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Lettera di un poliziotto sul Corriere della Sera di oggi 19 dicembre 2010
Publie le domenica 19 dicembre 2010 par Open-Publishing9 commenti
Credo sia utile, ai fini della conoscenza di tutti, pubblicare anche su Reset la lettera di un poliziotto che compare oggi sul corriere della sera con il richiamo in prima pagina.

Io sono un poliziotto del Reparto mobile. Io c’ero martedì scorso. Ero a piazza del Popolo. A piazzale Flaminio. Ero sui mezzi a correre dove c’era bisogno. Ero ad ascoltare la radio, le richieste di aiuto dei colleghi in difficoltà. Ho letto i giornali. I gruppi di Facebook e i commenti su internet. La lettera di Saviano e gli editoriali di prestigiose firme e i commenti di gente normale. Vorrei poter dire che cosa si prova quando si è in piazza. Vorrei non dover leggere (tutte le volte) che i poliziotti scendono con l’animosità di chi si trova un nemico davanti. Noi non abbiamo nemici precostituiti. Noi non abbiamo nessuna voglia di menare le mani nè tantomeno di regolare dei conti. E quando leggo certe cose mi domando sempre: ma davvero c’è qualcuno che pensa che chi esce per lavorare lo faccia con la speranza di dover fare a botte? Noi lo sappiamo che oltre all’incolumità fisica rischiamo un avviso di garanzia o un’indagine interna nel caso si sbagli. La maggior parte di noi è sposata ed ha figli. Vi immaginate cosa prova quando gli dicono "è un atto dovuto. Nomina un avvocato". Io non dico che noi non sbagliamo mai. Sbagliamo. Io sbaglio. Ma vorrei con tutto il cuore che chi è chiamato, giustamente, a giudicare i nostri errori vivesse una giornata insieme a noi. Perchè quando senti urlare per radio "ci stanno massacrando" e riconosci la voce di uno dei tuoi amici ti vengono i brividi. Perchè nel cuore di tutti noi c’è il pensiero di poter essere quel finanziere solo a cui tolgono il casco. E perchè è un attimo che qualcuno ti salga sulla testa e ti spenga per sempre. Alla violenza non ci si abitua mai. Ricordatevi di Filippo Raciti. E’ morto per un colpo, che gli ha distrutto il fegato. Non per un colpo di pistola. Un sampietrino, un colpo di spranga, una molotov... possono uccidere. O lasciare segni che non passeranno mai. Sono un uomo come tanti. E faccio il poliziotto. Non sono il poliziotto migliore che ci sia. Forse ho colpito gente che non lo meritva. Ma io mi sono voltato a guardare piazza del Popolo dopo averla liberata dai manifestanti. E ho visto le carcasse delle auto bruciate, le vetrine infrante, la strada devastata, i monumenti imbrattati. E già sapevo che qualcuno avrebbe detto... "ma la polizia perchè ha permesso tutto questo?" O anche "è successo perchè i poliziotti hanno provocato". E sentivo il numero dei poliziotti feriti che saliva. Per me dietro ad ogni ferito c’è un nome e un volto. 57 feriti è statistica. 57 uomini sono 57 storie. Voi avete tutto il diritto di guardare al nostro lavoro con spirito e senso critico. Non mi voglio sottrarre alle valutazioni sulle mie azioni. Ma vorrei non venisse consentito a nessuno di giudicare il mio animo. Internet è pieno dei volti di manifestanti che raccontano di aver subito violenze da parte nostra. Alcuni hanno del sangue. Su internet non trovate i nostri volti. Le nostre ferite non le ostentiamo. Noi. Che non siamo diversi da "voi". Che non odiamo ma possiamo avere paura. Che non vorremmo dover colpire ma a volte dobbiamo farlo. Che mercoledì 22 saremo ancora in piazza. E sui mezzi che ci portano ore prima sui luoghi più caldi ci diremo che mancano tre giorni a Natale. E che... al ritorno... speriamo di essere tutti e di non dover pensare che c’è un collega a cui far visita in ospedale. Ora dovrei mettere un nome. Ma vi ho scritto cosa faccio, non chi sono. Per questo mi firmo..
