Home > SEI PICCOLE BOMBE CONTRO PALAZZO GRAZIOLI

Sei motivi freschi freschi per sospettare che la frantumazione della destra populista al governo porti alle elezioni anticipate.
1) Stamattina il ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola si è presentato davanti ai giornalisti ed ha annunciato le proprie dimissioni. “Vivo da 10 giorni una grande sofferenza“, dice in conferenza stampa, e “in questa situazione che non auguro a nessuno, devo difendermi. E per difendermi, non posso più continuare a fare il ministro“. Il ministro, ha detto di sentirsi al centro di “una campagna mediatica senza precedenti“. “Probabilmente hanno pagato al posto mio senza avvisarmi“Poi ha aggiunto: “Sono certo che le mie dimissioni permetteranno al governo di andare avanti con il lavoro che anche io ho contribuitoa fare in questi due anni.”
Sciaboletta dicendo che hanno pagato al posto suo senza avvisarlo concorre al primo pieno per la battuta più carina dell’anno
2) ROMA – Contribuiti all’editoria percepiti illecitamente dalle sue società: questa l’accusa rivolta al senatore Giuseppe Ciarrapico dalla procura di Roma, che indaga anche sul figlio dell’imprenditore, Tullio, e su altre cinque persone, per lo più prestanome: Umberto Silva, Antonio Maria Sinapi, Leopoldo Pagliari, Giulio Caradonna, Marco Tartarini e Silvio Giuliani. Sequestrati dalla guardia di finanza beni per circa 20 milioni di euro tra immobili, quote societarie e una imbarcazione di lusso. Venti milioni è il valore dei contributi di cui, tra 2002 e 2007, Ciarrapico avrebbe goduto impropriamente, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti.
Ciarrapico fascista ciociaro di lungo corso ed allievo di Andreotti negli affari è sempre stato un truffatore, ultimamente ha preso la residenza in una baracca sul tevere per evitare alcuni pignoramenti della innumerevole schiera di creditori. E’ un personaggio stravagante che neanche Alberto Sordi potrebbe riuscire a ridicolizzare più di quanto ci riesca da solo…
3) Una campagna mediatica capillare, fatta di messaggi «forti». E’ questa la strategia che Gianfranco Fini porta avanti dopo lo strappo con Berlusconi. Che da ieri viaggia anche sul web. Il presidente della Camera interviene con un video messaggio sul sito di ”Generazione Italia”, la nuova associazione di area finiana, fondata da Italo Bocchino e lancia i circoli «per la buona politica, fatta di legalità, rispetto delle regole e del principio che chi sbaglia deve pagare, anche se in tempi brevi e con processi certi». Obiettivo: coinvolgere migliaia di volontari sul territorio. Di fatto, è la nascita ufficiale della corrente del Pdl che fa capo all’ex leader di An e punta a conquistare i tanti scontenti di questa politica «basata su slogan, sondaggi e immagine», suscitando voglia di partecipazione, soprattutto nei giovani, che sono i principali utenti di Internet.
A Berlusconi sono fischiate così tanto le orecchie che....