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Per un 16 ottobre partecipato e costruito dal basso

Publie le martedì 12 ottobre 2010 par Open-Publishing
8 commenti

Le iniziative locali!
Di seguito le iniziative locali verso il corteo della Fiom del 16 ottobre:

12 ottobre:

BARI, ore 19 EX SOCRATE, via Fanelli - Assemblea Autorganizzata
Parteciperanno:
Collettivi, Comitati, studenti medi e universitari,
Lavoratori in Lotta, Migranti,
Organizzazioni Sociali, Politiche e Sindacali

13 ottobre:

ROMA, ore 18,30 circolo San Lorenzo, via dei Latini 73 - Assemblea Pubblica
Intervengono:
FRANCESCA PAOLONI (Sinistra Critica Delegata sindacale VVUU)
FABIOLA CORREALE (Coordinamento dei Collettivi dell’Università La Sapienza)
ANNA ESPOSITO (Delegata RSU Unicredit B.P.– FISAC CGIL)
SERGIO BELLAVITA (Segreteria Nazionale Fiom)

LIVORNO, ore 21,30 sala della circoscrizione 2 scali finocchietti - Incontro con Massimiliano Murgo, operaio della fabbrica Marcegaglia del Coordinamento "Uniti contro la crisi" di Milano
Organizzato da: Comitato per il diritto al lavoro Livorno

14 ottobre:

NAPOLI, ore 18,30 centro Eta Beta di Bagnoli in via Cicerone 18 - ASSEMBLEA PUBBLICA
Aderisce:
Assise Cittadina per Bagnoli
Intervengono:
sindacalisti Fiom, attivisti/e del
Comitato Campano per l’Acqua
Pubblica, rappresentanti dei
Comitati Insegnanti Precari,
delegati/e sindacali.

ROMA, ore 18.30 circolo Roma Est via Canori Mora 11 (Torre Spaccata)- Assemblea "Dentro le lotte - Fuori dalla crisi".
Interventi di Sinistra Critica, Fiom, Usb
Poi cena a sottoscrizione

Questo è il volantino che distribuiremo il 16 ottobre.

PATTO SOCIALE O SCIOPERO GENERALE?

Ci dicono che la lotta di classe deve essere archiviata, proprio nel momento in cui, Marchionne, la Fiat, Berlusconi la praticano ferocemente sviluppando un attacco senza precedenti contro le lavoratrici e i lavoratori.
Con l’accordo sulle deroghe, Federmeccanica ha concordato con i sindacati complici lo smantellamento del contratto nazionale dei metalmeccanici. Così in ogni fabbrica, in ogni luogo di lavoro, regnerà solo la legge ferrea del padrone, che potrà anche non pagare chi si ammala. Ai lavoratori sarà proibito protestare.
Il ministro Sacconi vuole abolire lo Statuto dei lavoratori confidando nella complicità indecente di Bonanni e Angeletti, leader di sindacati sempre più al servizio delle imprese.
Il problema è che la lotta di classe esiste indipendentemente dalla reazione dei sindacati concertativi. Se Epifani e la Cgil decidono di rispondere positivamente al nuovo Patto sociale per le Riforme di Confindustria, questa lo rilancia per cercare di schiacciare ancora di più salari e diritti e reagire, per questa via, alla dura competizione internazionale che impone la crisi.
Si sta così configurando una situazione pericolosa: da un lato un quadro politico in decomposizione con un governo Berlusconi al capolinea ma non per questo meno pericoloso; dall’altro una rinnovata concertazione, allargata a Cgil e Pd, che cercherà di farsi carico dei “problemi del paese”. Lo abbiamo già visto con i governi Ciampi e Dini cosa questo voglia dire.
Per questi progetti la manifestazione del 16 ottobre è un intralcio. Riparla di diritti incomprimibili, di dignità, di lavoro. Pone il conflitto come motore della democrazia e dunque va criminalizzata. Come hanno cercato di fare in tutti questi giorni associando la legittima rabbia dei lavoratori con azioni di terrorismo: l’uovo come arma eversiva.
E’ evidente che hanno paura. Nessun governo oggi e nessuna alleanza sociale saprebbe affrontare una dura rabbia di piazza come quella che la crisi impone. Attaccano prima di essere attaccati. I segnali di mobilitazione che giungono dal mondo degli studenti e della ricerca, ma anche alcuni segnali europei, come in Francia e Spagna, dicono che lottare si può e che contro la crisi l’unica via d’uscita è unire le lotte.
La manifestazione a Roma non solo è l’occasione per costruire una grande mobilitazione dei metalmeccanici è anche un momento di convergenza dei movimenti e delle lotte in corso, tanto più importante perché la stessa direzione Cgil si prepara ad accettare i punti fondamentali della Confindustria. Per questo non deve fermarsi al 16 ottobre ma guardare a dopo.
Costruiamo appuntamenti unitari in tutti i territori, costruiamo un’Assemblea nazionale dell’opposizione sociale che converga attorno a una piattaforma unitaria e che imponga la strada dello sciopero generale, unica via per fermare i vizi della concertazione ma anche per dare la spallata a un governo in crisi. Un’assemblea di massa, non ristretta al quadro politico. Una piattaforma che faccia pagare la crisi a chi l’ha provocata, con la tassazione dei profitti e delle rendite, che richieda il blocco dei licenziamenti, la riduzione dell’orario di lavoro, l’istituzione di un salario sociale e un salario minimo, la difesa dei beni comuni, del contratto nazionale, del lavoro, i diritti, la dignità.

