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Pasquino in guerra senza arte né parte, ovvero… pasquinate a CasaPound

Publie le martedì 12 ottobre 2010 par Open-Publishing
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«Mi hanno proposto di andare a discutere ed io ho accettato di andare a discutere. Lei pensa che debba fare la guerra?». Con queste parole Gianfranco Pasquino, professore di Scienza Politica all’Università di Bologna ed ex candidato sindaco nel 2009, ha confermato a Radio Città del Capo che il prossimo 23 ottobre prenderà parte a un dibattito organizzato da CasaPound alla Sala dell’Angelo, assieme al deputato finiano Enzo Raisi e ad Adriano Scianca, responsabile culturale dell’associazione neofascista.

Con la solita spregiudicatezza opportunistica e duttilità tattica del fascismo storico, CasaPound si autoproclama «estremo centro alto» e si presta intanto ad ogni bisogna che possa aprirle qualche spiraglio di credito istituzionale, cioè qualche appoggio nella deprecata «partitocrazia», candidandosi dove può per ogni possibile funzione di sottogoverno. Così, dopo che per mesi e anni i neofascisti hanno riempito i loro forum di messaggi di scherno sul «rinnegato» Fini, adesso fanno i per gli abboccamenti tra il centrosinistra bolognese e i finiani.

Oggi ormai l’ideologia bipartisan si sta trasformando in ideologia nopartisan: non importa di cosa e con chi si discute, basta discutere, parlare, chiacchierare, coprire con le parole il vuoto e l’orrore dell’attualità, lavarsi la coscienza gli uni con gli altri del colossale fallimento di un’intera classe dirigente: politica, imprenditoriale, intellettuale, accademica. Ed è giusto che il cerimoniere adatto alla circostanza sia oggi riassunto nella demagogica formula del «né rossi né neri ma liberi pensieri» dei «fascisti del terzo millennio». Una formula, in fondo, che piace a tutto l’arco politico istituzionale.
maggiordomi
È sempre lo stesso disco suonato dopo il 1989, come qualcuno ricordava già nel ’97: «Ora, con il definirsi di uno spazio “al di là” della distinzione destra/sinistra, nell’incontro tra “personalità creative” provenienti dall’uno e dall’altro campo, si procede alla costituzione di un nuovo “centro libero dalle ideologie”: “Oggi – asserisce Antie Vollmer su Der Spiegel] nel 1993 – ci sarebbe seriamente bisogno degli intellettuali per predisporre un nuovo consenso sociale”. Il gesto “ribelle” della trasgressione delle “vecchie appartenenze” prepara una nuova normatività».

Noi pensiamo che Gianfranco Pasquino la stia già facendo la sua guerra. Una guerra del vuoto, dell’irresponsabilità, della smemoratezza. Una guerra implicitamente solidale con tutti i «fascisti del terzo millennio» d’Europa: quelli che ieri a Belgrado hanno tirato molotov e sassi al grido di «A morte i gay», quelli che pestano o http://www.globalproject.info/it/in_movimento/Treviso-Raid-degli-skin-rissa-al-bar-5-in-ospedale/6020 accoltellano chi non è come loro chi non è come loro, quelli che manipolano la memoria civile con le fandonie del revisionismo, quelli che intitolano strade ad Adolf Hitler (che creativi!]), quelli che a Milano hanno cercato di assalire gli studenti del Liceo Manzoni, quelli che a Roma hanno cercato di fermare la protesta contro la riforma Gelmini…

da: staffetta

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Messaggi

  • Condivido tutto è assurda la situazione che si è creata in Italia e non, le responsabilità sono da attribuire al fallimento della dirigenza politica, accademica, massmediale... Se non cambierà niente e non ci diamo da fare, la crisi sarà irreversibile...

  • Di seguito il comunicato di Tpo e Bartleby

    21-10-2010 BOLOGNA – LA FORMA E LA SOSTANZA DELLA PAROLA E DELLA DEMOCRAZIA
    DOPO L’INIZIATIVA DI OGGI di BARTLEBY E TPO, IL PROF.PASQUINO RIFIUTA L’INVITO DI CASA POUND.
    Chiudere CasaPound. Non legittimare le loro parole e le loro pratiche.

    Il professor Pasquino, docente di Scienze Politiche all’Università di Bologna ed ex candidato sindaco nel 2009, era stato invitato ad un dibattito organizzato dal gruppo neofascista CasaPound per il prossimo sabato 23 ottobre.

    Ormai conosciamo la strategia dei fascisti che si autodefiniscono del “terzo millennio”: alternare cinghie e spranghe in piazza a incontri pubblici con il pluriomicida fascista Concutelli o con personaggi in perenne ricerca di luci e riflettori (vedi Morucci, Mughini e Sansonetti) o con intellettuali che contribuiscono alla costruzione di un’opinione pubblica, come appunto il prof. Pasquino. L’obiettivo è chiaro da parte dei neofascisti: una legittimazione del loro lavoro politico attraverso la costruzione di uno spazio pubblico di dibattito. Mescolare appunto a pratiche di aggressività politica e sociale pratiche di apparente democrazia.

    Bene, siamo lieti di mandare a dire ai “fascisti del terzo millennio” che Pasquino non sarà presente al loro dibattito. Infatti questa mattina dopo l’iniziativa di volantinaggio condotta delle attiviste e attivisti di Bartleby e Tpo che ha svelato le pratiche di CasaPound, c’è stato un confronto con il professor Pasquino che ha portato alla sua dichiarazione di rinuncia alla partecipazione del dibattito di sabato 23 ottobre.

    Questa notizia, ci rallegra e ci racconta dell’importanza della parola.

    L’anno scorso abbiamo condotto come centri sociali una campagna e diverse iniziative pubbliche per la chiusura di Casapound. Una di queste ha portato alla denuncia di alcuni nostri attivisti che oggi subiscono procedimenti giudiziari che rovesciano il concetto di giustizia.

    Pensiamo che chiudere Casapound sia un passo nella lotta ai fenomeni e alle organizzazioni fasciste, sessiste, razziste e xenofobe. Denunciare questi fenomeni sociali in continua e molecolare crescita è necessario e indispensabile. Costruire forme alternative di vita libera, autonoma, comune e complice è antifascismo.

    Riteniamo inconcepibile che ancora oggi a Bologna vengano concessi spazi pubblici ai fascisti di Casapound, che attivisti vengano colpiti da procedimenti giudiziari e che si confonda la forma con la sostanza della democrazia.

    Tpo-Bartleby

    info: Globalproject

    Inoltrato a cura di Staffetta