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Rivolta inglese: cause,la resistenza degli esclusi e disinformazione di regime
Publie le mercoledì 10 agosto 2011 par Open-Publishing5 commenti
Di Salvatore Santoru
La Disinformazione di Regime
Sono passati quattro giorni dall’inizio della rivolta di Londra(e non solo Londra).In questi quattro giorni il presidente/dittatore David "Augusto" Cameron ha additato gli insorti come "criminali","deliquenti comuni e basta".Questa versione semplicistica e fuorviante secondo la quale la causa degli scontri sarebbe da ricercarsi non nella crisi e nei tagli,non nel malessere della popolazione,ma nella deliquenza comune e nella società multietnica(e chi sono questi: i nuovi lombrosiani?),è stata ed è ripresa dai canali di propaganda neoliberista,come dall’antislamica e propagandatrice sionista Fiamma Nirenstein sul Giornale ,la stessa che accusò i soliti musulmani per la strage di di Oslo poco dopo l’attacco terrorista(che si scoprì essere opera dell’islamofobo Breivik , forse insieme a complici)e da Libero con un’articolo di Alessandro Carlini secondo cui quella che l’articolista chiama come "rivolta dei mantenuti" non sarebbe altro che il prodotto dello stato sociale!(cioè per i neoliberisti i poveri possono anche morire tutti di fame e miseria essendo per essi solo dei "parassiti" della società,l’idolo neoliberista Pinochet docet).La realtà naturalmente è molto diversa e più complessa da come viene descritta dagli apologeti della repressione poliziesca e del neoliberismo sfrenato.
Le cause della rivolta
Le cause che hanno scatenato la rivolta sono molteplici.Prima di tutto c’è la povertà e la miseria.Tutto è iniziato nel quartiere di Londra Tottenham ,uno dei più poveri e in maggioranza abitato da immigrati di varie nazionalità.La crisi economica e i tagli varati da parte del "novello Pinochet" Cameron hanno accentuato la situazione già abbastanza compromessa.L’uccisione di Mark Duggan è stata la scintilla che ha fatto innescare la sollevazione e liberato l’odio e la rabbia accumulati dopo anni di sopraffazione,frustrazione e miseria.Non è certamente la prima volta che situazioni del genere si verificano in Gran Bretagna:basti pensare ai riots sotto la
"lady di ferro" Margaret Thatcher,da Brixton nel 1981 e 1985,a quelli contro la Poll Tax nel 1990,sino a quelli nel 1995 sotto John Major a Manningham e nuovamente a Brixton e quelli più recenti nel 2001 di Oldham ,Bradford ,Harehills e Leeds e nel 2005 di Birmingham sotto Tony Blair.Generalmente queste sollevazioni sono sempre avvenute e avvengono in periodi economicamente e socialmente critici,a seguito di misure di austerità e di "giri di vite" attuati dalle politiche liberiste che vanno a colpire per primi proprio le classi e gli strati di popolazione più poveri.La repressione ordinata dalle classi/oligarchie dominanti tramite l’apparato poliziesco(malvisto sopratutto nei quartieri più poveri poichè rappresentante simbolico del potere e della sua violenza)non fa altro che peggiorare la situazione ,e si sa che la violenza porta altra violenza,e il continuo sfruttamento e la lacerante frustrazione possono portare anche alla delinquenza e all’illegalità che rimane l’unico scoglio su cui aggrapparsi per chi,rimasto senza speranza, non vuole finire come un numero senza volto e senza vita nella statistica disumana dei "parassiti"(o al massimo insetti) ,degli "esclusi dal sistema" eliminati dal pesticida,dal DDT più efficace :il modello neoliberista,da sempre all’altezza per quanto riguarda le "pulizie sociali".Si è parlato anche di cause razziali all’origine della rivolta,ma l’ipotesi appena citata senza dubbio ,se ha una reale importanza,conta molto poco(ad esempio nelle società multietniche del Nord Europa è raro che accadano episodi del genere anche e sopratutto per via del sistema socialdemocratico nordico che avrà tutti i suoi limiti ma che ha garantito almeno un più che discreto stato sociale e ha favorito una notevole integrazione,tant’è che per tentare di scardinare questo meccanismo c’è voluto proprio uno stragista nemico del multiculturalismo e sostenitore del sistema anglosassone,tale Breivik e complici).Un’altra causa è la perdita di credibilità delle (false)illusioni del Potere:la dimostrazione di ciò si può vedere nelle distruzioni dei simboli del capitalismo dati alle fiamme,come le banche,i centri commerciali,i negozi delle multinazionali(come la Sony)cioè gli strumenti del consumismo e del turbocapitalismo nonchè i generatori delle(false) illusioni tramite le quali il Potere legittima e tiene saldamente il controllo sociale,economico e mentale dei "sudditi".
