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Gheddafi-NATO. Battaglia finale?
Anteprima di un documento di analisi sulle prossime operazioni Nato-USA contro Gheddafi.
Ultimata la mappatura dei centri di controllo e comando delle forze di Gheddafi, la sua contraerea , i suoi radar, le basi in uso e quelle poste a riserva della sua aviazione, la NATO in queste ore sta per sciogliere il nodo gordiano: attacco preventivo colpendo e azzerando l’asset strategico’, o un susseguirsi di raid lungo il dispositivo a terra dispiegato da Tripoli sino alle soglie di Bengasi e che attualmente sta supportando alla controffensiva di Gheddafi?
Quasi sicuramente , se prevarrà la linea della gradualità degli attacchi e della ricerca di un a limitazione del costo delle operazioni militari, si opterà per la prima opzione: l’attacco missilistico. Ed in particolare alle basi aeree comprese quelle strategiche di SHEBA e GHAT
Se così sarà potremmo avere per un certo periodo di tempo:due tre giorni, una invariabilità dei rapporti di forza sul terreno tra Gheddafi e ribelli,. Anzi il sapere che ben presto rimanere allo scoperto per le strade desertiche libiche sarà pericoloso, questo potrebbe spingere le forze fedeli a Gheddafi a dare una spallata finale nelle città che sono sulla strada per Bendasi. Per nascondere i carri tra le case e disporre gli uomini negli abitati civili
Se invece prevarrà la linea alla Reagan maniera, allora l’attacco dovrebbe essere alle forze a terra in stile guerra del golfo 91 ma anche qui le difficoltà logistiche sono enormi. Per mettere in piedi un dispositivo aereo che attaccasse i carri armati iracheni, uno per uno, occorsero mesi e l’invio di asset ad hoc come gli A-10.
In questo momento di tutto ciò c’è ben poco. Una portaerei, gli aerei promessi dalla Francia , un po’ di F16 raccolti in giro che dovrebbero essere utilizzati nel ruolo di assaltatori invece che di caccia. Missione impossibile per la NATO?
Beh, non proprio, fortunatamente , ripetiamo le forze da colpire, tank e artiglieria pesante sono numericamente poco rilevanti e una volta vistasi mancare la protezione aerea e con le comunicazioni disturbate quindi incapaci di ricevere comandi e d informazioni della situazione sul terreno, le cose si metterebbero male comunque per i cosiddetti lealisti e solo l’incapacità di organizzare una controffensiva strategica da parte dei ribelli impedirà loro di riconquistare il terreno perduto nell’ultima settimana di scontri.
Ma era necessario l’intervento della NATO? Quanto si è atteso che Gheddafi si riprendereste il controllo di buona parte delle città ribelli per poi poter intervenire è stato non un caso o un piano preordinato per diminuire il potenziale bellico di questi ultimi ritenuti poco affidabili? Certo è che senza missili antiaerei portatili che li proteggessero dagli attacchi dall’alto erano per loro indispensabili, ma non sono mai arrivati…
Beh c’è da dire che i loro proclami che annunciavano la caduta di Gheddafi nel giro di poche ore qualche settimana fa non sono in linea con la veloce ritirata effettuata quando si son trovati davanti a truppe organizzate in maniera convenzionale…..
Antonio Camuso
Messaggi
1. NATO-Gheddafi: lo scontro finale?, 19 marzo 2011, 11:26, di antonio camuso
a poche ore di distanza dalla pubblicazione dello scritto, l’ipotesi che prospettavo di una spallata finale, nonostante che tutti i media ieri sera, mentre lo pubblicavo, rilanciavano l’annuncio del Rais di tregua immediata, è purtroppo confermata dalle ultime notizie. i carriarmati di saif gheddafi, le sue Katiuscie, l’artiglieria pesante hanno investito la periferia di Gheddafi e già si combatte per i quartieri. E’ una mossa degna del miglior stratega o quella di una follia senza limiti?
In questo momento la ricerca di una vittoria sul campo e politica con l’affermare che i ribelli non hanno più legittimità neanche nella loro capitale sembra sia stata ricercata nel cuore della notte dell’ultimatum USA.
Una mossa tattica , di grande valore militare , quella dell’utilizzare il buio per spostare velocemente tutto ciò che era trasportabile per quel centinaio di chilometri che li separavano da Bengasi è stato fatto, lasciandosi dietro le sacche di resistenza, approfittando che nel buio vi era l’impossibilità da parte di eventuali aerei NATO in agguato di poter distinguere gheddafiani da ribelli
...una mossa astuta? questo lo vedremo, sicuramente ad alto rischio ...che rimescola ancora di più le carte in gioco...eventuali raid della NATO sarebbreo immediatamnte bloccati dall’opinione pubblica e con il veto di russia e cina che non aspettano altro, nel momento in cui una bomba colpisse oltre ai carri di gheddafi anche i civili nascosti nelel cantine delle case...
