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Radio Televisione Italiana
E’ s-costume della RAI di Stato invitare i cittadini che cambiano residenza a versare la tassa di possesso del televisore nel nuovo domicilio; tassa che, con fare offensivo viene ancora definita - impropriamente - "Abbonamento".
Alla lettera di invito è allegato un biglietto postale, pre-stampato e da rispedire senza affrancatura, perchè quest’ultima a carico del destinatario, nel quale si chiedono i dati di abbonamento - semmai - già esistenti nel domicilio di arrivo e si chiedono particolari quali il codice fiscale del trasferito e del titolare di eventuale abbonamento in corso nel medesimo indirizzo (casa).
Ciò in spreto alla Legge sulla Privacy, poichè dati riservatissimi viaggiano (dovrebbero) allo scoperto su cartoncini aperti alla lettura di tutti.
Io ho replicato inserendo il cartoncino, completato con i richiesti dati, in una busta chiusa e con affrancatura; oltre due righe di protesta per la procedura illegittima che contrasta con la tutela della Riservatezza.
"Pur se l’occasione è sgradita, porgo i miei saluti" è stata la chiusura; poi la spedizione