La rivolta degli esclusi,la resistenza degli ultimi
La rivolta di Londra,nata in malo modo e in maniera disorganizzata,può essere la scintilla per un’ agitazione globale contro il sistema dominante,cioè il modello neoliberista e le sue ingiustizie.Naturalmente per una vera e propria agitazione è necessario coordinare in qualche modo le lotte degli esclusi e degli ultimi contro l’origine del loro male.Comunque,la rivolta inglese presenta in qualche modo gli aspetti di una "lotta di classe",non nel senso classico,quello marxista della lotta tra il proletariato industriale e la borghesia che detiene i mezzi di produzione e tramite questi esercita il suo potere,ma nel senso più ampio,accentuato dalla globalizzazione che ha estremizzato ulteriormente questo processo,tra i più poveri,gli esclusi,gli emarginati di ogni genere,contro i più ricchi,sempre più pochi man mano che la mondializzazione dello sfruttamento procede.Una sorta di lotta per la sopravvivenza,visto che si tratta della sollevazione di tutti coloro i quali sono considerati inutili e quindi da eliminare per la macchina neoliberista,per questo Grande Fratello che mira a distruggere quella parte dell’umanità considerata "inutile",dopo aver eliminato saperi,tradizioni, identità,aver saccheggiato l’ambiente.Ma,si sa l’unione fa la forza e la repressione del Potere,per quanto brutale sarà,non fermerà le masse e i singoli "erranti" pronti a riappropriarsi della vita.
Dice il Subcomandante Marcos
"L’apparente infallibilità della globalizzazione si scontra con la caparbia disobbedienza della realtà.
Nello stesso momento in cui il neoliberismo conduce la sua guerra mondiale, in tutto il pianeta si
vanno formando gruppi di non conformisti, nuclei di ribelli. L’impero delle borse finanziarie si trova di
XII
fronte la ribellione di sacche di resistenza. Sì, sacche. Di ogni grandezza, di differenti colori, delle
forme più differenti. Ciò che le rende simili è la resistenza al "nuovo ordine mondiale" e al crimine
contro l’umanità che la guerra neoliberista commette. Nel cercare di imporre il suo modello
economico, sociale e culturale, il neoliberismo pretende di soggiogare milioni di esseri umani, e di
disfarsi di tutti quelli che non trovano posto nella nuova organizzazione del mondo. Però accade che
questi "prescindibili" si ribellino e resistano contro il potere che vuole eliminarli. Donne, bambini,
anziani, giovani, indigeni, ecologisti, omosessuali, lesbiche, sieropositivi, lavoratori e tutti quelli che
non solo "esuberano", ma che per di più "disturbano" l’ordine e il progresso mondiale, si ribellano, si
organizzano e lottano. Sapendosi uguali e differenti, gli esclusi della "modernità" cominciano a
tessere le resistenze contro il processo di distruzione/spopolamento e ricostruzione/riordino che
avanza come una guerra mondiale, il neoliberismo."
(Subcomandante Marcos La IV guerra mondiale è già cominciata )
http://informazioneconsapevole.blogspot.com/2011/08/la-rivolta-inglesele-causela-resistenza.html
Messaggi
1. Rivolta inglese: cause,la resistenza degli esclusi e disinformazione di regime, 10 agosto 2011, 17:12, di buby
Scusate il commento molto semplicistico e stringato. Sarà che l’ho vissuta un pò sulla pelle la realtà di Londra che non credo sia differente dalle altre megalopoli mondiali .... sussudi si sussidi no???? io penso che i sussidi come dice la parola devono essere quello x cui sono stati pensati e io aggiungo devono aiutare però chi si aiuta .... non mi pare fosse e sia precisamente così... e di sicuro ne rimarrebbero di più ..... Non è vero che quando sei ai margini non ti resta che delinquere ..... la dignità personale non deve mai venire a mancare .... facile andare in giro a predicare la nuova società, il tutti insieme tuti uguali prendere i sussidi e delinquere il resto della giornata .... Questa è anarchia .... una società non si regge sull’anarchia .... e bla bla bla tante altre cose .. di cui forse non sono brava a spiegare ma di cui spero di avere dato un’idea!!! Mi piacerebbe dare un pezzo di terra a qualcuno e dirgli qui si sopravvive senza autobus pub cellulare .... avanti!!!!