una mossa azzardata dall’altro canto poichè quei carri , quell’artiglieria, una volta iniziati i raid sulle vie di rifornimento, o meglio l’lungo l’unica via, sarebbero destinati a far una brutta fine...simile a quella che fecero i carri di saddam Hussein lungo l’autostrada che dal Kuwait portava a Bagdad, nel 91...
nella NATO nel frattempo c’è qualcuno che mastica male e si parla di doppiogioco di parecchi paesi che avendo tirato alle lunghe , come l’Italia nell’aderire o addirittura dimostratisi contrari come la Turchia puzzano di doppiogioco e addirittura prrrofittando dell’avere i loro rappresentanti nelle alte sfere del comando NATO abbiano fatto sapere quanto siano lunghi i tempi per un intervento militare massiccio, dove sono disposte le navi, quando sarà pronta la flotta di tanker che dovrebebro rifornire in volo, ecc
I commercianti di armi che convivono nel consorzio militarmafioso russo ucraino intanto si sfregano le mani...che meravigliosa pubbblicità che sta facendo gheddafi: con quattro carri degli anni 80-90 e un po’ di residuati bellici è riuscito a vincere una battaglia terrestre impossibile e reprimere una insurrezione di massa... anche se per lui finirà male, non sarà per la qualità dei suoi armamenti ...ma per la diabolica potenza della NATO... che sì oggi si ritrova la rogna gheddafi , ma domani sarà dalla parte di chi tiene il calcio del fucile, in marocco, tunisia, egitto, giordania, israele, libano, baherein, arabia saudita, ecc. e n ella maggior prte di quei paesi sono di marca exsovietica e degli amici di Putin ( ma anche dei cinesi che in africa in questo commercio stanno sopppiantando i Russi)
Ma insomma quando avverrà l’attacco della NATO?
quasi sicuramente occorrerà aspettare la chiusura di molte rotte aeree che incrociano per mediterraneo, che sdia allertato l’intera sistema di difesa come quello italiano che ...stranamente ha atteso che fosse battuto a macchina la mozione dell’ONU per muoversi...insomma bombe o meglio cruise tra domenica notte, lunedì notte e poi se resiste bengasi i veri raid solo in settimana, salvo altri litigi nella NATO
giudizi sui contendenti sul terreno:
tutte le dicerie e le malvolenze i pregiudizi sul valore dei comabttenti arabi, quando ben inquadrati, addestrati e sostenuti psicologicamente da motivazioni condivise sono state sfatate sul campo:
nonostante l’avversione del sottoscritto nei confronti di gheddafi e del suo brutale establishment debbo ammettere che, rimettere in piedi dalla cenere nel giro di due settimane un corpo d’armata capace di riconquistarsi strada per strada la Libia e capace di rischiare il tutto per tutto mantenendo una compattezza simile sfata ogni cosa detta sulle capacità guerriere arabe ... dall’altro i ribelli han saputo sfruttare bene solo il fattore sorpresa iniziale , la mobilità dei loro mezzi leggeri, ma l’incapacità di un comando strategico ed addittura in fase di ritirata non comprendere che allungate le linee logistiche di gheddafi era lì che dovevano colpire frantumandosi in unità di incursori, la dice lunga su come, tolti sporadici aiuti militari non cìè stato altro ed ora a pagare le conseguenze di questi errori tattici e strategici sono i civili sotto assedio...
antonio camuso
2. NATO-Gheddafi: lo scontro finale?, 19 marzo 2011, 12:43
Nessuno dà volentieri degli Stinger (o arma equivalente) a forze guerrigliere di cui oggi si sostiene la causa e che domani si vorrebbe poter domare perché si dimostrano troppo restie e indocili ad accettare una risistemazione post-bellica conforme ai desideri dei padrini stranieri. Oggi lo Stinger va a colpire un caccia di Gheddafi, domani colpirà un Black Hawck della Delta Force americana in missione "antiterrorismo".
Franz
1. NATO-Gheddafi: lo scontro finale?, 19 marzo 2011, 13:26, di antonio camuso
ok la questione degli stinger non dato, o loro equivalenti l’ho trattata nei miei due precedenti post su bella ciao con il titolo gheddafi sciacallo o volpe del deserto...concordo con te...
che i francesi proponevano una task force "coperta" che affiancasse le capacità antiaeree dei ribelli ....la possibilità di replicare una mozione che desse la possibilità di intervenire come in ciad. ricordiamoci che bastarono 400 para armati di lanciamissili di produzione francese che azzerarono la possibilità di attacchi dei bombardieri libici che partivano da Sebha a bombardare la capitale del CIAD...quando gliene buttarono il primo, pilotato da paesi del patto di varsavia a Sebha si incazzarono tremendamente ...me lo ricordava sempre un mio carissimo amico che lì addestrava gli addetti alla manutenzione delel mitragliatrici di bordo dei caccia che gli avevamo venduto... di morti tra russi, polacchi cechi, e tedeschi orientali ne ebbero parecchi...oggi lì vanno di moda ucraini, bielorussi, eccc non voglio toccare sensibilità...
ac