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Roma 1.12 - Napolitano alla Sapienza: gli studenti rispondono "qui è già default
par Anomalia Sapienza
Publie le venerdì 2 dicembre 2011 par Anomalia Sapienza - Open-PublishingQuesta mattina più di cinquanta studenti della Rete Unicommon hanno accolto con striscioni e cori contro la crisi, il governo Monti e l’austerità il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in visita alla Sapienza per la presentazione di un libro per il centocinquantenario dell’unità d’Italia. Ad accoglierlo un eloquente striscione calato dal tetto della facoltà di lettere: "Qui è già default. E i professori? Con le banche al governo". Una giornata per denunciare la reale condizione degli atenei in Italia a fronte delle scellerate politiche di tagli e privatizzazione: scelte e politiche che il "partito della Bocconi" e i tecnocrati al governo intendono proseguire seguendo i diktat della BCE. Per gli studenti significa aumento delle tasse, dequalificazione dei saperi, tagli alle borse di studio, assenza di welfare. Abbiamo appreso della rinuncia del premier Monti a partecipare alla presentazione del libro per paura di contestazioni: a lui come al ministro Profumo riucordiamo che saranno opsiti sgraditi in tutte le università finchè ddl Gelmini e legge 133 non saranno stralciate e vi saranno nuovi rifinanziamenti.
Questo il volantino distribuito stamattina:
Quando tutte le voci sembravano alzarsi come un coro a sostenere il nascente governo Monti, con la benedizione di Napolitano, gli studenti in tutta Italia hanno provato a rompere l’illusione. Il 17 novembre siamo andati sotto il Senato, verso la Bocconi, fin dentro le banche e gli istituti finanziari. Non c’e molto da festeggiare la caduta di un governo vecchio, se quello nuovo ha il compito di fare le manovre che il decaduto B. non riusciva a garantire. Sono le manovre imposte dalla Bce, dal Fondo Monetario, dalle grandi oligarchie finanziarie che da mesi stanno imponendo, a colpi di speculazioni sui titoli di stato, le linee da seguire in materia di politiche economiche e sociali.
Non è un caso se Monti il giorno dopo i cortei studenteschi si è affrettato a dire che il suo “non è il governo dei poteri forti” (lui, che era International Advisor di Goldman Sachs e tanto altro). Si difende là dove la coperta è corta. Dopo aver fatto miliardi sui debiti privati e poi sui debiti pubblici, il meccanismo finanziario sta producendo un nuovo, feroce attacco andando a succhiare fin dentro le nostre vite di tutti i giorni. E quindi tagli alle spese pubbliche, meno pensioni. Vendiamo gli immobili ai privati, liberalizziamo i servizi! Serve più libertà di licenziamento e l’innalzamento delle tasse universitarie!
1.12.2011
Anomalia Sapienza - Unicommon Roma