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Lettera aperta ai poliziotti di via Nazionale

par Zag(c)

Publie le venerdì 14 ottobre 2011 par Zag(c) - Open-Publishing
5 commenti

Vi invio questa lettera aperta per comunicarvi il mio stato d’animo nei vostri confronti.Mi fate pena!. In questi giorni vi ho guardato con attenzione. I vostri sguardi, le vostre risate a battute che non ho ascoltato, i vostri discorsi al cellulare, con le vostre amiche, fidanzate, madri, sono sguardi, risate di tristezza. Li ho confrontati con gli sguardi dei vostri coetanei li, sulle gradinate del Palazzo dell’Esposizione. Li tanta gioia, allegria, lo stringersi attorno, il baciarsi al rivedersi o il darsi il cinque, le pacche sulle spalle, le risate. I balli i canti, il prendere la parola, il sentirsi parte d una comunità che sarà il futuro. Erano risate di gioia sana, piena, completa. Eppure il loro futuro è annebbiato, anzi non hanno futuro, Vivono o di piccoli lavori, pagati male e in maniera saltuaria. Non hanno casa o vivono con i genitori, aiutati dai nonni, studiano e non sperano , non possono progettare. A voi il vostro stipendio è assicurato. Per 1500 euro ( aumentato con le indennità per il servizio pubblico) picchiate e manganellate senza scrupolo , pasticcati o no, i vostri coetanei; spaccate teste , mandibole e scalciate con i vostri stivali con punta in acciaio i vostri fratelli o potenziali amici . Non pensate, ma obbedite. Come schiavi obbedite intruppati come marionette senza anima e senza cuore. Picchiate come forsennati i vostri manganelli sugli scudi, gli uni accanto agli altri per farvi coraggio, per sentirvi al sicuro, bardati come robokob, battete i tacchi sul selciato per impaurire i vostri nemici/fratelli. Non potrete mai essere felici, non potrete mai sorridere alla vita. Il vostro sorriso sarà sempre triste perché nei vostri occhi sarà sempre impresso il sangue rosso del vostro fratello della vostra sorella che avete picchiato che sgorga dal naso e dalla testa, in quella via, in quella piazza.
Non suscitate, nonostante tutto questo, in me la rabbia o l’odio. No solo la pena.
Se siete veramente figli del popolo, allora avete rinnegato e tradito i vostri padri, la comunità di cui fate parte, e quindi ancor di più non potrete mai essere sereni.

Quei giovani , li sulle gradinate, hanno il rispetto della gente che passa. I passanti si fermano, danno un contributo, bevono una bibita, un sorso d’acqua, mangiano un cornetto, la scusa per dare il loro contributo economico, per aiutare a far crescere in quei figli,fratelli,nipoti la speranza di poter cambiare questo mondo.Per voi invece la gente vi scansa, con fastidio, con timore. Siete soli, anche in gruppo siete soli perché non suscitate la speranza , il nuovo, ma solo la sottomissione al potere, il vecchio, la difesa del marciume che avvelena e ammorba questa aria di una Roma di metà ottobre.
E domani sarete ancora più soli, soli con i vostri padroni e servi dei servi. E per voi non v’è speranza!
Mi dispiace per voi. Mi fate solo pena!

Messaggi

  • 14/10/2011 > 13:17

    ROMA 14 OTTOBRE 2011: finalmente i Draghi arrivano a Montecitorio

    14/10/2011 > 13:04

    ROMA 14 OTTOBRE 2011: a via del corso il corteo viene fermato. I Draghi però tra slogan e cori trovano strade alternative per andare davanti al parlamento!

    14/10/2011 > 12:48

    ROMA 14 OTTOBRE 2011: Via Nazionale, il corteo è partito, si va verso Montecitorio.


    BLOCCATA VIA DEL CORSO - dopo aver lasciato Montecitorio, un centinaio di studenti si è seduto al centro della carreggiata di via del Corso, all’altezza di via di Pietra. I ragazzi si sono seduti sulle strisce pedonali e stanno continuando a cantare i loro slogan. La circolazione su via del Corso è stata completamente bloccata con le forze dell’ordine che hanno creato un cordone intorno ai ragazzi. Il gruppo si è poi spostato in corteo verso Via Nazionale, alla tendopolì allestita vicino la Banca d’Italia. Alle 17, infatti, ci sarà un’assemblea pubblica per decidere il destino del presidio.