IL 16 A ROMA PER UNIRSI CONTRO LA CRISI
E A PREPARARE LA STRADA PER LO SCIOPERO GENERALE

Sinistra Critica - Organizzazione per la Sinistra Anticapitalista
www.sinistracritica.org

Messaggi

  • Ho letto adesso: "La coalizione alternativa, la mossa che manca" di Cannavò
    onestamente non so se ridere o piangere di fronte a queste corbelleria!
    Ma Cannavò espirme la linea di SC?
    Da quando per i "comunisti" la prospettiva è diventata ...Marina Silva e i Verdi tedeschi?
    A forza di inseguir la post modernità e le mode del momento si finisce sulla strada del sostegno ai governi imperialisti e del tradimento continuo... che tristezza.

    http://www.ilmegafonoquotidiano.it/news/la-coalizione-alternativa-la-mossa-che-manca

    • L’articolo del compagno Salvatore Cannavò attiene al criticare la mancanza di una scelta anticapitalista nella attuale sinistra ex radicale, ora diventata governista, e lo fa giustamente senza prosopopea ed anzi richiamando a dar un’occhiata a quello che avviene in giro per il mondo.
      Nel psol brasiliano, organizzazione della sinistra anticapitalista di quel paese, il dibattito è stato molto acceso, se appoggiare la candidata del partito verde o se presentare un proprio candidato.
      Per quel che mi riguarda, la scelta fatta dal psol, la ritengo giusta anche se purtroppo pur avendo un certo successo in eletti, a livello presidenziale invece ha pagato lo scotto di non aver grandi fondi da gestire e il risultato ottenuto, lo 0,90% certo non aiuta , se non vedendolo in prospettiva.
      Detto questo però, sarebbe sciocco non prendere in considerazione quel che si è mosso al di fuori di noi, ed è giusto mostrare alla sinistra ex radicale che altrove, anche se in maniera non conseguente, un poco di fibrillazione certo, è in moto.
      Detto questo, spero tu sappia che in sin.crit. i dirigenti non sono unici, nè sono visti come infallibili guru, e quindi il dibattito è non solo aperto, ma anche auspicato aperto.
      Salvatore Cannavò è un dirigente che da il suo contributo al pari di tanti altri dirigenti, che sono anche militanti, e credo che questo sia uno dei punti di forza dell’esperienza sin. crit.
      Qualche giorno addietro, un compagno elencava come forze della sinistra brasiliana i soli pstu ed il pco, il primo ha preso lo 0,09% il secondo il 0, 01%, non ti sembra di guardarsi all’ombelico?
      Non ti sembra il non voler comprendere quello che si muove al di fuori di quello che vorremmo?
      Non ti sembra l’innegabile prezzo pagato per la mancata riproposizione di quel fronte di sinistra unitario che aveva preso il 6, 4% nelle elezioni precedenti?
      Fronte unitario che si è voluto gettare alle ortiche per ottenere visibilità, che invece è diventata ben poca cosa?
      Questo si che è tristezza, incapacità di fare fronte comune, e lasciare il campo libero ad una affermazione dei verdi, che con il fronte delle sinistre unito, non sarebbe avvenuta con quelle proporzioni.
