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Poliziotti come "vocazione"

Publie le sabato 18 dicembre 2010 par Open-Publishing
8 commenti

Da qualche giorno passata la buriana degli "infiltrati" ,della violenza di solo pochi "provocatori" o del "Black bloc", ora è tutto un fiorire di racconti dalla parte dei "poliziotti", figli del popolo. Caso a se è la sceneggiata del fascista ministro della guerra, ( di cui non voglio commentare, perché fascista e io i fascisti li ho combattuto e li combatto, fisicamente, personalmente, culturalmente, di cui non parlo, non ne parlo sia di loro sia di chi , siano esse persone o istituzioni che li hanno sdoganati sia come individui che come cultura.)

E la solita rigirata della frittata, cosa non rara, e da cui nessuno è immune o vaccinato. Ora la tesi , quasi velata e subdola, che è colpa di chi manifesta se il poliziotto è pagato 1200 euro al mese ( che per chi fa ordine pubblico non è vero, e comunque da vent’anni che B. è al governo. Se avevano tanto a cuore il futuro dei poliziotti, perchè non hanno dato loro aumenti?) ,è colpa dei manifestanti se lavorano con armi vetuste ed avariate? senza benzina per i loro mezzi, con mezzi scassati e fermi per manutenzione ecc ecc , è colpa dei manifestanti se nelle loro mansioni di poliziotti vi è anche il rischio di subire violenza di piazza, che fa parte del loro lavoro il rischio. E’ forse colpa dei manifestanti se fra loro vi sono precari quelli stessi precari per cui la Generazione "P" combatte e che loro stessi combattono contro i loro stessi interessi a manganellate o colpi di caschi? a difesa di chi li ha voluto e li vuole precari a vita?

Se veramente si sentissero calpestati, vilipesi, maltrattati, malpagati, sfruttati, utilizzati e strumentalizzati, dovrebbero prendere atto della loro condizione, e in massa, dovrebbero fare come alcuni di loro hanno fatto. Rivolgersi ai veri colpevoli della loro situazione. Invece che nascondersi dietro il fascista ministro della guerra , dovrebbero contro di lui rivolgere le accuse e le lagnanze che rivolgono contro i manifestanti. Dovrebbero ragionare contro il loro ministro nazipadano della lega che ha voluto ( e che poi si è rivelato solo uno scoop elettoralistico) la formazione della pseudo polizia privata in concorrenza contro di loro, e che invece loro proteggono e difendono.

Ora non so se la campagna inscenata dietro diversi pseudonimi, ( Drago, Leone, Mariospina, ) siano veri ( dietro cui vi sono veri poliziotti) o solo manovra giornalistica a fini politici e mediatici. Ma io c’ero tra le file dei poliziotti ( e parlo di carabinieri, di finanzieri, di poliziotti) pischelli , giovane reclute, con pochi anziani, e qualche panzone che più abituato ad incitare "avanti savoia" è più favorevole al " famocé du spaghi" . La loro incazzatura era più contro chi li comandava, senza organizzazione, senza coordinamento, con armi avariate, con pochi mezzi e il gippone il più fornito aveva un quarto di serbatoio di benzina, che verso i manifestanti, che si, erano visti come l’avversario, il nemico, ma non ho sentito loro rabbia violenta come in altre circostanze e situazioni.

Se veramente i poliziotti volessero la considerazione di uomini del popolo, di figli di proletari, allora non dovrebbero parlare del loro lavoro come "vocazione", dovrebbero prendere coscienza della loro situazione e prendere le dovute conseguenze. Altrimenti saranno complici di quel potere che li rende schiavi e succubi e come tali trattati.

Messaggi

  • La cosa che mi sembra strana (?) è che, se è vero come è vero che c’erano manifestanti "addestrati" alla guerriglia che utilizzavano anche "armi" improprie, non riesco a capire come mai tra i fermati non ve ne è uno solo che avesse precedenti.

