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La finanza cosiddetta "rossa" e i lavoratori Bnl e Unipol

Publie le mercoledì 27 luglio 2005 par Open-Publishing
4 commenti

FALCRI Banca Nazionale del Lavoro

Sindacato Autonomo Lavoratori
Organo di Coordinamento delle RR.SS.AA.

www.falcribnl.com - e mail falcribnl@yahoo.it

Da BANCOPER A BANCOOPER

Dell’operazione di acquisizione della maggioranza delle azioni BNL da parte di Unipol si è detto molto (a sproposito e non) e sulla battaglia per la proprietà della nostra Azienda il Sindacato Falcri BNL è intervenuto per primo, mettendo in guardia sull’avvento dei “palazzinari” nell’azionariato BNL.

In questi giorni è stato reso pubblico, almeno nelle linee generali, il piano industriale dell’Unipol relativo alla creazione del nuovo gruppo finanziario-assicurativo UNIPOL-BNL, mentre, azioni legali a parte, il BBVA ha dato chiari segnali di “sganciamento” da BNL ritirando l’OPS per puntare alle plusvalenze ( più di 500 milioni di euro) derivanti dalla cessione della sua quota azionaria.

Negli ultimi mesi i lavoratori BNL sono stati coinvolti in una scelta epocale dall’ex patto di maggioranza (BBVA-Della Valle- Generali) e dall’attuale management (Presidente, Direttore Generale, ecc...) in difesa del progetto di sviluppo aziendale proposto dal Banco de Bilbao nella sua OPS.

Ora sono tutti in attesa delle conseguenze del lancio dell’Offerta Pubblica di Acquisto su BNL da parte del Gruppo Unipol e dei vari soci (Hopa, Nomura, Carige, Deutsche Bank, Credit Suisse, ecc...), ma i lavoratori BNL e Unipol?

L’azionista aspetta il momento “buono” per agire (vendere/comprare/aderire alle Opa o meno), ma i lavoratori non possono farlo, come non lo può (e non lo deve) fare il management aziendale.

Essi dovrebbero andare avanti e far progredire l’azienda.

Invece dai giornali economici e in particolare da “il Mondo “ si evince che la BNL è:

ultima tra le banche come ROE, ultima come utile netto (in rosso di 30 mln di euro), terz’ultima come risultato ordinario, ma in compenso quinta per sofferenze “ dubbie” (lo scorso anno un’ispezione della Banca d’Italia produsse una dura analisi che evidenziava problemi organizzativi, carenze informatiche e “buchi” nella corretta gestione delle sofferenze).

Cosa hanno fatto i nostri manager in questi anni? Perché hanno portato la BNL a questi “livelli”? Dov’erano i membri del BBVA presenti in gran numero nel ( Gran) Consiglio di Amministrazione dal 1998 ad oggi? Perché hanno basato la propria strategia vendendo, ogni anno, pezzi d’attività e partecipazioni, tagliando duramente i costi del personale ed esodando migliaia di lavoratori (3895 negli ultimi 5 anni)?

Come Sindacato dobbiamo sottolineare le pesanti responsabilità dell’attuale gestione che dal 1998 ad oggi ha portato l’Azienda da “soggetto finanziario” a “oggetto creditizio”, tra continui cambi di rotta, “fughe” dalle attività estero (quelle che fino a pochi anni fa contribuivano per più di un terzo all’utile aziendale) per inventarsi banca retail (segmento già abbondantemente saturo) e tutto condito dal caos organizzativo, reso emblematico dal blocco degli inquadramenti (che dura, in pratica, dal 1993) e dai continui “infortuni” informatici.

Tutto ciò utilizzando moltitudini di nuovi manager, in continuo via vai, e di consulenti esterni profumatamente pagati.

Tutti noi siamo preoccupati per il futuro, non essendo chiare le intenzioni di Unipol (pesantemente indebitata per finanziare l’OPA con una moltitudine di soci) e l’efficacia del nuovo gruppo finanziario-assicurativo che verrebbe a formarsi, ma nell’attesa dobbiamo, come già detto, reagire.

Di conseguenza invitiamo l’attuale management a dare un positivo segnale di vita (non può certo bastare il mini recupero del ticket pasto o il parzialmente vago accordo sul Vap “autunnale”), cominciando, ad esempio, a recuperare, con il Sindacato, il tempo perduto con i nuovi inquadramenti, poiché i tempi del cambio da Bancoper a BanCOOPer non giustificano il protrarsi di una gestione manageriale ben pagata ma semi-fallimentare.