1. Rivolta inglese: cause,la resistenza degli esclusi e disinformazione di regime, 10 agosto 2011, 17:43
IL NEOLIBERISMO HA ATTECCHITO PURE QUI .....
2. Rivolta inglese: cause,la resistenza degli esclusi e disinformazione di regime, 10 agosto 2011, 19:09, di Salvatore
Ciao sono l’autore dell’articolo:posso comprendere la tua reazione per i fatti di Londra visto che che l’hai vissuta nella pelle:ma non l’ha condivido.Ciò che ha creato questa rabbia e questo odio è l’attuale sistema,il neoliberismo e il turbocapitalismo consumista..Questi rivoltosi ,piacciono o no,sono gli esclusi da ciò,i "figli bastardi" del neoliberismo,l’altra faccia del capitalismo globalizzato:tra l’altro questi rivoltosi sono alienati dal sistema e schiavi dell’illusione consumista che in questi giorni hanno deciso di distruggere..Poi:sono d’accordo sul tuo discorso sulla dignità personale,e sono d’accordo che non è vero che quando si è ai margini non resta altro che delinquere:ma comunque io intendevo dire che certe volte chi sta ai margini ,per vari motivi,entra (o viene costretto a entrare)nell’illegalità :è successo,e succede e infatti per sconfiggere questo problema si dovrebbe aiutare chi è ai margini,e più generalmente eliminare il responsabile di tutto ciò:appunto il modello neoliberista
3. Rivolta inglese: cause,la resistenza degli esclusi e disinformazione di regime, 11 agosto 2011, 18:48, di K.
Chi sono i rivoltosi? Gente normalissima
La realtà, che salta fuori dalle udienze alla corte di Highbury Corner, dice anche altre cose. Banye Canon, 20 anni, che si è portato via uno scatolone di alimentari, è universitario dell’Essex. Nan Assante, 19 anni, che ha fatto “shopping” in un supermercato, è uno stewart all’Holland Park Opera House. Adrian Cotton, 25 anni, che ha ribaltato gli scaffali di una drogheria, è camionista. E Shereka Leigh, che si è “procurata” il guardaroba da “Jd Sport”, è una mamma single. Fitzroy Thomas, 43 anni, che ha spaccato le vetrine del ristorante Nandos è uno chef. E’ invece l’alunno modello di “grade A” il quattordicenne (niente nome) che si è intascato un cellulare. Alexis Bailey, 31 anni, lavora in una scuola elementare e si è improvvisato ladro a Croydon. Un altro minorenne, smascherato dalle telecamere e processato, è pure lui uno studente: pescato dalle immagini con bottiglie di whisky e 50 pacchetti di chewing gum. Poi le due sorelle, 14 e 16 anni, che tornate da papà e mamma con un televisore hanno ammesso: “I nostri genitori si sono messi a ridere”. Infine l’undicenne, bambino bravo e simpatico, che ha passato una notte in prigione: per lui coprifuoco dalle 6 di sera fino al mattino.
Teppisti delle gang giovanili in combutta fra loro, come quelli di Clapham Juncition. Ma tanta gente comune. Disoccupati e occupati. Maschi e femmine. Poveri e non poveri. Di tutte le etnie, di tutte le età. Ecco perché la rivolta di Londra preoccupa: non c’è solo il disagio delle periferie. C’è una partecipazione attiva e passiva, trasversale. Ordinaria, imprevedibile follia collettiva.
Dal "Corriere della Sera"
4. Rivolta inglese: cause,la resistenza degli esclusi e disinformazione di regime, 15 agosto 2011, 00:32, di Nikolai
False democrazie o regimi temporanei e non si somigliano molto c’è da decicere quando si ha voglia di farli cadere e ognuno lo fa a modo suo.