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Meglio un morto in casa che Scelli alla porta

Publie le sabato 27 agosto 2005 par Open-Publishing

"E d’un tratto capii che il pensare e’ per gli stupidi,
mentre i cervelluti si affidano all’ispirazione".
(Malcolm McDowell in Arancia meccanica )

...

E alla faccia della riservatezza!

Le vicende di questo arrampicatore sociale sono purtroppo ben note.
L’abruzzese Letta lo aveva detto che questo conterraneo abruzzese doc in carriera parlava un po’ troppo, ma non credevamo che fosse proprio una carriola bucata!

Questo non e’ una bomba a orologeria, ma una cluster bomb, bomba a grappolo che esplode a tempi variabili quando uno meno se lo aspetta e ti sega le gambe!

Che sia sfigatamente ambizioso non lo nega nessuno, ma e’ anche uno iellatore patentato e tutto con le sue forze. Una idiozia fai da te, insomma!

Fu proprio Letta, insieme all’astuto Ruini, a farne il commissario speciale della Croce Rossa Italia. La Croce Rossa dovrebbe essere una organizzazione internazionale che, per il suo stesso compito di intervenire sui fronti bellici, deve mantenersi aliena da commistioni politiche, ma, come la famosa P2, come ha toccato Berlusconi e il gruppo reazionario della CEI, e’ stata contaminata da un virus partitico fazioso e sospetto.

In questa triste storia c’entra tutto: la CEI con Ruini, Berlusconi, la P2, la mafia di dell’Utri, e perfino il nuovo fascio di Storace. E tutti sono stati meritatamente sputtanati da Scelli.

Un record.

Dunque, per far carriera, sotto il padrinato di Ruini e Berlusconi, Scelli parte con la carica di presidente dell’Unione trasporto malati per Lourdes. Gia’ pronto a una istituzione dove c’erano dentro insieme Ruini e un business miliardario.

Nel 2001, grazie a queste referenze e alla fedelta’ giurata a Forza Italia (ogni illazionata collusione tra Ruini e Berlusconi e’ una pura cattiveria comunista), Scelli si presenta per FI per un seggio alla Camera in una circoscrizione di Roma. Berlusconi, ricco e prodigo, non gli fa mancare niente: manifesti, viaggi aggratis in autobus ai fan, concerto, una campagna di superlusso.

La protezione di Ruino e’ una garanzia.

Noi vorremmo tanto che sua eminenza il cardinal Ruini si occupasse un po’ di piu’ dello spirito del Vangelo e parecchio di meno della politica, oltretutto di uno stato che non e’ proprio il Vaticano, e che non fingesse di ignorare cosi’ spudoratamente i Patti Lateranensi che un suo Papa sottoscrisse, ma sono pii desideri.

Comunque, malgrado i potenti finanziamenti e i sacri appoggi, Scelli non vinse. La Chiesa e Berlusconi non sono ancora riusciti a cooptare tutti gli italiani.

E cosi’, per premiare il fido nonche’ l’inclito, nel luglio del 2002 Scelli venne mandato alla supplenza semestrale della Croce Rossa Italiana in Irak, che aspettava l’elezione di un nuovo presidente, visto che l’ultimo si era dimesso e ocorreva un supplente pere organizzare le elezioni. Ma non era stata prevista la collosita’ vischiosa di Scelli. Questa supplenza di sei mesi e’ diventata a vita, visto che Scelli la sta occupando abusivamente da ben 38 mesi, senza aver predisposto le elezioni del nuovo presidente della CRI, secondo mandato.

Insomma, tra il consiglio scaduto della Rai, Storace che tramonta da una parte e risorge dall’altra, un governo delegittimato che non indice nuove elezioni, Tremonti che non va via nemmeno se il PIL scende sotto l’Albania, l’incarico a vita di Fazio e i 38 mesi di Scelli non so cosa sia piu’ pertinace! Errare humanum est, ma perseverare diabolicum. Come a dire: il peggio e’ garanzia di certezza.

Divorato dall’ambizione politica e in cerca di consenso elettorale, Scelli freme di presentarsi come candidato alla presidenza di regione. Naturalmente per l’Abruzzo.

Riesce a fare l’exploit propagandistico della liberazione delle due volontarie, si interpone tra loro e la telecamera per avere i primi piani al punto da mettere in crisi il cameramen, ma riesce a vivere un momento di effimero successo. Un po’ come Taormina quando mise le prove false a Cogne.

