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Napoli, un’alternativa alle comunali.

Publie le martedì 16 novembre 2010 par Open-Publishing
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Un appello per sottolineare la necessità e l’urgenza di una discussione ampia e partecipata per affrontare il tema delle prossime scadenze amministrative

Intendiamo con questo appello sottolineare la necessità e l’urgenza di una discussione ampia e partecipata per affrontare il tema delle prossime scadenze amministrative.

Riteniamo opportuno che quanti in questa fase politica si oppongono a Napoli alle politiche antipopolari, governative ed amministrative, si confrontino su un possibile percorso che colmi, anche a livello di istituzioni locali, il vuoto di rappresentanza rimasto scoperto a sinistra.

E’ evidente che per rispondere agli attacchi che subiamo, lo scontro sociale è il terreno prioritario di azione, ma perché rinunciare ad una rappresentanza diretta di chi lotta, non mediata dalle vecchie pratiche di delega ai ceti burocratici dei partiti tradizionali?

Sia chiaro che non vogliamo proporre cartelli elettorali di soggetti politici autolegittimati che si spartiscono posti in lista e chiedono il voto su un programma scritto a tavolino, né pensiamo di raccogliere la buona volontà degli onesti senza marcare chiari riferimenti di classe anche nelle pratiche amministrative.

Siamo coscienti delle difficoltà del percorso ma siamo incoraggiati dalla pratica che ci vede insieme quotidianamente, formazioni sindacali, collettivi autorganizzati, centri sociali, organizzazioni politiche di sinistra anticapitalista e tanti singoli attivisti sociali, partecipi alle manifestazioni, assemblee, mobilitazioni, lotte che, pur nella frammentarietà dei percorsi, sono una costante nella nostra città.

Oggi ci troviamo in una fase particolarmente difficile della rappresentanza politico-istituzionale: il liberismo, egemone a livello nazionale e sovranazionale, ha di fatto disconnesso la rappresentanza istituzionale dalla rappresentanza dei soggetti sociali; infatti nelle amministrazioni non c’è più spazio per scelte politiche essendo queste determinate esclusivamente dagli indirizzi scelti, a livello europeo, dalle lobby degli affari; le politiche locali redistributive sono sostituite dalla repressione, il welfare è sostituito da politiche securitarie. C’è da ricostruire la democrazia, ma non in senso formale bensì con sperimentazioni di democrazia diretta e partecipata.

Contenuti fondativi del percorso che vogliamo sperimentare sono l’opposizione più netta agli interessi del profitto, degli affari, delle clientele, delle organizzazioni criminali, e la difesa più conseguente degli operai, dei precari, dei pensionati, dei disoccupati, dei migranti, assumendo le parole d’ordine che essi stessi esprimono nelle lotte: stabilizzazione del precariato, difesa del territorio, allargamento dell’occupazione, raccolta differenziata dei rifiuti, salario di cittadinanza etc. Naturalmente, dati tali presupposti, nessuna interlocuzione con chi ha malgovernato la nostra città è praticabile; ci riferiamo esplicitamente al PD e alle formazioni ad esso alleate che a parole sostengono le posizioni dei movimenti e nella pratica siedono in consigli di amministrazione che agiscono in direzione opposta. Il centrosinistra dopo circa venti anni di governo non ha risolto un solo problema di questa città, anzi, ci ha portato allo sfascio più totale.

Questo non significa che ignoriamo il valore dell’unità, la sana richiesta di superare le frammentazioni. Smettiamola con il settarismo, con logiche autoreferenziali ed impariamo dall’unità nelle lotte. La più ampia convergenza deve essere ricercata con chi si pone alla sinistra del quadro politico che ha detenuto l’amministrazione comunale.

Non è possibile nessun reale avanzamento sulla strada indicata senza una reale innovazione della pratica politica. Bisogna prescindere dal personale politico riciclato da precedenti esperienze amministrative, dai professionisti della politica dai collettori di clientele; non ci deve essere spazio per chi si vuol ritagliare, sia pur marginali, interessi personali. La presenza nei quartieri è la nostra pratica di radicalizzazione e la ricerca del consenso con i nostri interlocutori avviene nella pratica dell’azione politica e non in logiche clientelari.

Anche al nostro interno bisogna non solo declamare, ma anche praticare un diverso approccio alla politica, come già prassi in alcuni movimenti: discussione reale e non preconfezionata, rifiuto del liderismo, del personalismo, dello scontro violento delle posizioni, messa da parte degli interessi particolari di organizzazione per gli interessi generali della lotta.

