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Ridotta la scorta a Belpietro e trasferito l’agente "eroe" ....
Publie le domenica 17 ottobre 2010 par Open-Publishing2 commenti
Oh oh ... che strano! ridotta la scorta a Belpietro e trasferito l’agente eroe che lo ha "salvato"
Oh oh ... vuoi vedere che le indiscrezioni lanciate qualche giorno fa dal Corriere della Sera (ma ben tenute nascoste dalla stampa, "l’agguato? Una «fiction»! "l’agente si è inventato tutto"
http://stopthecensure.blogspot.com/2010/10/il-corriere-della-sera-sputtana.html )
non erano del tutto false!?
Stando a quello che riporta Byoblu
http://www.byoblu.com/post/2010/10/13/Ridotta-la-scorta-a-Belpietro-sostituito-lagente.aspx
e Gionalettismo http://www.giornalettismo.com/archives/87889/attentato-belpietro-scorta-ridotta/
(notizia ripresa da Repubblica.it), sarebbe stata ridotta la scorta di Maurizio Belpietro (in un primo momento raddoppiata dopo il presunto attentato) e sarebbe anche stato trasferito ad un altro compito l’agente "salvatore" del direttore di Libero.
Tante erano state le incongruenze ... ne riportai un elenco molto lungo
http://stopthecensure.blogspot.com/2010/10/attentato-maurizio-belpietro-ecco-voi.html
come strano fu il silenzio calato sulla vicenda nei giorni successivi all’attentato o presunto che sia ... e la notizia di oggi di certo non rafforza la tesi dell’attentato:
"Da ieri mattina, la sicurezza intorno al direttore di Libero, Maurizio Belpietro, è tornata a livelli di guardia standard. A otto giorni dal fallito attentato avvenuto nella sua abitazione nel centro di Milano, il questore ha firmato un «ordine di servizio» che ha ripristinato un’attenzione più bassa."
E stranamente (?) l’agente "super eroe", quello che per cercare di salvare la vita al direttore ha rischiato la sua stessa pelle, sembra sia stato assegnato ad un altro incarico:
"Della sua scorta, inoltre, non fa più parte Alessandro M., l’agente che, la sera del 4 ottobre, ha sventato l’agguato mirato a colpire il direttore di Libero. Il poliziotto, rientrato in servizio due giorni fa dopo una settimana di riposo, è stato assegnato momentaneamente ad altro incarico."
Come dicevo pochi giorni fa ... tempo al tempo!
http://stopthecensure.blogspot.com/2010/10/oh-oh-che-strano-ridotta-la-scorta.html
13.10.2010
Messaggi
1. Ridotta la scorta a Belpietro e trasferito l’agente "eroe" ...., 21 ottobre 2010, 20:21, di fb339
Pubblicato sul quotidiano Italia Oggi Numero 242 pag. 5 del 12/10/2010
Sette domande investigative per il procuratore aggiunto di Milano Armando Spataro
La scorta di D’Ambrosio era un eroe ma se c’è Belpietro diventa mitomane
di Piero Laporta prlprt@gmail.com
Maurizio Belpietro ha subìto un attentato alla sua credibilità prima che alla sua vita. «Mi auguro che la procura affidi ad altri le indagini perché vogliamo la verità» disse Maurizio Gasparri, riferendosi al procuratore aggiunto Armando Spataro. Tale disistima per Spataro non è affatto condivisibile. Egli è amico di Gerardo D’Ambrosio ben prima del 14 aprile 1995. Quel giorno l’agente Alessandro N. giunse faccia a faccia con l’attentatore di D’Ambrosio:«In quel momento l’agente», riferirono le cronache, «si è reso conto che il giovane appostato all’interno del gabbiotto imbracciava ’realmente’ un fucile». Ho aggiunto le virgolette a quel «realmente» che oggi è un trillo acuto; sorvoliamo. L’eroico Alessandro N. corse verso il malvivente, il quale, che disdetta: «Con uno scatto improvviso fuggì dalla parte opposta dell’asilo scavalcando la recinzione». Come immaginare che, di lì a quindici anni, l’avrebbero buggerato allo stesso modo? Com’è logico, fu decorato. Nel trambusto di quei giorni per le inspiegate dimissioni del pm Antonio Di Pietro, questi non lesinò vaticini: «Dopo la primavera delle indagini, arriva il buio della vendetta». L’attentatore, un nemico del pool, secondo logica molisana. Per Marco Travaglio c’era puzza di servizi segreti.
Senonchè, dopo l’attentato a Belpietro, D’Ambrosio dice che non ha mai creduto molto alla storia del suo attentato. Col tempo, si sa, la memoria s’annacqua; così svanisce il suo affettuoso riconoscimento ad Alessandro: «Guaglio’, meno male che c’eri tu». È dunque importante affidare le indagini a Spataro, che ha invece ricordi nitidi, fissati pure nel suo ultimo libro: «Nell’aprile ’95 venne sventato un attentato alla sua vita». Sincero e lucido, oggi come allora, quando dichiarò:«Per la prima volta nella mia vita sono davvero preoccupato. Non c’è dubbio, è una cosa molto seria».