Tralasciamo l’assassinio di Baldoni che Scelli abbandono’ alla sua sorte con micidiale disinvoltura.

Tralasciamo gli insulti volgari e gratuiti di Scelli ai volontari e ai pacifisti e a Gino Strada accusato di svaccare al Sheraton con conseguente querela di Emergency.

Quando i servizi segreti ‘ordinano’ a tutti i giornali e a tutti i volontari di evacuare l’Irak, solo a Scelli e’ permesso di restare.
Tralasciamo il caso del rapimento di Cupertino, Stefio e Agliana, in cui l’azione sconsiderata di Scelli manda a monte le manovre per la liberazione, per cui i servizi segreti sono obbligati a chiedere, in caso di altro sequestro, che Scelli, per carita’, se ne stia fuori.

Ma Scelli e’ pieno di se’, tanto che spera di diventare governatore dell’Abruzzo. E invece vince Del Turco e Forza Italia sceglie come antagonista non lui ma Pace.

Ma Berlusconi, che ormai di successi non ne vede piu’ neanche l’ombra e che, con Bondi, Schifani e Tremonti, ha fatto scendere il latte alle ginocchia, di nuovo spera in lui, e gli affida incautamente, con Storace, l’organizzazione del convegno dell’Onda Azzura al Palamandela di Firenze, la sterminata (crede lui) crociata di giovani propagandisti di FI, entusiasti del neo pensiero che, a pagamento, percorreranno la penisola per mostrare a tutti come sono i Nuovi Balilla.

Scelli, coopta, motu proprio, nell’onda azzurra 150.000 crocerossini e entusiasticamente invita a Firenze i terroristi fascisti Mambro e Fioravanti (tre milioni e duececentomila anni di carcere - per uno- per omicidi e stragi varie) per mostrare, contro le ONG, il prototipo del NGB, il Nuovo Giovane Berlusconiano, naturalmente col tripudio di Storace e della Destra Nazionale.

Ma i crocerossini svicolano. Dei volontari, sia pure a pagamento, per l’onda Azzurra non si vede traccia. A parte i giornalisti fittissimi e qualche fiorentino curioso, e a parte le truppe pidduiste-mafiose di Dell’Utri (condannato a nove anni di carcere mafioso) non c’e’ nessuno. Bossi si guarda bene di mandare le sue camicie verdi. Il centrodestra cattolico si guarda bene dall’ascoltare l’appello di sua eminenza Ruini. Baget Bozzo truppe non ne tiene. Ferrara piu’ che mandare truppe, e’ una truppa, o forse un panzer, e per abbatterlo ci vorrebbe la bomba atomica, ma non c’e’ e per il suo lavoro e’ gia’ pagato abbastanza. Lo paga anche la CIA, figuriamoci se perde tempo con Scelli!

Insomma la presunzione inefficiente di Scelli ha fatto un flop. Berlusconi, livido di rabbia, gira su se stesso in camerino per cinque ore con travaso di bile e caduta di cerone. Non sappiamo se contro Scelli siano volate parole grosse, ma certo grazie a lui di Onda Azzura non se n’e’ piu’ parlato. E Scelli e’ costato al presdelcons qualche miliardo e una campagna andata a male con una gran perdita di immagine che neanche il lifting....

Attendevamo un po’ intorpiditi la fatatle dimissione di Scelli dal suo incarico abusato per i fatidici cambi di consegna a un vero presidente della Croce Rossa Italiana regolarmente eletto, quando la cluster bomb ha colpito ancora e sempre, proditoriamente, alle gambe Berlusconi.
Il fusto cattolico doc se ne esce a dire che, per liberare le due Simone, ha nascosto e curato 4 terribili terroristi schedati e ricercati dall’esercito americano, naturalmente sapendo benissimo quel che faceva e nascondendo con cura il fatto allo stesso esercito americano di cui, forse non losa, siamo i migliori alleati. Poi, come se non bastasse, il citrullone dalla bocca larga dice che tutto e’ stato fatto in combutta con Letta e Berlusconi, che sapevano tutto ma miravano a un bello scoop liberatorio, sempre a fini elettorali, e sempre buggerando l’esercito americano.