Ci rendiamo conto che esistono molti approfondimenti necessari per potere intraprendere un cammino su solide basi: riguardano analisi sulla fase economica, sulle trasformazioni territoriali basate sullo sfruttamento delle risorse, sulle dinamiche sociali; riguardano i rapporti comitati autoorganizzati/istituzioni, il come gestire ed allargare la sfera del pubblico e tanti altri argomenti. La capacità di formulare avanzamenti reali su tali terreni sarà proporzionale all’ampiezza delle interlocuzioni che saremo in grado di tessere.

Sottoscrivendo questo appello riteniamo opportuno proporre una assemblea pubblica per diffondere questi propositi e verificare da parte di tutti gli interessati, la praticabilità del percorso individuato.

Autiero Eugenio -consigliere municipalità Chiaia-Posillipo

Bronzo Aldo -storico

Buonanno Claudio -medico che ASL Napoli 3

Carelli Raffaele -centro culturale inquilini Secondigliano

Cavotti Gianluca -rsa USB

Cavotti Lorenzo -studente medio

Cernuto Rosa Chiara -militante ambientalista

Chianese Giorgio -volontario ambulatorio migranti

Cimmino Antonio -paramedico Ospedale Cardarelli

Contiello Aldo -operatore culturale

Costantini Alberto -lavoratore I Policlinico

Cuomo Nello -lavoratore bancario in pensione

Danna Nando -consigliere comunale SC Casoria

De Fazio Giroloamo -lavoratore Ansaldo

De Matteis Luigi -psicologo

Esposito Gennaro -disoccupato

Fierro Paolo -medico Ospedale Ascalesi

Franco Michele -redazione Contropiano

Genuino Maria Luisa -cassaintegrata

Iorio Rosaria -docente liceo Vico

Lambiase Mario -studente Genovesi

La Monica Nicola -docente

Laudiero Gennaro -USB Casoria

Liccardi Salvatore -precario PA

Lucchese Ezio -lavoratore ANM

Massa Rosario -precario PA

Martinelli Luigi -precario PA

Martirani Bruno -studente medio

Matarese Marzia -studentessa Istituto Orientale

Miccio Francesco -studente Istituto Orientale

Nappi Annamaria -docente

Nicchia Paolo -Assise di Bagnoli

Oreste Umberto -ricercatore CNR

Pellino Giuseppe -tribunale malati Acerra

Rascato Ernesto -libreria Quarto Stato

Ricci Fulvio -ordine degli architetti Napoli

Ricigliano Annamaria -coord prov USB Napoli

Ruggiero Fabio -attivista per l’acqua pubblica

Rushton Phil -lettore Istituto Orientale

Russo Enzo -rsu USB Gesac

Russo Luigi -lavoratore NapoletanaGas

Russo Vincenzo -Casoria

Russo Marcantonio -fisac CGIL

Siani Chiara -lavoratrice in formazione

Specchio Franco -docente tecnico

Tardi Antonio -rsu Atiteck USB

Trama Alberto -lavoratore Netservice

Ugon Giancarlo -autoferrotranviere SITA

Vaccaro Antonella -precaria scuola

Vilardo Cosima -precaria

Volani Emanuele -attivista per l’acqua pubblica

Zaccaria Brunello -movimento antidiscariche Pianura

Zecca Antonello -lavoratore agenzia marittima

Zingone Alessandro -lavoratore agenzia marittima

Per adesioni scrivere una mail al seguente indirizzo: appellonapoli LbP gmail.com

Messaggi

  • E che problema c’è? Mo Vendola candiderà Gennaro Migliore.
    E cosa vuoi di più dalla vita?

    • Non credo che Migliore abbia la minima chanche ... mica è Pisapia o lo stesso Vendola ....

      K.

    • Anch’io credo che Migliore non abbia alcuna possibilità di successo.

      Consideriamo poi che, come non succederà a Napoli, a Milano non sono riusciti a pilotare l’esito delle primarie per far vincere "l’archistar".

      Non si comprende altrimenti il senso delle dimissioni di Penati !!

      Se le primarie erano pensate come strumento democratico per scegliere il canditato a sindaco, non si capisce il motivo per cui non dovevano serenamente accettarne l’esito !!

      Il problema è che nel PD le primarie vanno bene solo se vince il canditato ufficiale indicato dalle segreterie, altrimenti vengono considerate inutili , se non addirittura pericolose !!

      E’ chiaro che a questo punto modificheranno il regolamento per meglio pilotare i risultati : via le primarie di coalizione e diritto di voto ai soli iscritti al PD , ed AMEN !!

      MaxVinella