Un poliziotto
Messaggi
1. Lettera di un poliziotto sul Corriere della Sera di oggi 19 dicembre 2010, 19 dicembre 2010, 13:38
Senza offesa ... e col massimo di comprensione umana ... ste cose lasciano il tempo che trovano ...
Pure tra i militari asburgici che reprimevano le 5 giornate di Milano o tra i soldati piemontesi che massacravano i contadini del Sud dopo la cosiddetta unità d’Italia ... persino tra i soldati tedeschi dell’ultima guerra ... ci saranno state brave persone, gente che non provava nessun gusto a massacrare altre persone e che magari, nella mischia, evitava pure di farlo ....
Ma pure sti poliziotti devono decidere da che parte stare .... il giorno prima tutti i loro sindacati, compresi quelli apertamente di destra, erano a Montecitorio ed ad Arcore per manifestare contro il governo per ragioni molto simili a quelle degli studenti ....
Ed il giorno successivo, invece, erano regolarmente intruppati a fare la "truppa che difende la trippa di chi ha troppo" ....
La contraddizione è chiaramente insanabile .... come già detto, voglio ancora sperare che qualcuno ... chessò, Napolitano, il Papa, magari pure lo stesso Bossi che nei panni del novello Bava Beccaris ci sta evidentemente stretto ... facciano qualcosa per evitare che la contrapposizione diventi insanabile ....
Altrimenti, bisognerà fatalmente scegliere tutti da che parte stare ... anche i poliziotti ... senza troppi piagnistei ...
"Continuare pure a credervi assolti, siete lo stesso coinvolti" ... diceva uno degli ultimi poeti veri di questa Italia ormai alla frutta ....
K.
1. Lettera di un poliziotto sul Corriere della Sera di oggi 19 dicembre 2010, 19 dicembre 2010, 18:57
"Reparto Mobile di Roma" ... cioè quelli della "macelleria messicana" alla scuola Diaz di Genova ...
E parlano pure ....
2. Lettera di un poliziotto sul Corriere della Sera di oggi 19 dicembre 2010, 19 dicembre 2010, 17:13
O di qua o di là ... nei momenti storici e topici, e questo lo è, non può eSsere che così ... non ci sono cazzi ...
Altrimenti pure a Norimberga - fatte ovviamente le dovute proporzioni - sarebbe passato il principio "hanno obbedito agli ordini" ...
Che poi i manifestanti, in gran parte ragazzini spoliticizzati, volessero uccidere ... non sta in cielo nè in terra ...
Mentre invece è proprio "estremizzando" così, come fa questo commento immagino di un "tutore dell’ordine", una normale - ed io dico pure inspiegabilmente tardiva - esplosione di rabbia di una generazione precaria e disperata ... che si arriva a quello cui nessuno vuole arrivare ....
Prendetevela col governo, prendetevela con chi non vi rinnova il contratto, vi fa mancare pure la benzina per le volanti, vi fa fare pure da tassinari gratis per il trasporto delle mignotte di palazzo ... e non con chi ha una caterva di ragioni per essere incazzato ...
In Via del Corso potevate pure aprirvi ... che cazzo ve ne frega di difendere la casta di venduti, corrotti e mafiosi che sta a Montecitorio ?
K.
3. Lettera di un poliziotto sul Corriere della Sera di oggi 19 dicembre 2010, 19 dicembre 2010, 19:40
Bè, ci sarà pure qualche brava persona tra le Forze dell’Ordine, ma chi ha assistito/subito cariche sa che molti di più sono gli invasati che aspettano solo il momento per menare.
Non cito come esempi il G8 di Genova o il 2005 in Val di Susa perchè non c’ero, però situazioni di violenza indiscriminata della polizia le ho vissute sulla mia pelle, e certe immagini non si dimenicano facilmente.