      In un articolo poco sotto questo, il pcl richiama ad un’unità nella lotta, nelle pratiche e nelle forme assembleari, in questo articolo che io ho postato, sin.crit. propone un 16 ottobre partecipato e costruito dal basso, apripista ad un’unità delle lotte, perchè invece cerchi caro Trosko di provare a far capire che noi si sia politicamente succubi di post modernità e mode, cosa c’entra questo con l’unità che si dovrebbe avere in tutta la sinistra di classe?
      Ti piace immaginarti uno dei pochissimi che hanno capito tutto?
      Beh a me non basta, so che il filo da seguire è l’unità della sinistra di classe e la polemica per la polemica non mi appassiona, quando vedo un post che porta avanti prospettive di lotta, non cerco di inficiarlo con polemiche sterili che fanno giochi a me veramente distanti.
      Questione di stile, caro Trosko, che forse sarebbe il caso di capire, ultimamente la scomparsa di un vostro dirigente nazionale, il compagno Tiziano Bagarolo, ha visto al suo funerale interventi non del solo pcl, ma anche di dirigenti di sin. crit., forse amate far parlare dirigenti post moderni e modaioli in questi momenti, non credo, credo invece che sia arrivato il momento di superare steccati autoreferenziali e praticare l’unità su lotte, vertenze e possibili percorsi comuni.
      Non so, se sarà la preparazione alla tanto auspicata rivoluzione, ma perlomeno sarà lo smettere di guardarsi l’ombelico, e la cosa, credimi, non sarebbe veramente maluccio, anzi.......................

      Enrico Biso

    • nella (peggiore) italica tradizione le formazioni della sinistra (più o meno) radicale finscono spesso per non riuscire a prescindere da certe primedonne che vivono sognando di essere i novelli lenin che, avendo capito tutto, hanno la "linea" già bella e chiara da dispensare... Personaggi che molto spesso non riescono ad immaginare una formazione se non con essi stessi al timone e non appena si muove qualcosa altrove (che potrebbe minare la propria leadership alla testa della classe... nientemeno...) è più il timore e l’astio che li prende che non la voglia di capire bene di cosa si tratta... Tanto che si guarda più ai "leader concorrenti" che non a chi sono nella raltà gli uomini e le donne che altrove si stanno muovendo. Francamente di TUTTE queste primedonne ne ho piene le scatole così come ho piene le scatole di chi vive allertando l’universo sull’ennesimo nemico di classe che travestito da comunista si è insinuato al suo interno. Ma peggio ancora delle primedonne sono i loro supporter coi paraocchi e la lingua avvelanata. A forza di gridare al lupo al lupo sui vicini che danno segno di vita... non ci si accorge che "la classe" di tutto ciò continua a fottersene. Ecco, a prescindere dalle sigle di cui mi importa davvero poco, trovo che tutto ciò sia davvero fuori dal mondo. Né più né meno di ciò che avviene in tante altre RELIGIONI. Ed alla politica di palazzo che sembra sempre più versailles pare si contrapponga una politica di sezioni e scantinati altrettanto estranei a quella classe di cui si vorrebbe stare alla testa.
      Continuiamo così, diciamocele tra noi...

