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PAPAVERI E PAPI

par Lucio Galluzzi

Publie le venerdì 9 dicembre 2011 par Lucio Galluzzi - Open-Publishing

PIANGONO E FOTTONO IL PROSSIMO

Ma questa gente che predica così bene, ogni giorno di più, invitando al sacrificio finale, dopo tutti quelli che ha imposto lo scellerato TremoRti, con che faccia parlano?

Come si permettono di chiedere e obbligare, loro, che nulla sanno della fame e disperazione, della miseria e contare i centesimi, del fare la spesa in quattro hard discount diversi per risparmiare e mangiare una volta al giorno saltando la cena?

Noi che si lasciano le macchine nei garage, per quelli che li hanno macchine e garage, perché non ci è più permesso di fare benzina, pagare l’assicurazione, il bollo.

"E’ un anno che non mi compro più neppure una maglia", diceva un mio amico.

Vai in giro per la città e di settimana in settimana, non c’è via che non abbia negozi che stanno chiudendo.

Basta solo guardarsi intorno, usare un po’ più di attenzione e le vedi le borse della spesa delle signore, sempre più vuote; quelle dei pensionati contengono quasi nulla: di solito il latte, neppure quello della Centrale, costa troppo, un pacchetto piccolo di pastina da fare in brodo, la baguette che costa solo 70 centesimi e basta.

Non si può dire ’magari aveva già tutto in casa’… perché il giorno dopo rivedi le stesse persone con le identiche "spese".

Noi, tutti, da un parte, "aumenta tutto, anche la miseria", loro, pochi, pochissimi, dall’altra che non smettono il sermone, vogliono ancora più soldi, rigore, sangue, morte; predicano dai pulpiti alti sia laici che vaticani, predicano e basta.

Ci raccontano che abbiamo evitato la catastrofe appena in tempo, visto che non se ne erano accorti prima: per 19 anni interi?

Un Capo dello Stato che ha firmato tutto quello che il governo fascista del puttaniere gli presentava: mai una volta che abbia alzato la voce e difeso seriamente noi, i cittadini, quelli che rappresenta per dettato Costituzionale.

Per anni ha fatto solo bla bla, non ha ascoltato le urla di studenti, precari, disoccupati, sindacati veri, non quelli gialli… se ne è bellamente fottuto di noi e ligio alla politica della "distanza" si è comportato da burocrate dinosauro e ora ci viene a dire che la catastrofe è stata evitata in tempo!

Ma in due decenni questi vecchi bacucchi hanno sempre dormito?

Ora all’improvviso si sono svegliati tutti di colpo e recitano la lezione passata da uno all’altro, tutti a cercare di rifarsi la verginità.

Da Servo Bonanni a nullo Angeletti, dalla Susanna Mi Camuffo agli spolverati UGL.

Piercasinando Caltagirone riscopre i valori della Democrazia Cristiana, si talarizza e davanti ai microfoni prega per la soluzione dei problemi dei pensionati e poveri d’Italia.

L’Iguana Fini e l’Italico Bocchino fanno finta di volere che il Vaticano paghi le tasse.

I legaioli ora sono tutti in clinica per la ricostruzione plastica dell’imene; fanno opposizione, dura, presentandosi come salvatori dei CCNL disdetti dai padroni, copiano e incollano proclami rivoluzionari, li recitano come fossero appena arrivati ora in Parlamento.

E’ tutta una mirabile miseria di commedianti squallidi.

Il puttaniere morto non ha smesso di morire: non ha altro da fare se non chiedere, come sempre, di mettere la fiducia, blindare i Decreti, calare dall’alto della dittatura, mai finita, i provvedimenti del Governo Teorico dei Professori.

Balla dopo balla, Sudario Monti sta facendo la figura che era logica facesse: sperimenta spietatamente sulla nostra già claudicante vita, il vampireggiamento finale.

Prima avevamo la tirannia del pisello pazzo e lo Stato trasformato in un bordello: unico interesse la gnocca e il malaffare, tutto il resto dimenticato.

Napisan però non se ne era accorto e con lui tutti gli altri della corte.

Ora, per imposizione e mai per suffragio, il popolo fa paura, hanno instaurato la dittatura bancaria.

Da casa chiusa, l’Italia è diventata una filiale dei Rockfeller-Aspen Institute-Bilderberg.

Dobbiamo tutti ringraziare il Capo dello Stato e Don Abbondio Bersani, i vari Gianni ed Enrico Lecca e soprattutto la salma di Enrico Cuccia che tanto vede e provvede ancora per noi.

Sudario Monti, graditissimo alla Santa Sede, amico fidato del Cardinalissimo Tarcisio, si è ben guardato dal colpire anche solo minimamente i privilegi e le vergogne economiche della Santa Sede, Casta e super ricchi.

Quelle sono cose che non si toccano, guai!

Non sia mai che oltre Cuccia, anche il cadavere di Marcinkus risorga per vendicarsi dell’onta.

Così Ratzinger, monarca assoluto del suo Stato, soffre molto per noi tutti, geme anche la CEI e ci affidano alla Santa Vergine: che commovente la solidarietà papale!

Ma la Madonna non è competente in questioni di religione monetaria globale, pregarla per cosa?

Una fraterna prece senza tanto esibirsi, vedi Vangeli, è chinare la testa, fare un bel mea culpa silenzioso, nel cuore, cominciare a pagare le tasse, dando l’esempio, anche agli altri grandi evasori; versare l’ICI e con coraggio cristiano chiedere un bel colpo di spugna al Concordato fra Stato e Chiesa che è una vergogna, la rimodulazione dell’otto per mille, rendendo più trasparente ed equa la fetta che spetta veramente alla Chiesa Cattolica.

E’ da questo che si deve partire.

Chi ha di più dia a chi ha di meno.

Chi non ha mai pagato lo faccia adesso.

Tanto ormai al vostro Inferno ci andrete comunque, perché siete anche idolatri; quella che ieri il papa ha pregato, per guidarci nella crisi, non era la statua della Madonna, ma il simulacro dello IOR.


Lucio Galluzzi

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