Bella palla!

Si fa capire anche che Calipari, il fiero eroe riconosciuto anche da Bush, e incensato da Berlusconi, era a conoscenza di tutto, stava dentro l’allegra brigata e, forse e’ stato ucciso proprio per questo, come a dire che e’ stata la vittima dei complotti elettorali di Berlusconi.

Ora: o Scelli c’e’, o ci fa. Propendiamo per la prima.
Gli USA tacciono seccati. Certo, ad avere come secondo alleato un governo del calibro di questo, c’e’ solo da perderci la faccia.
E con tutto questo teatrino degli orrori, c’e’ chi in FI ha proposto Scelli al Nobel per la pace!?

Ma certo! Insieme a Berlusconi, dell’Utri, Mambro e Fioravanti! e magari Ruini!

...

Se Berlusconi lo vuole proprio confermare come candidato di FI, malgrado sia bruciato come Tremonti e Dell’Utri (ma la loro persistenza ci conferma che del bruciato ormai Berlusconi se ne frega), sara’ meglio portare Scelli a Lourdes, non come capo barelliere questa volta, ma proprio sulla barella. Perche’ a Berlusconi o glielo fa Lourdes il miracolo o nessuno.

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Citazioni da Scelli:
«La Croce Rossa Italia non sara’ piu’ al servizio della politica, ma la politica al servizio della Croce Rossa Italiana».
«Abbandonare la Cri per la politica sarebbe un tradimento».
(Il parolaio nega che Berlusconi abbia pagato mai alcun riscatto -4 miliardi solo per le due Simone- e rincara la dose sproloquiando:)
“Pagare i terroristi sarebbe tradimento e il tradimento e’ punito con la morte”

(Ma vah’! E ancora:)

«Basta politica. Noi siamo la Croce Rossa. Assistiamo i poveri, i bambini ustionati. E la gente ci dice: grazie Italia. Mica dicono: grazie Berlusconi. Gli iracheni manco lo sanno chi è Berlusconi».
(Ma gli italiani sotto elezione si’, pero’).
“Siamo un organismo neutrale e umanitario in Iraq solo per fare del bene, non per avere una rispondenza politica».

(e infatti....)

“Stiamo in Irak accanto a chi soffre, senza distinzione di bandiere o di parte politica».

“Sono legato a un principio di assoluta neutralita’ perche’, tra i 300 mila volontari e i 4 mila dipendenti della Cri, ce ne sono di tutti i partiti quindi non sarebbe giusto che io oggi facessi degli spot, anche per evitare gli errori di chi mi ha preceduto in passato, e che forse ha pagato a caro prezzo».

“Loro ho fatto una promessa, impegnandomi a cercare di dar loro cio’ di cui han bisogno. Abbandonarli per una carriera politica mi pare un tradimento.”

(E allora fucilatelo!)

“Lo slogan che abbiamo scelto e’ che la Cri non sara’ mai piu’ al servizio della politica, ma la politica al servizio della Cri».
(le graziose citazioni sono tratte da
http://www.onemoreblog.org/archives/005500.html )

...

C’e’ in internet un sito di cartoline per FI. Direi di aggiungerne una:

“Votero’ per Forza Italia perche’ ci sono dentro persone come Scelli!”

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Sempre in Internet c’e’ un delizioso project website in cui si chiede a gran voce che Ruini venga mandato su Marte.
(vedi http://home.tele2.it/~it-21172/Home.htm "Lo vogliamo su Marte!)
La motivazione e’ piu’ che carina:

"...L’idea di inviare il Cardinal Ruini su Marte nasce dalla volonta’, fortemente simbolica, di inviare quale primo uomo sul suolo di un altro pianeta un soggetto che racchiuda in se le migliori qualita’ umane, quali la tolleranza, la volonta’ di confronto e l’apertura mentale..."

"Un uomo di tale statura (a proposito... Quanto e’ alto?) potra’ necessariamente varcare i confini del certo per esplorare quelli dell’immaginabile!

Non dovra’ piu’ nascondersi, modesto e schivo, in uno Stato terrestre, grande come un bilocale "8 x 1000" senza cesso! Perche’ l’infinito spazio lo attende, a furor di popolo..."

...

Propongo al nobile progetto un’aggiunta: perche’ su Marte non ci mandiamo anche Scelli?