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NUOVO PARADIGMA: PIU’ MORTI PIU’ PROFITTI

Publie le sabato 3 settembre 2005 par Open-Publishing

PIU MORTI, PIU PROFITTI

Da diverso tempo si assiste a questa equazione: anzi
gli ultimi avvenimenti confermano drammaticamente che
questa equazione che sta diventado il paradigma del
neoliberismo dominato dalle multinazionali.
Naturalmente o che si tratti di attentati terroristi,
o catastrofi "naturali" o "incidenti" i morti hanno la
caratteristica di appartenere rigorosamente al popolo
degli sfruttati ed i profitti al grande capitale
finanziario.

MORTI PER TERRORISMO E PROFITTI PETROLIFERI

Nelle palazzine direzionali delle multinazionali del
petrolio e delle società finanziarie che investono sui
futures sono stati allestiti degli altarini con
l’immagine del ricercato Bin Laden! Ogni mattina i
membri dei consigli di amministrazione si prostrano e
recitano delle giaculatorie in onore del "terrorista"
e poi si fiondano ai terminali per le ultime notizie
sugli attentati nel mondo! Ebbene da quando le gesta
della trimurti Bin, Omar e Zarqawi (virtuali o reali
che siano non conta assolutamente nulla) riempiono i
televisori di tutto il mondo i profitti (diretti ed
indiretti) del petrolio sono cresciuti ogni giorno che
passa di almeno 3.000 mld di dollari extra gratis a
parità dei costi di estrazione!
Più disastri, più attentati, più morti uguale più
profitti!!

MIGRANTI INCENERITI E RENDITA IMMOBILIARE RECUPERATA

Le palazzine di Parigi recentamente incendiate in
episodi fotocopia erano occupate da migranti poveri ed
avevano una caratteristica comune: imbruttivano e
deprezzavano con la loro presenza i quartieri di lusso
in cui si trovavano. Come poteva essere venduto un
appartamento a 10.000 € al metro se la mattina uscendo
di casa uno si imbatte in un migrante brutto e
cencioso? Ed ecco che dopo due o tre incendi
miracolosamente sprigionati è stato deciso di liberare
i quartiei di lusso di Parigi di queste scomode
presenze e di colpo le quotazioni di milioni di metri
quatri si sono raddoppiate!

RISTRUTTURAZIONE URBANISTICA DI NEW ORLEANS

Trovare livelli di investimento adeguati alle grandi
masse di capitale del mondo globalizzato è sempre più
difficile. Per ovviare da un pò di tempo si studiano e
si eseguono grandi interventi di ristrutturazione
urbanistica del territorio che abbraccia città intere
con le loro provincie. E’una prassi consueta. Ed ecco
che, come spesso succede un benevolo tornado
"autogeneratosi" in prossimità della costa della
Florida, sospinto da Eolo, ha avuto la buona sorte di
abbattersi sulla città di Nuova Orleans: una città
ottima e già predisposta per la rottamazione ed il
rinnovo: deprezzata, abitata da sporchi uomini di
colore, vagabondi, artisti contrari a Bush ed ogni
genere di plebaglia raccogliticcia che occupava
quartieri che una volta messi a nuovo potrebbero
rappresentare una nuova Las Vegas con i valori
immobiliari che avrebbero la potenzialità di essere
moltiplicati per mille. La buona sorte (per il
capitale si intende) ha voluto che l’allarme fosse
dato con ferale ritardo, nessun mezzo adeguato
all’evacuazione, e da due parti opposte le dighe si
sono miracolosamente rotte ricoprendo l’intera città
di sei metri d’acqua e massacrando migliaia di
persone! Pe completare l’opera della "natura"
l’amministrazione ha provveduto a sparare sui
sopravvissuti affamati classificandoli come sciacalli,
richiamando alla memoria le stragi degli indiani
seminole nelle paludi della vicina Florida.

ROTTAMAZIONE COMPAGNIE AEREE

L’aviazione è un’altro settore dove la competizione è
tremenda: come nel settore commerciale dove i grandi
centri commerciali eliminano con l’aiuto delle
amministrazioni locali i piccoli negozzi, in questo
settore sono bastati tre "incidenti" ben azzeccati e
supportati mediaticamente per rottamare un centinaio
di compagnie minori recuperando passeggeri e linee.
Anche in questo caso la "sorte" è stata davvero
benefica: due blocci contemporanei dei motori (evento
già straordinario in un caso, ma sorprendentemente
ripetuto in Sicilia ed in Perù) ed uno sconosciuto
"virus aviario" per l’aereo greco con una manciata
adeguata di morti (rigorosamente lavoratori in vacanza
che risparmiano con compagnie low-cost) è stato
sufficiente per innescare una coordinata campagna
mediatica per rottamare le piccole compagnie e
riconsegnare alle più grandi il loro portafoglio
clienti.

GRANDI RISULTATI DEL CAPITALISMO IN RUSSIA

Gli esempi sarebbero troppi ed a conferma poi di
questo paradigma basta ricordare che ad esempio nella
Russia i profitti delle multinazionali e di una
piccola classe borghese nascente si cementano sulla
riduzione della vita media della popolazione russa che
è diminuita di almeno 6 anni: equivale a ca 15.000.000
di uccisi prima della loro naturale età media!
Naturalmente questi soggetti che hanno "voluto"
anticipare la loro dipartita da questo mondo sono
poveri, disoccupati, malati: un’epurazione da guinness
da invidiare Hitler, ma con un merito che nemmeno a
lui era riuscito: farla franca!