    Vuoi vedere che, così come sotto la Lanterna, la "rabbia" e le frustazioni del lavoro, le Forze dell’Ordine le scatenano contro i deboli e gli indifesi che manifestano più o meno rumorsamente, senza però guerreggiare?

    Chissà.

    P.S.:
    Mi è capitato di interloquire con un giovane poliziotto, nel 1975, dopo i disordini che portarono alla morte di Miki Mantakas; egli mi confessò che avevano ricevuto ordine - prima del fattaccio - di non lasciare feriti per terra.
    Fortunato fu il ragazzo che, innocente se non di manifestare ma entro i limiti, si ritrovò sulla sua strada, poichè egli - sottraendolo al pestaggio da parte del gruppo di scatenati suoi colleghi - disubbidì e poi testimoniò in tal senso al processo per direttissima.
    Onore e merito ad un servitore dello Stato che ha il coraggio di disubbidire ad ordini illegittimi.

    • La verità vera è che non c’era proprio nessuno "addestrato alla guerriglia", al massimo c’era qualcuno che poteva avere qualche esperienza da stadio.

      Ero presente e le ingenuità "tattiche" dei ragazzi erano allucinanti e se la polizia, e soprattutto la guardia di finanza, se la sono vista brutta è stato solo perchè i ragazzi che si lanciavano inaspettatamente contro di loro erano veramente tanti, almeno un migliaio ... e protetti dal resto del corteo che mentre imperversavano gli scontri non si è scomposto di una virgola ed anzi riaccoglieva i "guerriglieri" al suo interno con grida di giubilo ed applausi.

      E con gli organizzatori della manifestazione ( Disobbedienti di varia natura, Fiom, viola, Sinistra e Libertà, FdS), travolti pure loro da questa esplosione, che non sapevano che pesci pigliare ....

      Tutto ciò dimostra quanto sia falsissima non solo la tesi dei "provocatori infiltrati" ma pure quella del movimento diviso tra "buoni" e "cattivi" ....

      E’ vero poi che i questurini, dopo aver preso una valanga di mazzate ( come dicevo, per un oretta buona erano i manifestanti che caricavano la polizia e non viceversa ), se la sono poi presa, come sempre, con chi capitava .... evitando come la peste di affrontare direttamente i gruppi più compatti ed agguerriti.

      Lo stesso armamentario rudimentale dei manifestanti, oltre ai botti di capodanno in stile Terzigno ( chi dice che le battaglie, sia pure diverse, non si contaminano ?), è stato reperito sul posto ... un camion carico di legna parcheggiato nei pressi, pezzi di cassonetti e di contenitori di immondizia, l’attrezzatura della netteza urbana di un vicino deposito sul lungotevere, i sampietrini di mezza piazza disselciata al momento ....

      Tornando al dunque, la verità vera è che quella è stata una rivolta sociale spontanea ed a tratti disperata di giovani e meno giovani che semplicemente non ne possono più, la maggior parte pure spoliticizzati ...

      Significativa la conta degli oltre 50 fermati e arrestati ... uno solo, un falegname fiorentino, con lontanissimi precedenti per droga e non per fatti politici .... tutti gli altri del tutto incensurati, tutti studenti, quasi tutti non romani ma arrivati nella capitale coi pulmann degli organizzatori ... due soli, sempre su circa 50, anch’essi incensurati, ma già conosciuti in quanto "militanti" .... uno di un centro sociale genovese ed uno di un gruppo ultrà di tifosi romanisti orientati a sinistra ....

      Una minchiata solenne, come quella sugli "infiltrati", è anche quella rimbalzata sui giornali che parlava del fermo di un figlio di un ex brigatista ... in verità uno degli arrestati, un sedicenne, ha soltanto lo stesso cognome, pure abbastanza comune, non di un ex brigatista ma di un leader dell’autonomia operaia romana degli anni settanta .... che però non ha figli così giovani ...

      Quindi ogni tentativo più o meno strumentale di "catalogare" quei giovani è saltato miseramente .... in gran parte ragazzi normalissimi, "bravi ragazzi" della porta accanto ...