    • Caro o cara Veleno, il discutere ed il confrontarsi non è certo la fine del mondo, magari lo è invece il come discutere ed il come confrontarsi, e su questo convengo con te.
      Proprio per concentrarsi sul guardare la luna e non il dito, riprendo questa agenzia stampa che invece ci fa capire quanto molto altro ci sia intorno a noi.
      Ultim’ora Roma la Repubblica.it
      EUR, STRISCIONI E UOVA GIGANTI A PROTESTA CONTRO CONFINDUSTRIAUova di
      dinosauro, ma in polistirolo, invece di quelle vere: con questa
      "scenografia" circa 200 manifestanti del Coordinamento lavoratori
      autoconvocati sta manifestando questo pomeriggio davanti alla sede
      della Confindustria di via dell’Astronomia. "Abbiamo deciso di portare
      queste uova giganti, realizzate dagli operai di un’azienda di Pomezia,
      per protestare contro il tentativo di criminalizzare chi in questi
      giorni ha lanciato uova contro le sedi della Cisl - ha spiegato Nando
      Simeone di Sinistra critica - eversiva, invece, è proprio la Cisl che,
      insieme alla Uil, firma accordi senza il mandato democratico dei
      lavoratori". Tra i manifestanti, che hanno issato anche striscioni di
      protesta, ci sono anche studenti, universitari, delegati Cgil e dei
      sindacati di base. La situazione è tranquilla, controllata dalle forze
      dell’ordine. (omniroma.it)

      Niente male, vero?

      Enrico Biso

    • Con tutto il rispetto, Biso, ma se "Salvatore Cannavò è un dirigente che da il suo contributo al pari di tanti altri dirigenti", io sono un militante di base che da il suo contributo al pari di altri militanti e dirigenti del mio partito.
      Detto questo mi limito a constatare che l’intervento di Cannavò cozza (e alla granda) non solo con "la preparazione alla tanto auspicata rivoluzione" ma persino con "l’unità nella lotta, nelle pratiche e nelle forme assembleari".
      Tutti i "referenti" alternativi al PD individuati da Cannavò non sono credibili: non lo è Grillo, non lo è De Magistris, non lo è Di Pietro, e non lo è nemmeno Vendola che mentre si candida ad essere la sinistra del centro-liberale chiude gli ospedali pubblici.
      E non dico questo perchè sono uno a cui piace "immaginarsi uno dei pochissimi che hanno capito tutto"... lo dico perchè mi hanno insegnato a disdegnare il nascondere le mie opinioni... questione di classe più che di stile.
      Spiegami che c’entra la "sinistra" con un’armata brancaleone a sinistra del Pd che mette insieme comici, magistrati e riformisti trombati?
      Ripeto mi auguro che non sia la posizione di Sin.Cri.

      P.S
      Il compagno che elencava come forze della sinistra brasiliana i soli pstu ed il pco ero e sono io (come probabilmente ricordi).
      So bene della debolezza in termini elettorali ...assieme sfiorano lo 0,1% (sic)!
      Ma che c’entra, mica prevedevono grandi risultati, il PCO ad esempio era presente in solo 4 stati!
      Tuttavia queste due organizzazioni per quanto piccole sono la sinistra di classe.
      Sono pochi? E’ un dato di fatto.
      Ma per questo dovrebbero smettere di provarci?
      E perchè?
      Nessuno nega le difficoltà, ma l’arrendersi di fronte ad esse, in nome del realismo, significa rimuovere la prospettiva di una società senza servi nè padroni.

