cui il Coordinamento Lavoratori Uniti Contro la Crisi di Milano, protesta per l’uso di strumenti elettorali sindacali antidemocratici con cui la Fiom ha eletto 4 rappresentanti RSU su 4, nella fabbrica Marcegaglia di viale Sarca.
A livello nazionale la FIOM si dichiara contraria all’accordo del 1993, ma quando gli conviene, a livello locale usa uno strumento elettorale truffaldino, che sinistra sindacale è mai questa?
E per cosa poi? Per non dare un delegato a compagni che hanno costruito percorsi di mobilitazione e di partecipazione alle lotte?
Si parla tanto di "crisi della sinistra" e a tal proposito si cercano i possibili motivi, gli errori da cui smarcarsi.
Ritengo fatti come questo, mancanti coerenza e politica, gravi e deleteri, propugnatori di tecniche opportunistiche instillatrici nel migliore dei casi di confusionismo, e lontani mille miglia da quello che dovrebbe essere la politica di sinistra.
Sfregiare le regole democratiche, usare porcate di leggi elettorali truffaldine, fa il paio con i congressi farsa, i cammellaggi e pratiche che a sinistra devono essere denunciate proprio perchè la sinistra non può essere come la destra, usare l’inganno, la furbata, l’arcobalenata, la svendita.
Ricostruire le pratiche possibili, è un obiettivo di chi ha a cuore la sinistra che lotta, abbassarsi ad usare le furbate è invece una tecnica che con il sindacato di classe ben poco ha a che vedere.
Speriamo che la FIOM nazionale rettifichi questo comportamento locale, e riproponga prassi democratiche.
Ne guadagnerebbe, e di molto anche, possibile non capirlo in buona fede?
Credo proprio di no.
E la FIOM tutta ne pagherebbe le conseguenze disastrose.
Enrico Biso
La democrazia (di carta) nella fabbriche e nei luoghi di Lavoro.
Il 14 e 15 luglio nello stabilimento della Marcegaglia di viale Sarca si sono svolte le elezioni della RSU.
La Fiom ha nominato quattro delegati con il 74% dei voti, la Flmuniti è stata esclusa con il 26% dei voti.
Questo risultato poco democratico è stato possibile grazie all’applicazione da parte della Fiom dell’accordo del 1993, con la nomina di 1/3 dei delegati, regola che nelle precedenti elezioni del 2003 non è stata applicata.
L’atteggiamento discriminatorio della Fiom è in forte contraddizione con l’attività svolta dalla stessa organizzazione, che nei mesi scorsi ha raccolto le firme e successivamente ha presentato una proposta di legge popolare sulla rappresentanza nei luoghi di lavoro, per abrogare i privilegi elettorali previsti dall’accordo interconfederale, a favore di una rappresentanza eletta con il proporzionale puro.
Il coordinamento dei Lavoratori uniti contro la crisi non approva questa scelta, che fra l’altro punisce oltre che il sindacato di base, anche un esponente dello stesso coordinamento che tanto si è speso per costruire il percorso critico a cui molti delegati, Lavoratrici e Lavoratori di altre aziende hanno aderito.
Il Coordinamento Uniti Contro la Crisi , che in tutte le iniziative rivendica la costruzione dal basso delle linee sindacali, giudica la scelta della Fiom incoerente e penalizzante.
Chiede alla Fiom-Cgil di ritirare immediatamente la nomina del delegato a favore del Lavoratore eletto democraticamente dai Lavoratori.
· Per la Democrazia nei luoghi di lavoro!
· Per far pagare la crisi ai padroni!
Chiediamo a tutti i delegati e lavoratori, particolarmente agli iscritti FIOM, di inviare tantissime mail alla FIOM Nazionale in cui si richiede di essere coerenti sia in Marcegaglia che ovunque.
Mandate quante più mail possibile e fate girare il massimo possibile questo comunicato
grazie
coordinamento LUCC
Le mail a cui scrivere sono: organizzazione Lzk fiom.cgil. it , sindacale Lzk fiom. cgil.it
Coordinamento Lavoratori Uniti Contro la Crisi di Milano
Sesto San Giovanni 22 luglio 2010