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FUCILATORE DI PARTIGIANI, PAPESSE E FASCISMO LIBERTARIO
Noi che abbiamo perso ogni dignità di memoria.
Noi, talmente disperati, disciolti come una finta alka seltzer, che neppure riesce più a smuovere un mezzo bicchiere d’acqua.
Noi che ci illudiamo, ancora?, convinti nel ravvedimento dei mostri.
Noi che alprazolam tre volte al giorno per non aver paura, molta.
Noi dispersi, in esilio qui però nulla nostra terra, dimenticati.
E ancor noi che di lezioni non abbiamo fatto tesoro e neppure bagaglio.
Siamo così, ebeti, a guardare lo spettacolino, i balletti di un pugno di deficienti, le facce di qualche dozzina di stracci passati in tintoria.
E facciamo finta di non riconoscerli, noi che raccontiamo pure palle a noi stessi.
Noi che siamo talmente fuori di testa facciamo rivoluzioni privatissime, tifando come alla partita del cuore, per quelli che ieri si combatteva, e duramente.
Quelli, gli stessi, uguali, identici da decenni che non cambiano se non per abito e trucco, con un solo unico intento di vita globale loro: il comando più alto.
Non ci si ricorda più di quando si scendeva in piazza a urlare contro lo stesso che ora,lì, con doppiopetto e cravatta gioca a voler far cadere, non cadere, mantenere, chi lo sa… il Governo.
L’uguale che non voleva i maestri gay perché pericolosi pedofili.
Lui, quel signore delle leggi contro gli stranieri, il criminalizzatore dello spinello, il figlioccio di un boia che tra un saluto romano e un "allarmi siam fascisti" applaudiva il suo mentore nero quando ci urlava "i musi rossi li impiccheremo ai platani delle piazze, nel centro dei paesi e li lasceremo lì come monito per il popolo bue italiano".
Lui che allora ammirava forse anche Khomeini e di certo era felice quando il ministro degli interni del 2001 ci massacrava a Genova, ci uccideva e nascondeva la verità.
Fini ai funerali di Almirante
Questo tizio che faceva l’omelia lefevbriana ai funerali del fuciliere di Salò, in mezzo ad una selva illegale di saluti romani che "non dimenticheremo il tuo insegnamento e manterremo sempre vivi i tuoi ideali".
Sì, proprio lo spilungone cresciuto a casa della Papessa Nera, quella che morta ancora straparla e la fanno andare in ogni dove a dire che "stringere la mano non non mi piace, meglio il saluto fascista, è più igienico", e il suo ex delfino non dice nulla, non si indigna, non chiede se sia presa a calci nel deretano, denunciata per apologia e messa finalmente a riposo in mezzo ai suoi ricordi necrofili di merda.
Non lo fa.
I suoi interessi sono altri.
E non è vero, come lo accusa la vedova leopardata, che ha tradito.
Non è assolutamente vero!
Anzi: ha sdoganato il fascismo, lo ha fatto accettare come forza politica pulita e istituzionale, portandolo ad essere l’ago della bilancia di questa crisi attuale completa e schifosa.
E lui è lì, insieme ai più beceri democristi di Caltagirone, che si abbraccia e si bacia con il Palombone che si è già fatto passare da tutti i partiti.
Scene penose.
Mostri che ridono a squarciagola, brindano non si sa a cosa, ma sono felici.
Loro lo sono.
Dice la Papessa Nera: "se si potesse guardare dentro la bara di Giorgio, chissà come lo troveremmo girato per lo schifo, forse non ci sarebbe neanche più."
Dico io: tranquilla vecchia megera ignorante, lo troverai lì, felice come non mai, con il braccio destro tirato su e duro acciaio, e ti ecciterai tantissimo gridando "minchia, è tisu!".
Perché il tuo protetto non ha voltato le spalle ad alcuno dei tuoi amati fantasmi, se li è portati dentro per tutto questo tempo, è cresciuto in strategia e ora li ha liberati, stanno girando liberi ed incontrastati in mezzo al puttanaio.
E noi si è lì a sperare che l’iguana ci salvi dal Mussolini di turno, quasi fosse lui stesso un’alternativa al duce.
Eh sì perché intanto nel frattempo sono usciti sul mercato nuovi detergenti che fanno apparire il nero bianco, le macchie di merda immacolate concezioni libertarie, soprattutto restituiscono facce telegeniche, ed è dalla TV che passa e si promuove tutto.
Perché a chiedercelo dentro di noi lo sappiamo per certo che questo riciclone e i suoi nulla c’entrano con la nostra Storia, niente hanno a che fare con i Padri Costituenti, c’entrano come i cavoli a merenda con la Resistenza e la Repubblica Italiana.
Loro sono esattamente come quelli che vogliono fintamente mandare a casa, se non peggio.
Ma come? I portavoce del danzatore di Mirabello spergiurano che il percorso fatto dal loro leader lo pone al di sopra di ogni sospetto nostalgico.
E io ci credo, come no!
Nella sua fulminante e luminosa carriera a fianco di Berlussonini ha detto e fatto tutto e il contrario di tutto, esattamente come il suo ancora alleato di Governo, perché lo è ancora.
Ha ricevuto i gay a palazzo "rimangiandosi" quello che pensava sui maestri omosessuali, si è messo a fare il sindacalista a difesa dei precari, si è martellato le palle criticando la stessa legge contro lo straniero che porta il suo nome e quello della mummia padana, difende la Costituzione e tutti i "diversi", la libertà di stampa, la pulizia in Parlamento [salvando Lunardi, Cosentino, Previti, lo stesso duce tutte le volte che glielo ha chiesto… ], predica l’amore…
Lo predica allo stesso tempo il suo "nemico numero uno".
Lo fanno però in posti diversi, dicendo le stesse raccapriccianti cose.
Si vogliono sempre bene, ma non dobbiamo saperlo noi, appunto perché siamo "popolo bue".
E se la nipote di Benito urlava "meglio fasci che froci" fino a poco tempo fa, adesso si scandalizzano per lo stesso concetto espresso dal premier.
Bravi!
Beh volevamo tanto mandare a casa Berlussonini?
Ora probabilmente se ne andrà.
Peccato che ce lo ritroveremo magari al Quirinale, lo spilungone a Palazzo Chigi, o viceversa… tanto è lo stesso: tutti e due vogliono essere capi supremi.
Peccato anche che il divorziato Caltagirone abbia riportato in vita il "nuovo": la Democrazia Cristiana così lui potrà presenziare la Camera, la Binetti il Senato.
E Almirante?
Andreotti e Cossiga?
Messaggi
1. NERO PIU’ NERO, 14 novembre 2010, 11:00
che dire? L’Italia è un paese che dimentica troppo facilmente e ricicla tutto e tutti!michele