Home > PERCHE’ BISIGNANI

PERCHE’ BISIGNANI

Publie le domenica 26 giugno 2011 par Open-Publishing
1 commento

PARTE PRIMA: DALLA SECONDA REPUBBLICA A TANGENTOPOLI FINO A GIANNI LETTA

Il viperaio che ha allevato Ballusconi è pieno di aspidi e come da tempo, ormai, le serpi velenose gli si rivoltano contro.

Il premier è neppure più la pallida figura di una Cleopatra sul letto di morte, lei se non altro è stata più virile, lui, invece è l’esibizione quotidiana del disfacimento fisico e mentale di una "regina" alla quale gli stucchi di cerone non possono più nulla.

Gonfio, ingrassato, pesante, con la voce impastata da chissà quale benzodiazepina moderna, i muscoli del viso che gli cadono a terra, le labbra implose a fessura tesa, sguardo feroce e disco rotto che ripete all’infinito come il pupazzo di Profondo Rosso.

Hanno provato a fare di tutto, lui e la sua congrega, per bloccare le notizie che già avevano mostrato le paludi infette della P3; poi lo schifo del bordello di Stato e ora ripropongono un altro bavaglio per nascondere ai cittadini la vergogna di questa classe politica squallida, senza etica, allo sbando e sfascio totale di ognuno di loro.

Si vogliono sostituire ai Magistrati e decidere loro se le intercettazioni siano "rilevanti o meno" per essere rese pubbliche.

Usano la ritrita e tristissima immagine del "fango" che viene buttato addosso a loro, chiedono ai cittadini se sono contenti di vivere in uno stato di polizia che li spia al telefono.

Io non ho alcun problema a farmi intercettare.

Anche da questo momento.

E’ la cricca massonica e golpista che non vuole essere ascoltata; siccome le società segrete sono vietate dalla Costituzione e anche le attività per sovvertire l’ordine democratico dello Stato italiano: se a loro va bene è così, altrimenti è così lo stesso.

Altro che irrilevanza e non reato!

Don Abbondio Bersani farebbe bene, una volta per tutte, a smetterla di rianimare il premier con respirazione bocca e lingua ogni volta che è in coma; è ridicolo all’inverosimile come le altre dirigenti cariatidi che vegetano nel PD.

E’ rilevante che i cittadini sappiano chiaramente che politici, ministri, parlamentari, direttori generali RAI, ex magistrati, sottosegretari, portavoce di partito… usavano, e usano, l’immarcescibile P2 di Licio Gelli, attraverso Bisignani per chiedere qualsiasi favore, intervento specifico e "informarlo" su questa o quell’altra cosa da "sistemare".

Nel 1994 Grembiulino Bisignani è condannato per la tangente Enimont a due anni e sei mesi; da quel momento sparisce dalle cronache. I suoi fratelli incappucciati direbbero: "è entrato in sonno".

Per tutta la durata della seconda Repubblica di lui non si sa più nulla.

Il "Dormiente" invece era più che sveglio. Lo dicono l’inchiesta di Napoli e i PM Curcio e Woodcock.

a fase che sta attraversando l’Italia ricorda l’8 settembre: la corte si dissolve, sta fuggendo, un governo finito, pezzi di Stato contro altri pezzi di Stato, apparati, dirigenze e commissioni gli uni contro le altre, tutti si scontrano con tutti.

Questa classe politica e dirigente [?] o viene sostituita completamente, o sarà la morte per infezione incurabile di noi tutti.

Ai tempi di Andreotti, Grembiulino Bisignani era un semplice ruffiano d’anticamera, gli ordinavano il da farsi e lui eseguiva.

Poi Mani Pulite spazzò via dirigenti pubblici, banchieri, consiglieri di Stato: De Lise, Catricalà, Calabrò era guidati dai politici. I partiti svanirono con Tangentopoli, così dovettero trovarsi altri referenti "fidati".

Inizia l’obliquità, il trasversalismo nascosto, sedi invisibili e volti altrettanto occultati per rimettere insieme il carosello democristiano cambiandogli nome.

Cesare Previti è un esempio lampante di questo meccanismo: "dormiente" per finta pure lui, condannato, interdetto dai pubblici uffici è riuscito a sistemare, alla Camera, Alfonso Papa, ex magistrato con distacco al Ministero di via Arenula, oggi è deputato, ama i Rolex, i Vacheron & Costantin ricettati, le Jaguar, i PM napoletani ne hanno chiesto l’arresto, l’ANM si riunirà per radiarlo.

Ora, finalmente, i soldatini di corte che ancora sfilano in Parlamento sentono minacciati i loro progetti, le protezioni sono saltate, il nervosismo è alle stelle: ministri che insultano, altri che non si siedono al banco del governo, portavoce schizzati che non sanno più quello che dicono: Ballusconi entra nell’aula del Senato, per la verifica di maggioranza [una burla!] ed è tutto un fremere di nervosismo e saltelli da una parte all’altra, pacche sulle spalle, occhiolini, sorrisi, fino a salire verso il suo sottosegretario Gianni Lecca e stringergli la mano fraternamente amorevole.

Poi si va anche a sedere accanto a Di Pietro per dimostrare le sue "aperture".

25 anni fa, Gianni Lecca fu presentato a Ballusconi proprio da Grembiulino Bisignani. Il pazzo di Arcore aveva bisogno di un "punto fermo e fidato" nella capitale e Bisignani "designa" proprio Lecca.

Gianni Lecca allora dirigeva Il Tempo, ma viene nominato subito "traduttore" ufficiale capitolino di Sua Imprenditoria la Nanezza e poi Primo Dignitario di Palazzo Chigi, è già Gentiluomo di Sua Santità.

Lecca non è mai stato votato o eletto da qualcuno, men che meno dal popolo, il suo pensiero e idee sono tabù, eppure viene candidato alle più alte cariche possibili.

Strano, o no?, che Grembiulino Bisignani tiri fuori guanti, cappuccio, spada e clessidra e colpisca Lecca proprio nel momento più opportuno per rovinargli la carriera da futuro senatore a vita e sbarrargli il portone del Quirinale.

Gianni Lecca ha risolto finora i problemi di Ballusconi.

Il vero Presidente del Consiglio, Licio Gelli, attraverso Bisignani ha risolto in un sol colpo quelli di Lecca e portato a termine i progetti personali di mezzo governo.

Continua

fonti: il fatto quotidiano, la repubblica, l’espresso, blitz quotidiano, il messaggero, rai-mixer, youtube, articolo21

Lucio Galluzzi

©2011 Common Creative Licence

su Blogger

su ChiareLettere

su I Nuovi Mostri Oliviero Beha

su Liquida

su Report on Line

su BellaCiao

su faceBook

su Twitter

su Twubs Editor e Administrator Italia e Mondo per Iran Election

Messaggi

  • Dunque riassiumiamo.

    Gianni Letta è l’uomo del Vaticano e il punto di contatto fra San Pietro e Palazzo Chigi.

    Luigi Bisignani è il punto di contatto fra la Massoneria all’italiana, non quella cosa antica e serissima che fece anche il Risorgimento, ma la zuppetta bottegaia e mascalzona detta P2, e Letta.

    Quindi, esisteva (esiste) un filo diretto fra il Vaticano e la Massoneria, in teoria mortali nemici, attraverso personaggi come Letta e Bisignani, attorno a Berlusconi.

    Il potere e gli interessi creano sempre strani compagni di letto, unioni “contro natura”.