Home > No a Berlusconi, no alla Bce, no ai 39 diktat
No a Berlusconi, no alla Bce, no ai 39 diktat
par Giorgio Cremaschi
Publie le giovedì 10 novembre 2011 par Giorgio Cremaschi - Open-Publishing3 commenti
“Il forte si mesce col vinto nemico. Col novo signore rimane l’antico. Dividono i servi, dividon gli armenti.”
Così Alessandro Manzoni scriveva nell’Adelchi, per ricordare agli italiani che non potevano affidarsi a un cambiamento di padrone per avere la libertà.
Non illudiamoci, non è stata l’opposizione, non è stato il movimento di lotta, non è stato neppure il referendum e la protesta di milioni di persone a far cadere Berlusconi. Sono l’Unione Europea delle banche e della finanza, il capitalismo internazionale che hanno sfiduciato il Presidente del Consiglio. Il capitalismo internazionale non sopporta più Berlusconi, lo considera inefficiente, inefficace, controproducente e lo vuole mandare a casa. Ma non certo per fare un favore a noi. Noi non abbiamo mai sopportato Berlusconi, da un tempo infinito abbiamo sperato di mandarlo a casa, anche quando tutte e tutti coloro che oggi lo abbandonano lo riverivano come il massimo della novità e dell’efficienza.
Noi però oggi corriamo il rischio di pagare tutta la bolletta, tutto il conto che Berlusconi ci lascia. I 39 punti contenuti nella nuova lettera dell’Unione Europea al governo italiano sono altrettanti diktat che colpiscono al cuore i nostri diritti, le nostre condizioni sociali, la nostra democrazia.
Per questo dobbiamo già combattere i nuovi padroni, la Bce, il Fondo monetario internazionale, Wall Street. Essi vogliono farci pagare tutti i costi della loro crisi. Prepariamoci a lottare più di prima contro la dittatura della finanza e delle banche in Italia e in Europa.
Si preparano giorni difficili per il nostro paese commissariato. La riconquista dei diritti e della libertà richiede sia il rovesciamento di Berlusconi, sia il rifiuto dei 39 punti dell’Unione Europea e di tutti i vincoli che, così come in Grecia, distruggono anche la Costituzione e la civiltà nel nostro paese.
Giorgio Cremaschi
9.11.2011
Messaggi
1. No a Berlusconi, no alla Bce, no ai 39 diktat, 10 novembre 2011, 11:44, di io
Cremaschi poliziotto
1. No a Berlusconi, no alla Bce, no ai 39 diktat, 10 novembre 2011, 18:14, di Mirko P
D’accordissimo con Cremaschi.
Bel commento di io, sei forse degli ACAB (all coops are bastard = tutti i poliziotti sono bastardi)?
2. No a Berlusconi, no alla Bce, no ai 39 diktat, 12 novembre 2011, 17:58, di K.
Che devo fare io, avendo simpatia sia per Cremaschi che per gli Acab ?
Infatti credo che la linea di Cremaschi, a partire dall’appello "dobbiamo fermarli" e poi con l’assemblea del 1 Ottobre a Roma, dicendo a chiare note che il nemico principale è ormai la Bce e l’Europa dei banchieri e non più il Berlusconi moribondo, sia quella giusta.
Al tempo stesso, penso però che l’azione degli Acab e dintorni il 15 Ottobre, al di là di puttanate ignobili messe in piedi da singoli, abbia avuto il giusto merito - oltre che di dimostrare una situazione sociale ormai insostenibile e quindi foriera di ogni tipo di riots - anche di mettere in crisi l’operazione trasformista di Vendola che pretendeva da un lato di tenere un piedino nel movimento contro la Bce ed al tempo stesso di giocarsi questo ruolo trasformistico nella trattativa elettoralistica col Pd, che sta dimostrando chiaramente di rappresentare in Italia proprio il partito della Bce ....
Quindi, alla fin fine, non vedo questa grande contraddizione tra Cremaschi e gli Acab .... anzi ....
Al di là di questo, credo comunque che il primo commento sia semplicemente una delle tante provocazioni che, se questo sito fosse minimamente "amministrato", sarebbe già sparita da un pezzo ......