Home > Nessun oblio, questa e’ la nostra storia - verita’ e giustizia !
Nessun oblio, questa e’ la nostra storia - verita’ e giustizia !
Publie le martedì 22 marzo 2005 par Open-PublishingNESSUN OBLIO
QUESTA E’ LA NOSTRA STORIA: VERITA’ E GIUSTIZIA !
In questi ultimi mesi stiamo assistendo al quotidiano e martellante dispiegarsi di una campagna fatta di prese di posizione, dichiarazioni propagandistiche da parte di personaggi politici e dei più svariati organi d’informazione, i quali stanno portando a compimento la riscrittura della storia politica di questa repubblica, dalla caduta del fascismo ad oggi. Progetto che nasce da lontano e che si è sviluppato trasversalmente all’interno delle varie legislature. Si sta per giungere all’atto finale: da una parte si sta tentando di mettere sullo stesso piano i protagonisti della resistenza che hanno combattuto e liberato l’Italia dal fascismo con i fascisti aderenti alla repubblica sociale di Salò, dall’altra la falsificazione e la riscrittura degli avvenimenti politico-sociali che hanno attraversato questo paese nell’arco di mezzo secolo.
Tentativo o progetto tutto tendente alla pacificazione totale e all’oblio.
L’ultimo strappo, se così si può definire, coincide con due tragici avvenimenti, una l’istituzione della “giornata del ricordo” con le falsità e strumentalizzazioni fatte sulla questione delle foibe , l’altra partendo dalle dichiarazioni di Lollo sul caso della morte dei fratelli Mattei. In entrambi, quello che interessava veicolare demagogicamente era solo ed esclusivamente la ferocia degli esecutori o presunti tali, i comunisti violenti e sanguinari.
Entrambi gli avvenimenti per essere così gestiti sono totalmente estrapolati dai relativi contesti storico politici.
Nel caso delle foibe nessuno ci ha raccontato degli anni in cui il regime fascista in quelle zone deportava, uccideva, imprigionava e successivamente a fianco dei nazisti continuava a massacrare; e anche su questo il vecchio PCI ha non poche responsabilità per non aver mai voluto fare chiarezza storica su quei tragici avvenimenti.
Per quanto riguarda invece la vicenda dei fratelli Mattei hanno fatto di tutto per far leggere il fatto come una guerra tra bande, l’inizio della stagione degli anni ’70, sorvolando a piè pari tutta la stagione delle stragi e dei tentati golpe, gli attacchi a strutture di sinistra , agli studenti in lotta o agli operai che cominciavano ad autorganizzarsi, il ruolo di Gladio e della CIA, il ruolo dei funzionari di stato appartenenti al regime fascista riciclati all’interno degli apparati della Repubblica nata dalla Resistenza, per non parlare poi degli anni a cavallo tra la liberazione e la fine degli anni 60.
Il prezzo di tutto è stato il completo ingessamento del dibattito democratico, che fin dalla stesura della costituzione voleva per l’Italia una convergenza delle forze che avevano lottato nella resistenza, nella costruzione di un paese che fosse spinto dall’interesse verso il benessere e l’emancipazione sociale del popolo e del paese , contro gli interessi particolari e individuali che avevano portato al fascismo e alle nefaste scelte belliche da pseudo impero colonialista. E proprio dalla negazione di queste aspettative che in Italia si gioca la partita del potere e cosi si attua la più dura repressione da parte delle forze di polizia ed esercito contro manifestazioni e scioperi di braccianti ed operai che reclamavano terra, lavoro, diritti e libertà, già dai primi giorni del ’43 per passare alle rivolte operaie che hanno attraversato tutto il paese: Portella della Ginestra, Reggio Emilia, il ’62 di Piazza Statuto, Avola, Battipaglia e tanti altri episodi: l’ inizio di una stagione che culmina con il ’68 giovanile e il ’69 operaio fino a tutti gli anni ’70 e che apre la strada alla reazione della destra con la strategia della tensione, ordita dagli USA con la CIA, gli apparati fascisti interni allo stato, Gladio e dalla borghesia nera.
Lungo l’elenco delle atrocità contro il popolo che reclama diritti e giustizia sociale: oltre 1500 morti e migliaia e migliaia di denunciati e di arrestati. Stufi della sottomissione agli USA e alla DC milioni di italiani iniziano ad organizzarsi trasversalmente alle tradizionali strutture istituzionali, nascono così sulla spinta della radicalità organizzazioni definite extraparlamentari.
Ma nessuno oggi parla di questa storia.
Senza alcuna presunzione vorremmo tentare di riaprire il dibattito su di un periodo della storia di questo paese e su alcuni episodi, per molti di noi sono stati anni tremendi che ci hanno visto perdere compagni-e, anni di libertà, ma allo stesso tempo anni ai quali nessuno vorrebbe non aver partecipato, non un dibattito tra reduci, ma un momento di discussione che sia in grado di riaffermare alcune verità incontestabili, che sia minimamente in grado di affermare un punto di vista collettivo, che sia strumento di trasmissione di conoscenze nei confronti delle nuove soggettività che si sono affacciate sulla scena politica-sociale in questi ultimissimi anni che sia in grado di riaffermare una verità storica . Lasciare la nostra storia nelle mani e nelle voci dell’attuale classe politica e della sua volontà di cancellazione significherebbe per tutti finire nell’oblio, nell’appiattimento alla cultura di Stato, sarebbe un errore che in questa fase storico politica non possiamo permetterci di fare.
Per questo vorremmo rispondere a questa riscrittura della storia nella quale indipendentemente dalle singole espressioni politiche ed organizzative, mettendoci a confronto, tra protagonisti di tutte le esperienze che hanno segnato la storia di questo paese dalla guerra di liberazione fino ad oggi.
Se è vero che la storia la scrivono i presunti vincitori , non significa che noi non possiamo riaffermare e imporre il nostro punto di vista, di colui, uomo o donna, che ha lottato e lotta per la liberazione dall’oppressione dell’uomo sull’uomo.
“Il nostro,come disse Sciascia,è un paese senza memoria e verità,
ed io per questo cerco di non dimenticare”
MERCOLEDI’ 23 marzo h 20,00
Riunione preparatoria
In via Bacciarini 51, presso lo Spazio Sociale ex 51, zona Valle Aurelia
Promuovono:
Ass. Walter Rossi, Compagni/e antagonisti di Primavalle, Collettivo Valle Aurelia




