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Lettera di un dipendente

Publie le mercoledì 23 febbraio 2011 par Open-Publishing
12 commenti

TASSO DIPENDENTI BNL………..MA NON C’E’ DI MEGLIO?

Spett.
Banca Nazionale del Lavoro,

con la presente sono a rispondere alla Vs. del 31 gennaio 2011, con la quale mi avete trasmesso, a norma di legge, la proposta di modifica unilaterale del contratto, contenente le modifiche relative ai rapporti di conto corrente a me intestati, modifiche che entreranno in vigore a partire dal prossimo 18 aprile.
Prendo atto della Vs. comunicazione e Vi anticipo che valuterò attentamente quanto da Voi proposto, effettuando un confronto con le condizioni che, nel mercato del credito, sono applicate dalle altre banche.
A questo proposito, però, fin da ora Vi segnalo che, poiché al momento non
risulta reperibile tra le Vostre offerte un prodotto, comunemente indicato con il nome di “Conto Deposito”, che permetta di mantenere la disponibilità di liquidità anche elevate con tassi di remunerazione decenti (la concorrenza, come è noto, ne offre di molto superiori a quelli da Voi proposti), molto probabilmente mi vedrò costretto a trasferire altrove le mie disponibilità.
Ritengo che le Vs. scelte, notificate con la comunicazione di cui sopra, vadano inquadrate nel Vs. sforzo di educare i clienti ad investire in prodotti finanziari più evoluti. Al riguardo, ritengo opportuno notificarvi che, come molti, anche io ho assai scarsa fiducia in tali strumenti che di garantito hanno solo costi e commissioni.
Prima di porgervi i miei saluti, permettetemi una riflessione: fino a ieri ritenevo di essere un dipendente della Banca, o meglio, a dar retta ai Vostri proclami la risorsa centrale dell’Azienda.
Oggi invece scopro di essere solamente un cliente.
Ne prendo atto e mi applicherò per diventare un cliente sempre più scrupoloso e attento ai propri interessi, come si addice al ruolo che Voi mi avete assegnato.
Distinti saluti
UN CLIENTE (dipendente

Messaggi

  • La BNL ed il Resposabile del Retail, stanno prendendo ultimamente delle enormi cantonate

    E’ di pochi giorni fa una interrogazione Parlamentare su BNL e Conto Revolution, conto che sostanzialmente doveva essere senza spese, e quindi scelto anche dai volontari del Servizio civile per l’accredito del proprio stipendio. La BNL indovinate un po’ cosa si è inventata? Ha cambiato, in modo unilaterale e con un preavviso di nemmeno 24 ore, le condizioni del contratto, decidendo di far pagare le operazioni effettuate. Questa dovrebbe essere la "grande Banca" ? a me sembra invece la banca che specula sui propri clienti, la banca del nucleare, la banche delle armi.
    Perchè La BNL arraffa a mani basse dai conti dei clienti e del personale, forse perchè ha i conti in rosso o si trova sull’orlo del baratro? No, non mi sembra proprio vedendo l’utile netto del 2010.
    Dal sito del Sole 24 ore, 17/02/2010
    — BNP PARIBAS: +34% utile netto gruppo, a 7,84 mld.

  • Mi informano che il tutto scatterà a valere dal 18 aprile c.a. e che ci sono ancora incontri con i Sindacati per modificare ciò che si prospetta, senza alcuna considerazione per i dipendenti, gli ex e la clientela in genere.

    E’ così?

    • Vero, ma il problema non sono gli incontri.

      Quanto la mobilitazione dei sindacati e soprattutto dei lavoratori.

      Mobilitazione che dovrebbe intelligentemente essere tesa a far esplodere le contraddizioni interne alla banca su questi temi e a crearne anche con la proprietà d’ Oltralpe.

      Perchè i resposabili veri di questa situazione sono solo due e rispondono a due nomi precisi : Stefano Calderano, capo del Retail e Roberto Quinale, responsabile delle Relazioni Sindacali.

