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Medio Oriente e Nord Africa:tra rivoluzioni e restaurazioni

par Salvatore Santoru

Publie le lunedì 28 novembre 2011 par Salvatore Santoru - Open-Publishing

Il 19 marzo 2011 è morta la primavera araba,uccisa dalle bombe firmate NATO in terra libica .L’Egitto e la Tunisia,dopo la caduta dei rispettivi satrapi Mubarak e Ben Alì,si trovano in "transizione" in attesa di nuove elezioni,con il primo ostaggio dei militari,già quinta colonna del passato regime.Intanto,in Medio Oriente continuano le rivolte,le guerre civili e le repressioni.Repressioni particolarmente dure in Bahrein e nelle cosidette monarchie del Golfo,ma da noi(almeno a livello mediatico)assai poco conosciute.Ben più note le vicende siriane,dove,oltre ai "lealisti" e ai "ribelli", sono in scontro anche grossi interessi geopolitici e economici,che vedono contrapposti da una parte l’asse Stati Uniti/Israele,e dall’altra la Russia e la Cina.Fondamentali ,in questo scenario, anche il ruolo della Turchia e dell’Arabia Saudita a favore di una certa opposizione siriana(Esercito libero Siriano e altre organizzazioni)e quindi in sintonia con l’asse "Usrael"e dall’altra parte dell’Iran, storico alleato del regime di Bashar el Assad.Anche in questo caso,come in Libia,le forze della NATO sono intenzionate ad intervenire militarmente,usando come(solito) pretesto la "difesa dei diritti umani".Nello Yemen,invece,si assiste a un cambio di regime:Saleh lascia e vine nominato premier Basindwa,già ministro degli esteri sotto l’ex dittatore nei primi anni novanta e in seguito passato all’opposizione.Tornando al Nord Africa,c’è da sottolineare il progressivo diffondersi dell’islamismo politico(a lungo represso in Tunisia e Marocco e limitato in Libia)di stampo più o meno moderato in Tunisia e in Marocco,e decisamente più radicale in Libia.Anche in Egitto,l’islamismo guadagna sempre più consenso con i Fratelli Musulmani.Mentre ,per le forze più socialmente radicali e rivoluzionarie,in gran parte protagoniste delle rivolte di gennaio e febbraio, continua a calare il sipario,a scapito di quei gruppi "moderati" e reazionari magari anche coinvolti con i vecchi regimi e sostenuti dall’alto(dai palazzi del potere,occidentale o arabo,s’intende.)

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