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La speculazione all’attacco dell’euro!

Publie le venerdì 26 marzo 2010 par Open-Publishing
2 commenti


giovedì 25 marzo 2010

La crisi della Grecia e il declassamento del Portogallo deciso da Fitch hanno spinto l’euro sotto il livello di 1,33 dollari, il tutto mentre l’Unione europea non riesce a trovare una linea per affrontare la situazione, a causa del rifiuto tedesco non solo ad accettare un piano che consenta di venire in soccorso di Atene, ma anche rispetto alla stessa ipotesi di una riunione dei paesi dell’eurogruppo che preceda il vertice europeo.

La speculazione internazionale si è ovviamente gettata a capofitto sull’incapacità europea di trovare una soluzione, portando in pochi mesi la valuta europea da livelli prossimi a 1,50 dollari al minimo degli ultimi dieci mesi toccato ieri, ma sembra ancora indecisa sull’opportunità di un attacco frontale che presenta al momento più rischi che opportunità.

Il problema vero, come ho peraltro ripetutamente scritto in diverse puntate del Diario della crisi finanziaria, consiste nell’anomalia di una valuta unica europea in assenza di un vero e proprio governo europeo dotato di poteri effettivi in materia economico-finanziaria, un’asimmetria le cui conseguenze sono oggi sotto gli occhi di tutti e che rischia di produrre effetti nefasti nei prossimi mesi se non nelle prossime settimane.

Marco Sarli

http://diariodellacrisi.blogspot.com/2010/03/leuro-sotto-attacco-per-lindecisione.html

Messaggi

  • Il problema non è la nascita dell’euro ma il suo divenire sempre più moneta di riferimento scalzando tale ruolo al dollaro. Dalla seconda guerra mondiale in poi gli americani hanno fatto quello che hanno voluto perchè il dollaro era la moneta per gli scambi intenazionali e la moneta di riserva per eccellenza. Potevano permettersi tassi di inteessse bassissimi rispetto al resto del mondo e c’era un costante afflusso di capitali per gli investimenti interni, potevano stampare moneta a piacimento senza che questo significasse inflazione, potevano dare aiuti finanziari a qualunque nazione in un’ottica da guerra fredda, potevano finanziare qualunque budget militare ma soprattutto finanziare consumi interni da paura ( ogni americano consuma il 30% di quanto guadagna)senza alcun problema interno od esterno. Oggi, tra la fine della guerra fredda e la nascita dell’euro, è tutto cambiato. L’euro è l’espressione della più grande economia del mondo con quasi 500 milioni di persone, è l’espressione di vincoli di bilancio molto stretti ( voluti non a caso dalla Germania) ed quindi, per certi versi, molto più adatta come moneta di riserva per tutti i paesi a cominciare dalla Cina che ha enormi surplus commerciali ma anche paesi arabi e persino sudamericani che vedono, non del tutto a torto, nel dollaro l’espressione di una politica neocolonialista che ha fatto del bene ma anche moltissimi danni a quei paesi. Come continuare a finanziare i propri consumi interni dunque? Come continuare nell’American Way of Life? Si sono stampati migliaia di miliardi dollari per darli alle banche americane con la complicità di quelle inglesi ( la perfida albione non si smentisce mai)dicendo: " prendete e speculate" ovviamente contro l’euro. Questa politica però è più il colpo di reni di un moribondo, un’offensiva delle Ardenne di una Germania morente, una volpe che si taglia la zampa per sfuggire alla tagliola( ho reso l’idea?) in quanto questi miliardi regalati alla banche sono un carburante che presto si esaurirà e per la fine dell’anno, se i governi d’Europa, sapranno tener duro, assisteremo ad un crollo spettacolare del dollaro che perderà dal 30 al 40% in pochissimo tempo ( forse meno di un mese) con conseguenti problemi all’economia mondiale in tutto il mondo. Io sono convinto che l’euro ne uscirà vincitore proprio perchè l’euro non è la lira ed ha molta più credibilità di pochi anni fa. Purtroppo ne uscirà molto rafforzata e questo non aiuterà molto le esportazioni ma favorirà le importazioni dai paesi come la Cina e favorirà i delocalizzatori( in primis il tessile). Comunque: prepariamoci ad un mondo nuovo ed uno shock valutario al più presto(natale?).michele

    • Ma infatti Sarli non ha detto che "il problema è la nascita dell’ euro".

      Ha invece detto che i problemi nascono dall’aver voluto fare l’ "Europa economica" senza aver fatto pure quella politica e sociale ...

      Il che ha di fatto messo al potere dell’economia europea un ristretto gruppo di oligarchi, per lo più banchieri, oltretutto non eletti da nessuno ... e senza che gli stessi governi nazionali dei singoli stati possano fare in autonomia quasi niente in termini appunto economico/sociali ...

      Il problema vero quindi non è una presunta "cattiveria" dell’idea della moneta unica o il rifiuto dell’Europa in nome delle "piccole patrie" - scivolosissimo terreno in cui spesso si infiltrano tendenze fascistoidi - quanto i meccanismi decisionali dell’Europa stessa.

      Radisol