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Roma: una testa un voto, da migranti a cittadini
Publie le venerdì 5 agosto 2005 par Open-PublishingL’annullamento da parte del Governo della delibera sul diritto di voto per
i cittadini stranieri non comunitari approvata dal Comune di Genova è un
grave colpo alla garanzia dei diritti di cittadinanza e di partecipazione.
Diventa oggi ancora più importante promuovere e rilanciare iniziative dal
basso sul tema del diritto di voto degli immigrati
La decisione del Consiglio dei Ministri di annullare la delibera approvata
a Genova conferma l’impostazione delle politiche migratorie dell’attuale
Governo che considera l’immigrazione esclusivamente come questione di
sicurezza e di ordine pubblico, trascurando le politiche di integrazione e
di inclusione sociale dei migranti, unico strumento efficace di prevenzione
dei conflitti.
Riaffermiamo dunque le ragioni per le quali abbiamo promosso a Roma,
insieme a un ampio gruppo di organizzazioni di migranti, antirazziste e
democratiche, una campagna di raccolta di firme su due proposte di delibera
d’iniziativa popolare volte ad introdurre il diritto di voto per i
cittadini stranieri non comunitari e apolidi nel Comune di Roma.
Nella prima settimana dall’inizio della campagna, sono state raccolte più
di 1300 firme: ciò dimostra che buona parte della cittadinanza romana
condivide gli obiettivi della campagna:
1) far si che il Consiglio Comunale discuta sul tema del diritto di voto per i cittadini stranieri;
2) sollecitare il Sindaco e il Comune di Roma a far pressione per l’approvazione di una legge nazionale in materia;
3) dare voce alle molte e ai molti cittadini che alle scelte sicuritarie in materia di immigrazione preferiscono politiche di inclusione sociale e di cittadinanza per tutti.
Proseguire e rilanciare l’iniziativa dal basso è ancora più importante per
spingere la maggioranza del Campidoglio a mantenere una promessa fatta da
tempo ai migranti, ai cittadini antirazzisti e democratici di Roma e a
tenere conto in questo modo di quanti non condividono l’assurda
identificazione, riproposta in modo ossessivo, tra cittadino straniero “non
comunitario” e potenziale o presunto terrorista.
La campagna cittadina sul diritto di voto, sostenuta da un numero ampio di
adesioni collettive e individuali, assume in questo momento un significato
che va dunque ben oltre l’obiettivo specifico prefissato. Le firme raccolte
sino ad oggi, danno visibilità alle persone che non considerano
l’immigrazione “una questione di ordine pubblico”, ma vogliono confrontarsi
con le persone migranti e immigrate e con le loro esigenze, fra le quali ci
sono il diritto di voto e di partecipazione alla vita della comunità di cui
fanno già parte.
Siamo certi che saranno migliaia le cittadine e i cittadini romani che
firmeranno, nelle prossime settimane, le due proposte. Invitiamo tutti
i democratici a partecipare alla prossima riunione della campagna che si
terrà il prossimo 29 agosto alle 19,00 presso la sede di Lunaria, via
Buonarroti 39.
Arci Roma, Lunaria, Progetto diritti, Senza confine, Servizio Rifugiati e Migranti della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia.