      Il primo tenta di nascondere, ai danni della clientela tutta e pure dei dipendenti Bnl, i fallimenti delle sue politiche commerciali.

      Il secondo si atteggia, come dice ormai persino la Cisl aziendale, a "Marchionne dei poveri" per traghettare una sua ulteriore carriera non in Bnl ma in Abi.

      Questi bisogna colpire senza pietà ...

      Raf

    • Ricorriamo ai detti popolari perchè "Chi si fà pecora, il lupo se la mangia!".

      Anni addietro, con i Sindacati meno allineati e coperti, ed i dipendenti meno distratti, si riuscì a far andare via Scalfarotto ed il suo sistema premiante.

      Ma questa è altra storia che "memoria storica" ha vissuto dall’interno della Federdirigenti/Sindirettivo (pur Sindacato dai guanti bianchi).

    • Purtroppo quegli anni non ci sono più e dobbiamo fare i conti con l’oggi, sindacati allineati e coperti , lavoratori disattenti e delusi; molti distratti (a ben ragione) dai problemi economici/familiari che non hanno nè la voglia nè la forza di lottare. Questa apatia, questo pensare che non possa cambiare nulla. (che non è solo del mondo bancario, ma ormai un sistema che ci hanno costretto ad ingoiare ) oggi è imperante e dobbiamo combattere. Far si’ che il sentire comune, la solidarietà, il gusto di rimettersi in gioco e di lottare per cambiare il sistema possa ritornare nei lavoratori, anche perchè se non riusciamo a capire che siamo al capolinea ci toglieranno ulteriormente quei pochi diritti che ci sono rimasti, e le conseguenze non ricadranno solo su noi ma sopratutto su quei ragazzi che entreranno nel mondo del lavoro

      MANDIAMO A CASA I CIALTRONI !!!!

    • Comunque qualcosa si è smosso, anche e soprattutto grazie all’iniziativa "di pungolo" della Falcri.

      Nell’area Lazio/Sardegna le strutture di base confederali hanno iniziato la procedura di legge per scioperare il 18 Marzo, intera giornata.

      K.

    • Un plauso a coloro che servono da pungolo, anche all’interno e dall’interno della citata Struttura sindacale, affinché l’assuefazione non prenda il sopravvento anche nel mondo del lavoro.

      luigi

      P.S.:
      "Si la viva qui vivimos ..."

    • Non lo scritto ma ci mancherebbe se non lo penso, è vero solo la Falcri fa da pungolo. Anche stavolta ha già fatto e continuerà a far sentire la sua voce.

      si la vida que vivimos non es digna, la dignidad es luchar para cambiarla

  • SONO UN EX DIPENDENTE IN PENSIONE ED HO REGOLARMENTE RICEVUTO LA "PROPOSTA" DI MODIFICA IN TERMINI. DA INFORMAZIONI ACQUISITE PRESSO COLLEGHI IN SERVIZIO HO APPRESO CHE TALE MODIFICA RIGUARDEREBBE SOLTANTO I CONTI SUCCESSIVO AL PRIMO. NON VEDREI QUINDI SINCERAMENTE LO "SCANDALO". POSSO AVERE CONFERMA IN TAL SENSO? GRAZIE.

    STUDIOCAMPESE92@ALICE.IT

    • No, una serie di modifiche - spese per operazioni allo sportello o fatte con bancomat presso altre banche - riguardano anche il primo conto.

      Che comunque ha in assoluto l’interesse attivo più basso di tutte le banche per i propri dipendenti.

      Cioè l’ 1% che poi diventa "zero virgola qualcosa" sopra la giacenza di 10.000 euro ... alcune categorie di "clientela esterna convenzionata" hanni condizioni decisamente migliori ....

      E poi i "secondi conti" riguardano quasi sempre gli stretti familiari dello stesso dipendente, spesso i figli.

      Ma, al di là di questo, c’è un inasprimento generale delle condizioni del credito ai dipendenti.

      Ad esempio, la famosa "anticipazione" ora è sottoposta ad indagine CRIF ... basta essere in ritardo col pagamento di qualche utenza per vedersela negata ...