Roma, 26.7.2005

Messaggi

  • UNA BANCA SBANCATA di Rafaniello da Indymedia 28/7/2005

    Non bastavano l’Opa dell’ Unipol con l’ulteriore arricchimento dei cosiddetti immobiliaristi, non bastava la banca clandestina cinese che usava la Bnl come dependance.

    L’ultima di oggi e’ che un alto funzionario Bnl del Centro Servizi Amministrativi ha pensato bene , prima di lasciare dopo 41 anni l’onorato servizio, di AUTOEROGARSI IN TOTALE AUTONOMIA una ricca buonuscita di qualche – molti – milione di euro per poi sparire lontano dall’Italia.

    Del resto queste cose sono anche la diretta conseguenza di una quindicennale mancanza di una strategia – praticamente dallo scandalo di Atlanta ad oggi – nel quale ogni piccolo potere in Bnl ha ritenuto di farsi la “sua” banca, sostanzialmente indipendente dal resto dell’ azienda.

    A questo ha poi contribuito, da qualche anno a questa parte, l’ enorme politica di “risparmio” ( molto tra virgolette) che ha portato anche all’ abolizione di tutta una serie di controlli interni.

    Insomma una situazione ormai allo sbando dove si cerca di correre ai ripari risparmiando qualche euro sulle forniture, sugli straordinari, sulle indennita’e dove invece poi escono miliardi del vecchio conio come fossero moscerini.

    E dove si cerca di coprire il tutto reprimendo pesantemente i dissensi e le realta’ aziendali “fuori del coro”.

    Come il delegato romano che aveva in ufficio un asciugamani e una scatoletta di carne, come alcuni sindacalisti siciliani, come anche alcuni comuni lavoratori non allineati ai poteri interni o semplicemente che si ammalano troppo spesso.

    Un gruppo dirigente che e’ una vergogna assoluta !

    Che se ne vadano tutti !!!

  • FT, "UNIPOL SENTE LA PRESSIONE DEI GIUDICI"

    (AGI) - Roma, 30 lug. - Unipol è sotto il sempre più insistente scrutinio della magistratura dopo la sua offerta per la scalata su BNL. Il Financial Times pubblica in prima pagina la notizia dell’ avvio di indagini a carico del gruppo assicurativo italiano, collegandola a quella relativa all’ inchiesta su Popolare Italiana per Banca Antonveneta e allo scandalo creato dalle intercettazioni telefoniche che coinvolgono anche il governatore della Banca d’ Italia Antonio Fazio. "Le trascrizioni di telefonate avvenute tra il numero uno di Unipol Giovanni Consorte e un giudice non indicano - riferisce il quotidiano della City - in che modo il giudice Castellano possa aver favorito l’ operazione Unipol per la Banca Nazionale del Lavoro". Lo stesso quotidiano informa che anche la Consob sta valutando un’ indagine per le stesse ragioni: le inchieste faranno luce sulla limpidezza delle operazioni volte alla scalata per l’ istituto bancario italiano.

  • Associazione dei Dipendenti – Soci del
    Gruppo Banca Nazionale del Lavoro S.p.A.
    ASSO BNL – Via Lombardia, 31 00187 Roma

    COMUNICATO

    Siamo la maggiore delle 3 Associazioni degli azionisti dipendenti della B.N.L. che, nell’assemblea del 21 maggio u.s. hanno raccolto la delega di circa 11.000 aderenti.

    Siamo estremamente preoccupati per le vicende giudiziarie riguardanti in primis Banca Antonveneta, ma anche, seppure al momento in modo piu’ marginale, B.N.L.

    Il nostro unico scopo e’ quello di tutelare al meglio il piccolo azionista e, nello specifico, il piccolo azionista-dipendente.

    Unipol ha utilizzato, pedissequamente e diciamo abilmente, la vigente normativa italiana compiendo, pur in presenza dell’offerta al pubblico di BBVA, operazioni che hanno posto nella condizione di promuovere un’offerta obbligatoria di acquisto sulle azioni ordinarie B.N.L., con un prezzo di offerta stabilito dalla legge e non in concorrenza con il valore della precedente offerta.
    A prescindere dal fatto, certamente non secondario, se le operazioni siano state compiute da Unipol in presenza delle necessarie autorizzazioni delle autorita’ competenti (in realta’ tali autorizzazioni non risulta siano state ottenute), l’applicazione strumentale della normativa non ha reso possibile, per tutti gli azionisti, la comparazione dell’offerta di scambio BBVA con quella, per ora soltanto promessa e quindi non certa, di Unipol, sia per la mancanza di contestualita’ e quindi di paragonabilita’ economica, sia per la mancanza di un attendibile e dettagliato Piano Industriale, a supporto dell’offerta Unipol, che possa essere correttamente valutato da B.N.L e dai suoi Advisors e che consenta di effettuare scelte ragionate sui programmi futuri.