      saluti

    • Caro Trosko, intanto ti ringrazio per i saluti che tu mi invii, io invece preso nella discussione, me ne ero dimenticato di farteli, su questo faccio ammenda da me.
      Poi non mi ricordavo che eri tu a far l’esempio sulla sinistra di classe brasiliana riferita ai soli pco e pstu, dimenticandoti guarda caso il psol, che sinceramente è l’unico che non ne esce con le gambe rotte, ma ti assicuro che lo stesso non ne canto vittoria anzi.
      Poi non capisco perchè continui a credere che sin crit vogli far alleanze con Vendola, Grillo, o Di Pietro, il punto che si vuol far capire ai sinistro-governisti è che non son pochi quelli che ricercano un’alternativa reale e quindi che esiste l’esigenza di costruire una sinistra anticapitalista.
      Per la questione di stile, non mi ripeto, sei un compagno che credo che capisca da solo che ci sono post e post, se io per criticare il pcl dovessi usare il post in cui il pcl chiama all’unità delle lotte, ne inficierebbe non solo lo stile ma anche la classe, come il commento prezioso di Veleno, comprova.
      La sinistra di classe ha bisogno di percorsi il più possibile larghi, se poi questi purtroppo si restringono, non può essere a nostra causa, ma il comprovato allontanamento di non piccoli settori dal percorso possibile comune.
      Non di tradimenti e nemmeno di complotti, ma l’allontanarsi dall’essere riferimento possibile della classe.
      Come credo tu sappia, io riprendo articoli che ritengo utili non solo di sc, ma anche di contropiano, di comunisti uniti, di controcorrente, e di tanti che credo possano essere compagni di viaggio verso la casa comune dei comunisti e degli anticapitalisti, è l’aver chiaro che c’è molto altro intorno a noi, è il credere che la nuova sinistra di classe troverà spunti non solo da molti di noi che da anni siamo inseriti in militanza, ma da tanti che grazie al comprendere che la crisi economica capitalista è crisi di sistema e tocca le loro vite, le nostre vite, si affiancheranno a noi nella lotta.
      Allora forse potremo vedere un qualcosa che possa veramente proporre l’alternativa possibile, il socialismo.
      L’autocostruzione è veramente lontana dal mio modo di pensare, preferisco sbagliare che rimaner fermo, ti suonerà strano, ma per me questo è indispensabile, mi fa sentire lontano dal rischio di rinchiudermi da solo.
      La scelta settaria non è nel mio dna, la sinistra di classe che auspico è invece in grado di confrontarsi il più possibile, perchè ne ha tanto da guadagnare.
      E’ l’unica alternativa possibile per rimettere le vite al di sopra di quasivoglia profitto.
      A te il mio saluto, Enrico Biso.

    • Ok, il chiarimento mi convince.
      Ti faccio solo notare che ho posto le mie perplessità all’articolo di Cannavò per capirci qualcosa.
      Detto questo è una posizione che non condivido, ma rispetto.

      E non certo per settarismo... mi è chiaro che oggi non si può essere all’altezza della situazione storica se non adottando come tattica quella del polo autonomo di classe (o fronte unico di classe)... d’altra parte come scriveva Trotsky: per i rivoluzionari essere per un certo tempo un piccolo partito non è una disgrazia.
      Alla condizione che non venga considerata una virtù.

      saluti

    • Questo potrebbe rappresentare un problema.

      "E se alla manifestazione del 16 ottobre viene contestato Epifani, cosa succederà?
      di redazione
      Alla manifestazione del 16 ottobre convocata dalla Fiom a difesa dei diritti costituzionali dei lavoratori, è previsto che nel comizio finale parli il segretario uscente della Cgil Guglielmo Epifani. In tutto il paese crescono le polemiche e soprattutto le strumentalizzazioni per le proteste avvenute contro le sedi della Cisl, il sindacato responsabile degli accordi separati e dell’aperta collusione con Confindustria e governo..."

      http://www.contropiano.org/Documenti/2010/Ottobre10/12-10-10ContestatoEpifaniRedazionale.htm