La serietà dell’attentato del 1995 rende pertanto Spataro assolutamente idoneo alle indagini 15 anni dopo. Tanto è vero che, preoccupato come allora, subito ha preso le fila delle indagini. Fiduciosi, quindi, osiamo porgere qualche umile suggerimento investigativo.
Primo. Anche nel 1995 fu stilato un identikit del malvivente. Chissà, pubblicandolo, hai visto mai le coincidenze, potrebbe vedersi qualcosa d’interessante.
Secondo. Poiché furono chiamati in causa i servizi segreti e c’era odore di terrorismo, i capicentro del Sismi e del Sisde di Milano riferirono a Roma. Forse è bene rileggere che cosa dissero i servizi sull’attentato a D’Ambrosio, di cui lo stesso D’Ambrosio oggi non ha più un ricordo nitido.
Terzo. Occorrerebbe riesaminare come si svilupparono le indagini nel 1995, in quale direzione, come e perché giunsero a un binario morto.
Quarto. Non sarebbe meno interessante sapere chi assegnò Alessandro N. alla scorta di D’Ambrosio e se il magistrato espresse il gradimento per questa assegnazione.
Quinto. Alessandro N. rimase con D’Ambrosio dopo l’episodio del 1995?
Sesto. Se le indagini attuali finissero su un binario morto, Alessandro N. rimarrà nel servizio scorte?
Settimo. Chi ha assegnato Alessandro N. alla scorta di Belpietro e da quanto tempo?
Siamo certi che un magistrato della serietà e della fama di Spataro vorrà trovare le risposte a tali ingenui quesiti e divulgarle; dopo tutto non sono segreti di stato.
A proposito, come mai questa cappa di silenzio sull’ultima eroica azione di Alessandro N., dopo che Belpietro ha ricevuto un attentato alla sua credibilità prima che alla sua vita?
2. Ridotta la scorta a Belpietro e trasferito l’agente "eroe" ...., 21 ottobre 2010, 20:38, di fb339
Pubblicato sul quotidiano ItaliaOggi il 5/10/2010
Troppi dubbi sulla versione della scorta di Belpietro
di Piero Laporta prlprt@gmail.com
Troppi eventi coincidenti e improbabili. Li formuliamo anche se, per essere certi di come sono andati i fatti, bisogna attendere il risultato delle indagini. Alessandro, l’agente che ha sventato l’attentato a Maurizio Belpietro, il 14 aprile 1995 salvò in circostanze analoghe l’allora procuratore aggiunto di Milano, Gerardo D’Ambrosio che ha dichiarato: «Mi ha stupito, oltre alla coincidenza delle due vicende, che Alessandro abbia sparato tre colpi di pistola e a meno che non abbia fatto fuoco a scopo intimidatorio, un professionista con una calibro nove parabellum difficilmente non colpisce il bersaglio da quella distanza. Comunque aspettiamo l’esito delle indagini». Inceppamento dell’arma dell’aggressore al primo colpo? È molto singolare. Cartuccia insensibile alla percussione? Evento raro. Oppure è andato lì senza colpo in canna; ha armato e la pallottola s’è messa di traverso. Inverosimile. L’aggressore, come nel 1995, l’ha visto solo Alessandro. Lo ha descritto accuratamente (tratti molto marcati e memorizzabili) e nell’abbigliamento: scarpe da ginnastica, pantaloni bianchi e camicia dell’esercito per «farsi riconoscere da uno spioncino», riferiscono le cronache. Non sappiamo se Belpietro, rassicurato dalla camicia dell’esercito, avrebbe aperto a una faccia come quella; tuttavia quell’abbigliamento e quel viso non passerebbero inosservati. Gli agenti in attesa fuori non hanno notato né lui né altri eventuali complici. L’attentatore è un solitario che improvvisa? Entrate in un condominio qualsiasi, salite al terzo o al quarto piano, sostate sulle scale, contando fino a trenta. Quanto acuta è la vostra insicurezza? L’ho incontrato, dice Alessandro, perché sono sceso per le scale volendo fumare. Un attentatore improvvisato come fa a sapere che Alessandro è solito usare l’ascensore per scendere? L’attentatore improvvisato sembrerebbe rincitrullito, altrimenti avrebbe atteso al piano superiore, visto che è entrato prima della vittima designata, senza sapere se Belpietro avrebbe fatto le scale a piedi per stare in forma. D’accordo, attentatore improvvisato e sventato, non di meno fortunato fino a giungere a una decina di gradini dal suo obiettivo, ma poi incontra Alessandro, come capitò nel 1995. Alessandro rivive circostanze analoghe a quelle del 1995 con l’avvicendamento di migliaia di agenti di scorta, a loro volta intercambiabili in almeno cinque turni giornalieri. La probabilità che ciò si ripeta è inferiore a uno su 700mila. Per il Superenalotto è uno su 622mila. Jellato l’attentatore o fortunato Alessandro? Nel 1995 fu promosso per il «salvataggio» di D’Ambrosio. Ne potrebbe avere un’altra? Aspettiamo l’esito delle indagini.