    Lo spirito sostanziale della legge e valutazioni di equita’, avrebbero dovuto spingere Unipol a reagire all’Ops BBVA con un’offerta concorrente, vale a dire con un’offerta promossa contro ed in pendenza di quella del BBVA (che, secondo le regole, avrebbe a sua volta potuto rilanciare) e con condizioni valutate, a giudizio della Consob quale autorita’ regolatrice e di tutela dei mercati, migliorative rispetto a quelle del BBVA; in ogni caso con il riconoscimento agli azionisti aderenti del maggior prezzo pagato da Unipol.

    Cosi’ non e’ stato. Infatti, pur potendosi apprezzare la scelta del Presidente Consorte di non arroccarsi sul prezzo inferiore che, purtroppo, la piatta applicazione della nostra obsoleta normativa gli avrebbe consentito, la promessa di un prezzo di € 2,70 per azione e’ insoddisfacente. Come risulta dalla pubblicazione dei numerosi patti parasociali conclusi, Unipol si e’, infatti, impegnato a pagare all’azionista Carige, per circa il 2% di azioni B.N.L, il prezzo di € 2,90 e tale prezzo, forse, e’ stato gia’ in passato riconosciuto quale corrispettivo per acquisti di B.N.L.

    Ci chiediamo dove sia la parita’ fra azionisti, grandi e piccoli, che dovrebbe essere rispettata e, comunque, salvaguardata dalle autorita’ preposte.

    Ci chiediamo cosa si aspetti per emanare immediatamente le norme di adeguamento del sistema italiano alla direttiva comunitaria n. 25 del 2004, per il cui recepimento esiste gia’, in base alla legge comunitaria 2004, la delega al Governo. Con tali regole Unipol non potrebbe agire come sta facendo.

    La regola comunitaria, cui anche l’Italia deve adeguarsi stabilisce, infatti, che l’offerente deve pagare il “prezzo equo”, ovverosia il prezzo massimo pagato per gli stessi titoli dall’offerente o da persone che agiscono di concerto con lui, prima o durante l’offerta.

    Nei confronti di Unipol non abbiamo preconcetto o pregiudizio; per questa ragione ci permettiamo di formulare l’invito ad attuare le iniziative che ritiene utili nel rispetto, anche sostanziale delle norme, applicando principi di equita’ e di uguaglianza.

    Unipol proponga, agli aderenti alla sua offerta, il prezzo di € 2,90 promesso ad altri e agisca, con chiarezza e trasparenza, facendo comprendere il Progetto Industriale che guidera’ le attivita’ future che riguardano la nostra banca.

    Non siamo particolarmente ingenui: la nostra preoccupazione e’ quella di assistere al progressivo e ulteriore decadimento della B.N.L. che, invece, avrebbe bisogno di essere rilanciata avendone tutte le potenzialita’.

    Roma, 29 luglio 2005 ASSO BNL

    • Coordinamenti Nazionali UNIPOL BANCA

      FALCRI - FISAC/CGIL - UILCA

      A tutti i lavoratori di Unipol Banca

      Le operazioni finanziarie messe in campo dal Gruppo Unipol finalizzate all’acquisizione della maggioranza di controllo della BNL, hanno scatenato una serie di prese di posizione che spaziano dal più ampio ottimismo al più elevato livello di critica.

      I coordinamenti nazionali Unipol Banca della Falcri, della Fisac/CGIL e della UIL.C.A., monitorando il clima aziendale, rilevano una crescente curiosità fra i colleghi ma anche il prevalere di una forte preoccupazione, soprattutto da parte dei lavoratori della Direzione Generale di Bologna.

      Allo stato attuale, le uniche informazioni disponibili circa l’ “operazione BNL” sono quelle ricavabili dalle notizie di stampa e dai comunicati ufficiali emessi dal Gruppo. Queste fonti palesano una serie di ipotetiche soluzioni che appaiono contrastanti.