Questa lettera mi lascia totalmente indifferente, si raccoglie ciò che si semina...
4. Lettera di un poliziotto sul Corriere della Sera di oggi 19 dicembre 2010, 19 dicembre 2010, 20:16
io ricordo ancora le canzonicine fasciste pro pinochet e le sevizie di bolzaneto... ma se queste anche fossero opera di alcuni invasati... gli ALTRI COLLEGHI si sono forse degnti di denunciarli?! o hanno fatto di tutto per coprire ed insabbiare come i colleghi degli assassini di aldrovandi?! Chiediti anche queste cose quando al mattino ti radi allo specchio prima di indossare quell’uniforme che ti chiede di obbedire e di annullarti come individuo. Se fossimo stati nel corso del ventennio avresti fatto il "tuo dovere" anche dando una mano a rastrellare e caricare gente non gradita sui vagoni diretti a nord?!
5. Lettera di un poliziotto sul Corriere della Sera di oggi 19 dicembre 2010, 19 dicembre 2010, 21:19
Nel corte c’era pure un cartello con la famosa foto di Falcone e Borsellino sorridenti ....
Il problema è che voi non state difendendo le istituzioni, che non sono neutre ( o almeno da tempo non lo sono più), ma il governo ....
Dove risiede gente che dovrebbe stare in galera ... e forse anche qualcuno dei mandanti degli attentati a Falcone e Borsellino ...
Rendetevene conto .... e smettete di difendere "la trippa di chi ha troppo" ....
E poi forse si potrà ragionare ... e comunque, al di là di martedì e della legge Gelmini, qui c’è una generazione di disperati e di "senza diritti" che fatalmente finirà per ribellarsi violentemente ... gli è stato tolto tutto ....
K.
1. Lettera di un poliziotto sul Corriere della Sera di oggi 19 dicembre 2010, 20 dicembre 2010, 17:30, di Luigi
Interessante anche questa lettera stavolta firmata
http://violapost.wordpress.com/2010/12/20/lettera-aperta-di-un-poliziotto-agli-studenti-siamo-dalla-vostra-parte/
6. Lettera di un poliziotto sul Corriere della Sera di oggi 19 dicembre 2010, 21 dicembre 2010, 19:45, di claudio
io penso che questa esigenza che compare in molti poliziotti di ragionare e discutere sul loro ruolo, sugli scontri è un segnale molto positivo, che penso sarebbe un errore non cogliere. Sintomo di un malessere diffuso e delle evidenti contraddizioni che "difendere" questo stato con le sue ingiustizie, falsità, imbrogli comincia ad emergere anche tra i poliziotti. Come non chiedersi : perchè picchiare gli studenti o gli operai in piazza colpiti duramente dalla crisi e invece fare poco o nulla contro i responsabili del disastro economico, i truffatori, gli imbroglioni che ci hanno precipitato in questa situazione. Ovviamente i poliziotti devono fare il loro dovere, non possono arrogarsi il diritto di decidere come comportarsi. Però almeno si può e si deve ragionare. E poi non è vero che tutti sono uguali, il poliziotto in piazza e il suo dirigente, ci sarà una differenza. L’incapacità cronica della polizia di prendere i più violenti o i black block avrà pure qualche spiegazione. Poi bisognerà trovare il coraggio di affrontare gli episodi più bui degli ultimi anni, in particolare quanto avvenuto a genova nel G8. Ma per intanto salutiamo queste riflessioni : sono la premessa per ritrovarci tutti assieme a ragvionare di diritti e,ovviamente, anche di doveri.
Da ultimo un appello agli studenti per evitare ogni forma di violenza, sempre.
7. Lettera di un poliziotto sul Corriere della Sera di oggi 19 dicembre 2010, 13 aprile 2012, 21:49, di cittadino
e’ semplice ovviare a tutto questo semplicemente cambia lavoro...