    NUOVI SLOGAN - Per i vicoli del centro storico di Roma riecheggiano cori e slogan: «noi la crisi non la paghiamo», «dai Tremonti fai un default» e «la gente come noi non molla mai». Ma dal voto di fiducia appena incassato dal governo, un nuovo slogan è stato clonato dai Draghi Ribelli: «Non abbiamo fiducia in voi».

    NON SOLO STUDENTI - In mattinata, il mini corteo, circa 100 studenti si è spostato dal Palazzo delle Esposizioni per raggiungere il Parlamento intorno a mezzogiorno. I manifestanti, che si sono mossi a lato strada, hanno imboccato il traforo del Tritone. In testa alla rappresentanza, un dragone di cartapesta. Ma non c’erano soltanto i giovani dei presidi in piazza Montecitorio: molte persone si sono unite ai manifestanti per testimoniare la loro indignazione nei confronti della casta.

    «Noi non diamo la nostra fiducia», e «Arrestateli tutti», sono alcuni degli slogan che si leggono sugli striscioni.

    Solidarietà dalla gente comune, per strada, e pizza e supplí gratis per tutti. Vassoi di cibo sono arrivati anche all’accampamento dei giovani indignati davanti al PalaExpo: un regalo degli impiegati del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (Cra) che si trova nel palazzo di fronte.

    da corriere.it

  • Ho letto con tristezza la vostra lettera, la trovo imperdonabile, non fa che inneggiare all’odio... e non é affatto nello spirito della manifestazione di domani. Se io fossi un poliziotto mi sarebbe venuto il sangue agli occhi. E’ gente che lavora duro, in condizioni difficili e che si fa un mazzo cosi per due soldi... ce ne sono di buoni e meno buoni come dappertutto nella società, ma la maggioranza é veramente in gamba... Siamo tutti sulla stessa barca. I poliziotti sono vittime delle stesse angherie che subisce il cittadino medio da parte di uno Stato ladro e corruttore. Non bisogna avercela con loro. A chi giova la strategia della tensione?

    • Portare a giustificazione dell’operato dei poliziotti il loro duro lavoro e i loro pochi soldi è veramente squallido! Vi è gente in Italia che fa un lavoro molto più duro senza garanzia e veramente per pochi soldi. E comunque tutto questo( ammesso che fosse vero, e non lo è, e potrei raccontarti tutti i privilegi che hanno a partire di chi fa ordine pubblico!) non giustifica i loro comportamenti. E non è solo di poche mele marce! Perché se lo fosse, e non lo è, allora nulla giustificherebbe le altre mele buone, al silenzio, all’omertà, alla copertura, al silenzio! Se non denunciano e anzi li coprono vuol dire che al pari loro sono colpevoli!
      No! Non siamo tutti nella stessa barca. Vi è chi è al di qua e chi al di là. Chi protegge, difende il palazzo e i potenti non può al contempo essere vicino a chi quel potere, quei potenti, quella casta combatte. Non si può contemporaneamente protestare per la difesa dei propri privilegi e poi vestirsi di tutto punto e massacrare di botte gli operai della Irisbus, che difendono il proprio posto di lavoro, la propria esistenza, la dignità, la libertà. La loro e quella dei figli dei loro violentatori. I giovani , precari i Draghiribelli combattono anche per i figli dei poliziotti di via Nazionale! Per questo loro non potranno mai essere sereni! Saranno sempre altro!

      Il mio non è odio, o violenza è solo pena e pietà. Perché se hanno una coscienza , non potranno mai cancellare dai loro occhi e dalla loro coscienza il sangue dei loro fratelli e figli da loro picchiati a sangue, che lottano per la sopravvivenza loro e delle loro famiglie. Rimarranno per sempre dentro di loro quelle scene. Avranno sempre una coscienza sporca, dentro di loro, nei loro sogni.
      Per questo i loro sorrisi non saranno mai felici o sereni. Provo pietà e pena non violenza. Pena per la loro ignavia. L’odio e la violenza la riservo per coloro che fanno quello che fanno scientemente o per ideologia. Ma questo è un altro film!