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LUNARDI, CARDINAL SEPE, GIUNTA A PROCEDERE DELLA CAMERA, FINI: SANTI SUBITO!
Mentre da una parte votavano per salvare Berlussonini dai suoi guai giudiziari, pure retroattivi, dall’altra salvavano l’ex Ministro Lunardi.
Il Parlamento ormai è solo mobilitato in truppa ad approvare scudi, preservativi ad personam e botte di fiducia su DDL blindati.
Insomma: fanno quello che vogliono.
Il regime, avendo la maggioranza assicurata, impone al Paese qualsiasi puttanata venga in mente ai gerarchi in carica.
Fini, con il suo movimento "futurista per caso", ci ha impiegato pochissimo a dimostrare quanto valesse la sua "rivolta" per la legalità, la trasparenza, la democratizzazione del PDL: nulla; infatti ha votato tutti e due i provvedimenti, non ha tradito il Padrone amato.
Berlussonini e MummiaBossi lo sapevano da tempo: "manterrà le promesse", ne erano sicuri.
Noi un po’ di meno, qualcuno si è pure illuso. Ma il lupo, fascio, perde il pelo e non il vizio.
C’è da capire come mai per tutta l’estate il delfino erede d’Almirante si sia fatto massacrare dai giornali padronali, perché abbia poi alzato il polverone, minacciato scissione, ricorso ai giudici, i suoi fidi a sputare bile e cicuta… per poi riconfermare il matrimonio inscindibile con il malgoverno, la tracotanza e la Casta/Cricca.
Ma i politici sono così. Sporchi, ormai indelebilmente.
Chi si meraviglia ancora non sta bene di testa, ma gravemente.
Di Berlussonini e dei suoi guai giudiziari sappiamo tutto. Ampiamente.
Invece del Lunardi castellaro non tanto.
L’ex ministro è accusato di concorso in corruzione aggravata. L’inchiesta è della Procura di Perugia che è interessata all’acquisto di un "castelletto" di cinque piani, comprato dalla "famiglia" Lunardi, ovvero la sua società, dall’ormai noto ente del Vaticano "Propaganda Fide".
Il nome di Lunardi, in questo "affaire" cristianissimo, è legato a quello del cardinal Crescenzio Sepe che era a quei tempo prefetto di Propaganda Fide, pure lui indagato per corruzione e rimosso dall’incarico da Benedetto XVI.
Propaganda Fide si occupa dell’immenso patrimonio immobiliare della Santa Sede, così, tanto per capire meglio.
I nomi che emergono nella storia del "castelletto" di Lunardi Family sono i medesimi da tempo sentiti quando si parla di Cricca, cioè quelli che "gestivano" gli appalti per le grandi opere della Protezione Civile: da Diego Anemone a Angelo Balducci, ex Direttore Generale dei Lavori Pubblici [tutti e due accusati di corruzione dai pm Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi] e Guido Bertolaso, Capo della Protezione Civile [indagato sempre per lo stesso reato].
L’accusa afferma che il "castelletto" di via dei Prefetti in Roma è acquistato da Lunardi "spuntando" un prezzo alquanto di favore da Propaganda Fide; L’ "Immobiliare San Marco", società del figlio dell’ex ministro, "acquista l’immobile nel 2004 per tre milioni di euro pagati, per l’importo di 2.4 milioni tramite un mutuo.
Secondo sempre l’accusa, Propaganda Fide riceve una contropartita, ottenendo un finanziamento senza averne i requisiti, di 2.5 milioni.
Si legge negli atti: "a fronte di tale acquisto, Pietro Lunardi, all’epoca Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, consentiva che Propaganda Fide accedesse al finanziamento Arcus, in difetto dei preuspposti, per l’importo di 2.5 milioni di euro, per la realizzazione di un museo aperto al pubblico da realizzarsi nella sede di Piazza di Spagna".
La Corte dei Conti si accorge che qualcosa non quadra e manda gli atti alla Procura della Repubblica di Perugia, sono due "note".
