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Ottusità legislativa

Publie le mercoledì 21 aprile 2010 par Open-Publishing

La iscrizione alla Lista di Mobilità, per il lavoratore che ha perso il posto di lavoro, è consentita solo se ciò è avvenuto per fatto oggettivo ((la chiusura dell’attività produttiva, la soppressione del posto di lavoro, introduzione di nuovi macchinari che necessitano di minori interventi umani, affidamento di servizi ad imprese esterne); mentre è negata al licenziato per supero comporto malattia.

Chi ha subìto infortunio, fuori dal posto di lavoro, ed è - per assenza prolungata per motivi sanitari - licenziato, non può fruire dell’inserimento nella "Mobilità"; bacino di utenza al quale attingono le Aziende perchè possono fruire di sgravi fiscali, contributivi e quant’altro consentito dalla Legge, la quale, posta a tutela del lavoratore, così applicata punisce il "debole", non colpevole di alcun addebito se non la "malattia".

E’ mai possibile tanta cecità nel legislatore e tanta ottusità nell’Ente Regione che applica la norma, senza valutare la ratio che avrebbe dovuto - e forse ha - ispirato la norma?

Mentre qualcuno si lamenta che il Colle esamini anche gli aggettivi, io denuncio il fatto che non vengono esaminati i sostantivi e si creano situazioni di penalizzazione verso i lavoratori incolpevoli i quali sono esclusi da benefici di Legge che invece meritano siano loro riconosciuti, al pari di altri "sventurati"; questi ultimi per responsabilità datoriali (oggettive).

Sindacato, se ci sei, batti più di un colpo!