      E le concessioni di "prestiti personali" sono molto meno elastiche che in passato ...

      Il tutto poi si sposa con un attacco più generalizzato ai diritti di ogni tipo.

      Dal tentativo ( finora fallito) di tagliare il Vap del 10-15% nonostante a chiacchiere sia Bnp che Bnl vadano benissimo.

      Fino alla disdetta ( con decorrenza prossimo aprile) di tutti gli accordi normativi stipulati dal lontano 1992 ad oggi.

      E tanto altro ancora ...

      K.

    • ciao Antonio,
      a parte che ti hanno dato delle informazioni parzialmente veritiere, anche sul primo conto verranno addebitate tutte le spese/commissioni se si faranno operazioni presso agenzie (es. bonifici, o prelevamenti sotto i 2000 euro, pagamento utenze, invio estratti conto in formato cartaceo). Sul secondo, che normalmente si ha con il coniuge oltre a quello che ho scritto si dovranno aggiungere le spese per i bolli.
      Posso capire se si hanno una infinità di conti con i parenti più svariati, ma il secondo, quello con il coniuge mi sembra proprio che non abbia senso penalizzarlo.
      Poi, ma credo che sia la motivazione più importante è quella che l’Azienda sta attuando verso i lavoratori e verso i nostri diritti conquistati con dure lotte (essendo tu pensionato te le ricorderai) un feroce attacco, che per l’Azienda dovrebbe culminare con l’azzeramento della dignità del lavoro e dei lavoratori.
      Naturalmente questo, è un discorso che dovremmo allargarlo a tutta la società.
      Meno diritti, più i giovani che entreranno nel mondo del lavoro si potranno sfruttare più facilmente.
      Questo è il vero problema.

    • CAMBIO DI PASSO! Per evitare il “ritorno al futuro”

      Lo slogan del recente BNL DAY ci trova d’accordo…dobbiamo cambiare passo, infatti dalle assemblee in corso in tutta Italia sta emergendo una volontà di cambiare passo da parte di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori.

      Nelle assemblee stiamo condividendo la volontà di respingere l’attuale (mal) trattamento aziendale che si concretizza nel ricatto tra la riduzione del VAP e la disdetta di tutti gli accordi in essere in materia d’inquadramenti, nell’azzeramento, di fatto, delle condizioni sui conti correnti dei dipendenti, nel raddoppio del tasso di severità dei provvedimenti disciplinari, nel limitare al minimo i casi in cui si riconoscono permessi retribuiti per curarsi e per la prevenzione, ecc…

      Stiamo raccogliendo proposte per le opportune iniziative, che non si limitano certo alla giornata di sciopero, poiché se la Direzione non cambierà atteggiamento si troverà a gestire pesanti conseguenze nel clima aziendale e nei rapporti con i suoi dipendenti: aumento del contenzioso con il personale, probabile fuga di conti correnti su altri istituti di credito (stiamo parlando dei migliaia di secondi e terzi conti correnti dei dipendenti BNL che dal 18 aprile subiranno sostanziali modifiche negative), aumento della conflittualità sia locale che centrale e più in generale un deciso abbattimento del “senso di appartenenza” tanto sbandierato e auspicato nelle varie occasioni (BNL DAY in testa).

      La recente convention aziendale, BNL DAY, è l’emblema di questa situazione, la Banca teorica, delle belle parole e dagli slogan accattivanti, che si scontra con la situazione sopra elencata. Convention che costano milioni di euro (i costi del BNL DAY 2010 E 2011 si avvicinano al “risparmio” che BNL avrebbe avuto con la riduzione del VAP 2010!) che non tengono minimamente conto del malessere della grande maggioranza dei lavoratori BNL. In quella sede registriamo inoltre l’intollerabile caduta di stile del Responsabile delle Risorse Umane che, approfittando di una domanda sulle “regole in BNL”, ha dipinto l’Azienda come vittima di finti malati, di falsi percettori di permessi Legge 104, di persone che dettano le regole alla Banca, ecc…per poi annunciare: "è venuto il momento di dire basta, scriveremo le regole e le faremo rispettare!".

