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Media americani danno grande risalto a immagini CBS
Publie le domenica 2 maggio 2004 par Open-PublishingNel giorno in cui il sostegno degli  
americani alla guerra in Iraq e’ sceso ai minimi da molti mesi, Mark  
Kimmitt, il vice comandante delle forze armate in Iraq, ha ammesso la  
presenza di "problemi diffusi nell’intera struttura militare" che  
gestisce i prigionieri di guerra iracheni. I "problemi" di cui parla  
Kimmitt sono l’ultima delle docce fredde giunte dal fronte iracheno  
sotto forma di fotografie scioccanti di umiliazioni e torture commesse  
da una brigata, la ottocentesima, della polizia militare americana su  
circa 20 detenuti iracheni.
  La rete CBS ha dedicato al caso un reportage ieri sera, mostrando le  
"foto ricordo" degli abusi, scattate dagli stessi carcerieri americani.  
La piu’ drammatica, ripresa da molti quotidiani americani, raffigura un  
prigioniero iracheno nel momento della tortura: incappucciato, coperto  
da un lenzuolo e collegati a fili elettrici, e’ costretto a stare in  
piedi su una scatola di latta con la minaccia di esser fulminato  
qualora perdesse l’equilibrio. Ma l’album comprende immagini di  
prigionieri nudi costretti a piramidi umane, con insulti scritti in  
inglese sulla pelle, prigionieri costretti a simulare atti sessuali, a  
picchiarsi a vicenda. Oppure semplicemente nudi e umiliati con un  
soldato americano sorridente accanto.
  In un caso addirittura un prigioniero e’ costretto ad accovacciarsi  
per permettere al carceriere, il sergente Chip Frederick, di sedersi  
sulla sua schiena, come su un trofeo di caccia. In una email alla  
famiglia Frederick si vanta della sua tecnica per "far crollare" i  
prigionieri" "Li facciamo parlare in questo modo, abbiamo risultati  
ottimi con i nostri sistemi, in genere non resistono piu’ di qualche  
ora".
  A seguito di un’indagine interna - ha commentato Kimmitt, dopo il  
programma di CBS - sei soldati sono finiti di fronte alla corte  
marziale con l’accusa di avere compiuto abusi sui detenuti nel carcere  
di Abu Gharaib, l’ex laboratorio delle torture di Saddam Hussein. Oltre  
alle sei incriminazioni sono state raccomandate azioni disciplinari  
contro altri sette ufficiali che hanno lavorato nella gestione della  
prigione, tra questi Janice Karpinski, militare di carriera e  
comandante dell’ottocentesima brigata. L’indagine ha inoltre  
sottolineato l’urgenza di sanzioni amministrative contro molti dei  
comandanti, che rischiano punizioni di varia natura compresa  
l’esclusione da posizioni di comando.
  "Non sono certo qui per scusarmi per il comportamento di questi  
soldati - ha detto Kimmitt - ma questo non riflette il comportamento  
della maggioranza dei soldati della coalizione". Il vice di Abizaid ha  
sottolineato che l’indagine e’ iniziata lo scorso gennaio dopo la  
confessione di un soldato della brigata che "non poteva piu’ sopportare  
quello che stava succedendo". Il soldato ha sottratto alcune fotografie  
e le ha consegnate ai superiori.
  La CBS, nel corso del programma "60 Minutes II" ha spiegato che le  
fotografie sono state scattate alla fine dello scorso anno nel carcere,  
nei pressi di Baghdad, dove i soldati americani custodiscono centinaia  
di prigionieri catturati nel corso dell’invasione e nel periodo di  
occupazione.
  I 17 soldati indagati provengono dalla base di Uniondale, N.Y., dieci  
erano sospettati di reati criminali e sei di essi sono incriminati.