La prima: è di Propaganda Fide, marzo 2005, il cardinal Sepe chiede a Lunardi il finanziamento per la realizzazione del "museo" pubblico.
La seconda: è una nota d’ordine dell’allora ministro, ottobre 2005, nella quale lo stesso chiede con "priorità e massima urgenza" la trattazione di alcuni progetti, tra i quali proprio quello che interessa il cardinal Sepe. Finanziatrice del progetto la società pubblica Arcus. Ettore Pietrabissa, direttore generale della Arcus, dichiara ai magistrati: "la segnalazione è avvenuta usando una procedura non frequente dal Capo Gabinetto del ministrero delle Infrastrutture". Questo è un altro riscontro per le tesi accusatorie.
Scrive l’accusa: "l’immobile in via dei Prefetti, è stato acquistato mediate l’intervento risolutivo di Angelo Balducci".
Lunardi ha rapporti anche con altri personaggi della Cricca e non solo con Balducci: Angelo Zampolini "collettore di somme trasmesse da Diego Anemone per finanziare l’acquisto o il godimento di immobili per conto di altri soggetti quali Claudio Scajola e Guido Bertolaso".
Lo stesso Zampolini dichiara di essere stato "presente il giorno del rogito notarile, anche se in una stanza separata, quando la famiglia Lunardi acquista l’immobile da Propaganda Fide. Il valore di quell’immobile supera i tre milioni di euro, all’incirca anche 7, 8 milioni".
Hidri Fathi Ben Laid, "uomo di fiducia di Anemone e Balducci", parla pure lui di Lunardi, dice di essersi incontrato più volte con la figlia dell’ex ministro: "una volta le ho consegnato una busta. Non so cosa contenesse ma dalle raccomandazioni ricevute da Anemone, ho pensato che ci fosse un assegno".
Ieri, alla Giunta per le Autorizzazioni a NON procedere della Camera hanno decretato che Lunardi è Santo Subito tra i tanti già promulgati dall’esecutivo berlussoniniano.
Hanno rispedito gli atti al mittente negando ai giudici la possibilità di giudicare l’ex ministro, che di fatto per bocca sua ebbe a dire a Repubblica: "quei favori io li feci a titolo personale e non come ministro".
E allora che c’entra la Giunta per le Autorizzazioni a NON procedere della Camera e il Tribunale per i Ministri?
Nulla.
Se ne sono occupati così, come sono abituati a fare, salvare gli amici e gli amici degli amici.
Se ne fottono se la Corte dei Conti accusa il sistema italiano di corruzione dilagante e dissipazione delle risorse pubbliche.
Loro della Casta non vivono in Italia, stanno da un’altra parte.
E se anche i soldi dissipati sono i nostri, se ne fottono lo stesso dopo esserseli fottuti, ce li richiedono con la manovra di TremoRti.
fonti: il Fatto Quotidiano, La Repubblica, Web, Ansa, Reuters
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Messaggi
1. OH CHE BEL CASTELLO!, 20 ottobre 2010, 19:03
A me pare che questa classe politica sia completamente cieca e non veda come stiamo paurosamente precipitando verso un nuovo " piazzale loreto" che faccia pulizia di una classe dirigenziale autoreferente( nonostante i vari proclami al "popolo") ed autoassolvente. Presto i mille problemi dell’Italia scoppieranno come una pustola e Berlusconi dovrà scappare ad Antigua, ma i vari berluscones? Io ho veramente paura, per non dire terrore, della rabbia che sta montando in tutto il paese e sta superando tutte le difese immunitarie dell’indifferenza. michele
2. OH CHE BEL CASTELLO!, 20 ottobre 2010, 21:35, di nando
Hai ragione, il fascista Fini perde il pelo ma non il vizio. Trovo vergognoso tutta la messa in scena sulla legalità...
1. OH CHE BEL CASTELLO!, 21 ottobre 2010, 07:33, di e = mc2
... e, durante il G8 di Genova (2001), si aggirava sotto la Lanterna.
Per impartire ordini?