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Ma un tossico cosa ci sta a fare in galera?

Publie le giovedì 14 aprile 2011 par Open-Publishing

(di Ornella Favero www.vita.it) (Immagine da http://www.overgrow-italy.nl/?p=809 )

Il degrado delle carceri significa degrado e abbandono soprattutto per le categorie più deboli, quelle che popolano le sezioni più povere, primi fra tutti i tossicodipendenti. Qualche anno fa per loro c’erano per lo meno progetti, sezioni a custodia attenuata, prospettive di andare in comunità, oggi, invece, con il taglio delle risorse e l’inasprimento delle leggi, c’è spesso la galera senza futuro. E pensare che, se si investissero parte dei soldi previsti per l’edilizia penitenziaria in programmi di recupero per i tossicodipendenti, le galere si svuoterebbero progressivamente e non ci sarebbe neppure bisogno di costruirne di nuove. E storie come quella che racconta Niccolò, recupererebbero un pò di senso.
“Nel corso degli anni “FARMI” era per me l’unica ragione di vita, tant’è che era impensabile fare a meno delle dosi giornaliere. Dico dosi (al plurale) perchè come aprivo gli occhi la primissima cosa a cui pensavo era bucarmi. Per non perdere tempo mi preparavo la siringa dalla sera prima perche appena alzato subentra l’impazienza e la frenesia di iniettarsi la roba. Ci sono stati periodi che nell’arco della giornata sono arrivato a farmi anche 15 volte. Naturalmente per procurare tanta roba ci voglio soldi, e l’unica maniera per comprarmi le dosi era rubare. Ma poichè il solo ricavato dai furti non era sufficiente, ho dovuto passare alle rapine. E alla fine sono finito in carcere. E non una volta sola. La prima volta avevo 14 anni, compiuti da tre giorni. Gli altri arresti sono successi poi da maggiorenne. In totale sono stato arrestato e scarcerato una decina di volte, sempre per reati legati alla droga, collezionando finora oltre 23 anni di carcere. Adesso sono in galera da tanto tempo, e mi rendo conto di aver sprecato la mia esistenza senza aver concluso niente o quasi di positivo. Penso che se solo avessi avuto la forza di smettere all’inizio avrei potuto fare tante cose e anche avere una famiglia mia, e invece non ho più famiglia e non so cosa mi aspetta dopo la galera.”
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TOSSICODIPENDENZA, GARANTE DETENUTI PRONTO A DENUNCIARE DAP E MINISTRO ALFANO

Un’iniziativa giudiziaria, sotto forma di denuncia, contro Franco Ionta, capo del Dipartimento per l’amministrazione penitenziaria e, forse, anche nei confronti di Angelino Alfano, ministro della Giustizia, per la violazione del Regolamento di esecuzione per l’ordinamento penitenziario del 2000 che riguarda il trattamento dei detenuti e le loro condizioni di vita in carcere. E’ questa l’ipotesi su cui sta lavorando Franco Corleone, garante dei diritti dei detenuti del Comune di Firenze. ‘Ci riferiamo all’area fiorentina ma ci sono situazioni simili in Italia’. Corleone ne ha parlato in una conferenza stampa.‘Stiamo valutando, con i nostri avvocati, se ci sono gli estremi’, ha aggiunto il garante. ‘Il Dap ha sempre spiegato la mancata applicazione del regolamento con la scarsita’ di risorse ma ora i fondi ci sono: 500 milioni dalla Finanziaria per il piano carceri e altri 150 dalla cassa ammende. Non ci sono piu’ scuse’. Corleone ha annunciato anche iniziative di ‘disobbedienza civile’ contro il progetto di costruzione di un padiglione da 200 posti nel carcere di Sollicciano.Alla conferenza stampa era presente anche Alessandro Margara, ex direttore del Dap e presidente della Fondazione Michelucci, che ha ricordato che ‘ormai in Italia i detenuti sono 67 mila.L’andamento mensile di crescita era di 750 mentre ultimamente siamo arrivati a 1.200. Il numero dei tossicodipendenti, poi, rimasto stabile per tanti anni, intorno al 26-27%, ora e’ al 31%’.Fonte: http://droghe.aduc.