      Le regole ci sono già, le norme comportamentali sono state scritte e riscritte da molto tempo e ogni Azienda ha tutte le leve per farle rispettare, fare simili interventi è non solo fuorviante (come se BNL fin d’ora avesse tollerato i comportamenti scorretti o non avesse gli strumenti per reprimerli), ma significa generalizzare la presenza di gravi comportamenti da parte dei dipendenti quando in realtà si tratta di pochissimi casi (che sempre sono esistiti e sempre esisteranno). Ci chiediamo il fine di tale intervento che sembra solo essere quello di ufficializzare la dichiarazione di guerra ai propri dipendenti, in linea con le situazioni già ricordate in questo e in altri comunicati.

      Le grandi performance che vengono continuamente richieste dalle direzioni locali, ai colleghi ed alle colleghe, che con assordante frastuono partono da Roma, si perdono via via nei meandri della provincia e i cambiamenti richiesti, diluiti sul territorio, ci presentano una nuova B.N.L. piena difetti, e con pochi pregi. Così avviene che cambiano gli indicatori di produttività, voluti a livello centrale, si aggrovigliano nuovamente i ruoli, si ripresenta una gestione del personale, spesso familiare, e comunque personalizzata dai gestori, nelle varie aree e territori, e queste si trasformano in “luoghi di agitazione di massa”.

      Spesso succede che si mortifica il lavoro di tante persone, mostrando semplicemente ed ottusamente i muscoli e quindi un potere non già autorevole, ma autoritario. Tale scorretta applicazione delle competenze manageriali, trova la sua realizzazione in tutta la filiera gerarchica, anche in ruoli direttivi ricoperti da personale appena formato che trasforma l’insicurezza generata dalla propria impreparazione in aggressività verso i propri collaboratori.

      Viviamo un difficile momento ed ottenere risultati è molto più difficile in presenza di concorrenza agguerrita e di norme più cogenti, ma proprio per questo è necessario “tenere la propria clientela” senza vessarla “a breve termine” e nel contempo curare il benessere lavorativo dei propri dipendenti. Invece non si sta facendo né una cosa né l’altra.

      Alle gravi criticità sopra ricordate, va aggiunta una pessima situazione nel rispetto delle norme di Salute e Sicurezza (sono in corso in merito diversi esposti agli Organi di Vigilanza) che si concretizzano nella non corretta valutazione del rischio rapina, nei “risparmi” nelle pulizie e nelle storiche inefficienze delle situazioni microclimatiche nelle agenzie e negli uffici.

      Cambio di passo? Certo cambiamo passo, rendiamo più vivibile l’attività lavorativa, pensiamo ai clienti “a lungo termine” senza costringerli a valutare, day by day, se cambiare conto o meno. Azzeriamo la distanza tra la Banca delle “riviste” e quella reale, altrimenti si tratta solo di marketing e di tanta ipocrisia.

      Nel frattempo tutti i lavoratori devono cambiare passo, coniugando l’impegno lavorativo con una ferma e compatta volontà di non farsi schiacciare e prendere in giro dalle “derive comportamentali aziendali”.

      Al termine del giro di assemblee di questo mese attiveremo tutte le iniziative concordate con i lavoratori, fermo restando che continueremo a portare all’azienda, con incontri appropriati, tutte le problematiche ancora non risolte, a partire dal rinnovo degli inquadramenti, dando la nostra disponibilità come Organizzazione Sindacale alla soluzione dei problemi e non limitandoci alla sola critica.

      Ribadiamo però che è indispensabile, da parte dell’Azienda, rivedere questo atteggiamento autoritario fine a se stesso, che investe a 360 gradi i lavoratori e le lavoratrici, poiché senza questo cambio di passo ci sarà solo un triste “ritorno al futuro”.

      Roma, 4.3.2011

      UNITA’ SINDACALE FALCRI SILCEA

      Segreteria Organo di Coordinamento BNL