      Perchè questo movimento, come scrive dal 2008 nei propri comunicati, è veramente irrappresentabile ed irrappresentato .... non ha padri o maestri .... sta alla capacità scarsa di una classe dirigente, che quel giorno e tutti i giorni riesce a dare il peggiore esempio di se stessa, di saper dialogare con questo magma incandescente o lasciarlo a scelte più dure, più organizzate e più definitive ...

      Ammetto, in questo senso, di essere alquanto pessimista ... ed allora saranno veramente guai ... e, per quanto mi riguarda, non ho il minimo dubbio sullo scegliere da quale parte stare ....

      K.

    • Da questa "radio-cronaca", che riporta i fatti visti dall’interno, di contro a quanto la stampa ci ha narrato, risulta chiaro che, terminato il pane, stanno per finire anche le brioches.

      Chi ha il potere di farlo deve, ora e non dopo, richiamare questi politicanti al rispetto della piazza e della democrazia.

      Pertiniiiiiiiiii, dove sei.

    • "Chi ha il potere di farlo", già CHI HA IL POTERE REALE DI FARLO?! Pensi davvero che il presidente della rep. abbia un potere REALE per far rispettare la piazza a queste quattro macchiette di politicanti. Sembrano in un castello assediato e vivono in un mondo virtuale fatto di tv e salotti. SOLO LA PIAZZA HA IL POTERE DI MANDARLI TUTTI (!!!) A QUEL PAESE! Senza mediazioni. hanno scelto loro di vivere fuori dal nostro mondo, perché mai dovremmo interloquire con loro o con chi hanno scelto come capo della repubblica?!

  • Parole a vanvera. Ti aspettiamo alla prossima manifestazione. Occhio alla testa!

    • Servi sciocchi .... lunedì stavate, o almeno alcuni di voi stavano a fischiare La Russa nella stessa piazza, altri ad Arcore a fischiare Berlusconi, ed il giorno dopo tutti a fare la "truppa che difende la trippa di chi ha troppo" ...

      Decidete ... o di qua o di là .... distinguetevi ... altrimenti potrete fare ben poco contro la storia che avanza ....

      E sarete voi, oltre ovviamente a chi vi manda e taglia gli stipendi pure a voi, a resuscitare "fantasmi" che oggi nessuno vorrebbe rievocare.

      La Grecia è vicina .... assai.

    • Per dimostrare imbecilità non occorre essere poliziotto, ma - talvolta - aiuta.

      Ne ho incontrati alcuni Uomini in gamba, e non imbecilli, ed altri che ho dovuto denunciare all’interno dello stesso Commissariato (Primavalle in Roma) ove mi trovavo per lo svolgimento di una pratica di natura puramente amministrativa.

      L’arroganza e la minaccia contenuta nel replicare - da parte di due di loro - ad una mia cortese richiesta di far rispettare i turni di entrata, hanno motivato la denuncia che il maresciallo di turno ha accettato senza ben comprendere quanto stessi io riportando. Nota minuziosa che si chiudeva, comunque, con un ringraziamento per quanto la Polizia onesta fa quando opera nel rispetto.

      La superficialità del sottufficiale, quale acclarata al momento della presentazione del documento, è venuta meno allorchè, durante il mio rientro in casa, dopo lettura attenta del foglio sul quale si era limitato - svogliatamente - a mettere il timbro di ricezione - fui raggiunto da una sua telefonata (sul telefonino che avevo lasciato quale riferimento) che mi chiedeva - pochi minuti dopo la resa denuncia -, per favore, perchè li avrei rovinati, ecc... di ritirare l’Atto.

      Mi chiese scusa per suoi subalterni in tutte le lingue immaginabili ed io, ottenuta la promessa di una sua doverosa ed opportuna reprimenda, accettai.

      Erano comunque dei giovani che facevano, però, della divisa uno strumento di esercizio del potere, con arroganza e supponenza.

      Spero la lezioni sia servita loro; anche se dubito, anche a leggere quanto scrive ora un suo collega.