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Le amministrazioni con l’estrema destra milanese

Publie le giovedì 28 ottobre 2010 par Open-Publishing

La consigliera provinciale del Pdl, Roberta Capotosti, è intervenuta in aula per difendere l’appuntamento su "Leon Degrelle, un soldato che ha combattuto come volontario europeo sul fronte dell’Est fra il ’41 e il ’45 contro le armate sovietiche". Secondo Capotosti, "la sola provocazione è la richiesta fatta da Prc e Pd di vietare l’iniziativa, impedendo antidemocraticamente che le nuove generazioni possano crescere non omologate al pensiero marxista".

Per il segretario provinciale di Rifondazione, Antonello Patta, però le sue parole confermano "l’esistenza da parte del centrodestra di scelte e filoni culturali che favoriscono e aprono le porte alla penetrazione di gruppi della galassia nera di Milano". E anche i comitati per il diritto alla casa di Milano hanno protestato dato che ad affittare un locale a Lealtà Azione è stata l’Aler. E hanno chiesto all’’azienda regionale per l’edilizia residenziale di tirarsi indietro invece di "favorire i nazifascisti".

L’esponente del Pdl, chiaramente fa sfoggio di avere alle spalle una lunga storia di militanza neofascista.

Dunque il capatosti pensiero in pillole di cameratese puro:

"I giovani di Lealtà Azione hanno indubbiamente dimostrato un grandissimo senso di responsabilità che io stessa, al loro posto e nei loro panni, non credo avrei avuto. Hanno evidenziato come da una parte, la loro, la nostra, ci sia limpidezza, buona fede, maturità, lungimiranza, grandezza, mentre dall’altra, quella che si nutre ancora di odio e di tutto quanto sia “anti”, ci sia solo torbidezza, falsità, stupidità, nostalgia di un passato non dignitoso, miseria. Che l’antifascisteria varia abbia “scelto” di non apprezzare e valorizzare lo slittamento di data non mi stupisce. E’ nell’ordine delle cose, di come ormai, da decenni, siamo abituati (ma non rassegnati) a vederle andare. In questo modo non hanno perso l’occasione per dimostrare come, quello della data, fosse un pretesto. Quello che chiedevano, anzi, pretendevano era solo l’ennesimo bavaglio, alla faccia del libero confronto democratico di cui sono soliti riempirsi la bocca, dettato dalla congenita incapacità di accettare che esistano realtà culturali, sociali, organizzative non omologate e piegate al loro pensiero".

"Paghiamo i retaggi di un passato ancora non troppo lontano in cui un intero mondo che governava e/o orientava da dietro le quinte il potere (rappresentato da giornalisti, opinione pubblica, salotti “buoni”, forze dell’ordine, ecc.) agevolava con interventi compiacenti o, peggio, con complice silenzio, l’estrema sinistra. Sgretolare questo sistema, che è vissuto per tanti, troppi anni, sulla paura al contrastarlo apertamente, esponendosi, talvolta con coraggio di fronte alle possibili ritorsioni, talvolta rischiando semplicemente di venire additato come “fascista” o “amico dei fascisti”, non è facile". (Poveri... ndr)

Non risparmia chiaramente malignità su Saverio Ferrari, di recente minacciato proprio dalle Estreme Destre milanesi.

Nei tormenti del visionario Ferrari, che da anni svolge, spero inconsapevolmente, il ruolo di mal-informatore di questure e del poco che resta della sinistra extraparlamentare, c’è sempre della mala fede e una ricostruzione grossolana e spesso infamante del nostro mondo. Non ci sono, come più volte da lui asserito, coperture istituzionali di sorta. Ci sono, semplicemente, battaglie di libertà, di difesa della verità (anche di quella storica) e dei diritti che altri vorrebbero negare o vedere negati e, come nel caso della conferenza su Degrelle, riferito alla sottoscritta, di senso di appartenenza.

Conclude con nostalgia tipicamente fascista, ora che crede di aver perso della fogna l’olezzo

Ricordo, con nostalgia, le cene fatte all’Anai con i Reduci della RSI, quando noi giovani eravamo la minoranza e loro, oltre a rappresentare la grandezza, erano la maggioranza.

Ma il cv è tutto NERO e MELMA

Roberta Capotosti è nata a Milano nel 1971. Si occupa di politica fin da giovanissima, come militante del Movimento Sociale Italiano, dirigente provinciale del Fronte della Gioventù, dirigente nazionale del FUAN e, successivamente, di Azione Giovani. Aderisce ad Alleanza Nazionale e poi al Popolo della Libertà fin dalla loro costituzione. Eletta al Consiglio di Zona 10 nel 1997, al Consiglio di Zona 2 nel 1999 e nel 2006. In particolare, nel 2006, con 580 preferenze, è la consigliera circoscrizionale più votata del centro-destra su tutta la città di Milano. Attualmente ricopre il ruolo di Presidente della Commissione Cultura del Consiglio di Zona 2. Eletta nel 2009 alla Provincia di Milano, va a ricoprire il ruolo di Presidente della Commissione Sport, Tempo Libero, Politiche Giovanili e Idroscalo dell’Ente. Fa parte della Consulta Pari Opportunità dell’UPI (Unione Province d’Italia). E’ Vice Presidente del CISEM, Centro Innovazione e Sperimentazione Milano, l’istituto di ricerca della Provincia di Milano.

Coniugata con Marco Clemente, uomo molto vicino al ministro La Russa. Ma c’è di più. Il nome di Marco Clemente compare nelle carte dell’ultima inchiesta sulla ‘ndrangheta in Lombardia. Lui, che non risulta indagato, a detta degli investigatori, si sarebbe attivato per fare avere favori carcerari al boss calabrese Giovanni Lamarmore. 

la faccia come il didietro: http://www.youtube.com/watch?v=S2eTqKdaZmg%EF%BB%BF