      Nello specifico, si dà forza alla voce della vendita di Unipol Banca a BNL come prima possibile operazione post acquisizione ma, da un’altra parte, si legge che Unipol Banca manterrà la sua autonomia operativa almeno per qualche anno; si danno autorevoli assicurazioni che l’attività di Direzione Generale del nuovo soggetto bancario sarà svolta presso la sede romana di BNL ma, al contempo, si tende a stemperare la preoccupazione di ricadute occupazionali nella nostra Direzione Generale di Bologna; si punta sulla realizzazione di economie di scala incentrate prevalentemente sulla riduzione dei costi ma si riafferma, anche, che il piano di crescita degli sportelli di Unipol Banca continuerà sulla base delle strategie già pianificate.

      E’ evidente che questo stato di cose, in mancanza di un’informazione più dettagliata del piano industriale a supporto dell’ “operazione BNL” e delle prevedibili misure riorganizzative che potranno essere attuate, non ci consente di esprimere un giudizio compiuto sulla qualità dell’operazione in corso.

      L’auspicio delle scriventi OO.SS. è che la Proprietà, attraverso la Direzione di Unipol Banca, proceda al più presto all’ufficializzazione dei dettagli del piano industriale e all’attivazione di un dialogo improntato alla massima concretezza e chiarezza.

      Valutiamo con favore il fatto che dalla Direzione del Personale giungano, a tal riguardo, espressioni di disponibilità al confronto, anche mediante la definizione di specifici momenti di informazione sulle problematiche che potranno riguardare i lavoratori della Banca e che si voglia evidenziare il fatto che il Gruppo Unipol abbia sempre perseguito la ricerca di soluzioni concordate con le OO.SS. rappresentative (e con i lavoratori interessati) per il superamento di particolari momenti di criticità, sorti nell’ambito del Gruppo, aventi una incidenza sui livelli occupazionali.

      Cogliamo tale disponibilità per affermare che, a fronte di scenari di cessione, fusione o riorganizzazione, non ci si potrà sottrarre dalla definizione di un accordo di garanzia a tutela dei lavoratori di Unipol Banca.

      Nel frattempo è imperativo che la Direzione Generale di Unipol Banca confermi la volontà di proseguire e portare a positiva conclusione le trattative già calendarizzate relativamente, fra l’altro, a:

       rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale,

       applicazione delle previsioni del nuovo CCNL (tra cui: remunerazione delle prestazioni aggiuntive dei Quadri; Ruoli chiave; ecc. );

       verifica e rinnovo della polizza sanitaria;

       elezione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (L. 626)

       verifica dell’applicazione delle misure riguardanti la sicurezza sul luogo di lavoro (rischio rapina, ecc.)

      Per quanto ci riguarda confermiamo che il nostro impegno sarà quello di essere estremamente attenti a ogni evoluzione dell’attuale stato di cose comunicandovi tempestivamente ogni notizia di rilievo.

      INCONTRO ANNUALE

      Cogliamo l’occasione per informarVi che il 30/06 u.s. si è svolto l’incontro annuale fra OO.SS. e Azienda, previsto dal C.C.N.L..

      In quella occasione i massimi responsabili della Direzione Generale hanno illustrato i positivi risultati che Unipol Banca ha conseguito nel 2004 oltre alla struttura organizzativa attuale e futura e le strategie che il nostro Istituto seguirà nel breve periodo.

      L’incontro, di natura sostanzialmente tecnica, si è concluso con la conferma dei piani di sviluppo che Unipol Banca porterà avanti sia per il 2005 che per il 2006.

      PREMIO DI RENDIMENTO

      Concludiamo esprimendo il nostro apprezzamento in merito all’importo erogato per il Premio Variabile che, grazie al buon risultato di bilancio che la Banca ha ottenuto nel 2004, ha superato significativamente quanto era stato stimato in fase di firma dell’accordo (+6%).

      Vi ricordiamo che tale premio gode della decontribuzione ai fini previdenziali, ma entra integralmente a far parte dell’imponibile fiscale.

      Le scriventi OO.SS. si impegneranno, nell’ambito della presentazione della piattaforma inerente il rinnovo del C.I.A., ad ottenere dall’Azienda una revisione dei meccanismi di calcolo del V.A.P. che consentano di aumentare la partecipazione dei lavoratori ai risultati economici del nostro Istituto.

      Bologna, 29/07/2005

      Le Segreterie