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SENZA VERGOGNA

Publie le mercoledì 26 maggio 2010 par Open-Publishing
2 commenti

Siamo un paese senza vergogna, dove gli uomini non arrossiscono più del male che fanno ma lo esibiscono e impongono come un trofeo, mentre noi ci vergogniamo per loro e vorremmo, noi, nasconderci.

Siamo un paese dove le ragazzine la danno nei gabinetti per un iphone, e i senatori si fanno comprare insieme ai ministri di Giustizia, e dove si passa dall’estrema sx all’estrema dx come si attraversasse la strada. Un paese dove si è messo un giudice in Cassazione per assolvere mafiosi assassini e dove si candidano pregiudicati o persone sospette per gravi atti di corruzione, o si vota qualunque decreto legge, per quanto infame, solo per mantenere un posto al sole.

Un paese dove un leader non si è vergognato a dire che rubava perché lo facevano tutti, e il successivo ha detto che un mafioso pluriassassino e narcotrafficante era suo amico e ha inneggiato all’evasione fiscale, mentre un suo collega, pur giurando fedeltà alla repubblica, ha messo il tricolore al cesso e ha infilato il figlio idiota in due cariche ben retribuite.

Un paese dove non si ha vergogna di portare al governo le proprie puttanelle o di premiarle con candidature pubbliche; dove gli elettori non si sono vergognati di dare 55.000 preferenze, a Napoli, a una puttana di stato; dove c’è chi non ha avuto vergogna di fare il tifo contro la propria squadra; dove un docente ha imbastito il diritto perfetto, ha ucciso una ragazza, e poi è tornato a insegnare a scuola come se niente fosse; dove un governatore scoperto in mutande davanti a un trans e con la coca sul tavolo, chiede di tornare in RAI come il giorno prima; dove chi ha assassinato i propri genitori gode dei beni ereditati; e ci sono giudici che mandano ai domiciliari un padre violentatore dei suoi bambini; un paese dove si assolvono o si premiano poliziotti torturatori o assassini; dove si difende un vecchio licenzioso e golpista che ha rubato miliardi, è stato ammanicato con la mafia, ha truffato e corrotto, forse ha partecipato anche a stragi di stato, e, senza vergogna alcuna, intende continuare a fare i propri reati senza alcuna pena e cortigiani senza vergogna si danno da fare per coprire le sue vergogne e portare nel baratro questo paese. Siamo una nazione in cui è stata presentata una manovra fiscale infame da gente senza vergogna, che prima ha rubato e corrotto, e ora pretende di gettare tutto lo scotto su chi non ha rubato né corrotto e ancora dice, senza alcuna vergogna, che non metterà le mani nelle tasche degli italiani e che sono i cittadini ad aver vissuto sopra le loro possibilità.

La società greca, rispondeva essenzialmente a due principi: la vergogna e la colpa.

La vergogna porta a aderire spontaneamente a modelli positivi di comportamento, perché non farlo porterebbe a situazioni di perdita di autostima.

Nell’Atene di Pericle le leggi erano riconosciuto come promananti dai cittadini e non come imposte con la forza dal golpista di turno. Le leggi erano interiorizzate perché se ne riconosceva la sacralità. Vergogna era offendere la legge e attentare alla democrazia, oggi il merito è traviare la legge e distruggere la democrazia. E partiti che non esitano a chiamarsi democratici o a mettere la parola libertò ne loro logo, fanno quello quell’altro. Senza vergogna.

Nel mondo giapponese la pulsione della vergogna è così forte che il potente che perde la faccia può solo uccidersi, non può tollerare di continuare ad esistere nel contesto civile, perché non tollera la vista di se stesso. Nel mondo italiano il reo si presenta in tv come un eroe che si pone a modello negativo per gli altri.

Nel mondo anglosassone il politico sospetto va a immediate dimissioni. Si dimette da solo, non aspetta nemmeno che lo licenzino.

Nel mondo italiano il senza-vergogna cambia le leggi per continuare a delinquere in pace ed è lui che licenzia i suoi censori.

La perdita di vergogna è anche perdita di giustizia. Giustizia e vergogna procedono insieme. Ma nell’Italia di basso livello di oggi, con esempi spregevoli eclatanti, abbiamo perso il senso della vergogna e della giustizia e ogni peggio sembra possibile e diventa, pertanto, possibile. Abbiamo perso il senso della misura.

Hanno erotizzato le merci e hanno mercificato l’eros, per un senso smisurato del potere e della prevaricazione, per un dismisura del proprio ego. E questo ego senza misura e senza vergogna può fare dunque solo il peggio del peggio, senza limite, fino all’annientamento finale.

Questo governo, questi politici, questi partiti, queste istituzioni hanno perso il senso del loro compito e ruolo, in una progressiva dismisura, quando senza misura, senza giustizia e senza vergogna qualunque società civile non può che decadere.
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Messaggi

  • ci andate giù pesante, eh? Indubbiamente siamo un paese strano anomalo sotto ogni punto di vista, incomprensibile per tutti gli altri europei. In Svezia un deputato viene costretto alle dimissioni perchè 20 anni fa non ha pagato il canone tv, in Inghilterra un ministro si dimette perchè il marito ha affittato 3 film porno con la carta di credito del parlamento ( valore 11 sterline) ed un altro perchè ha comprato del cibo per le paperelle( valore 5 sterline).Ma , a scorrere le cronache, è così in Svizzera, in Francia, in Germania, allora perchè non in Italia? Come mai in tutto il mondo cosiddetto occidentale c’è indignazione,schifo, rivolta nei confronti del politico corrotto e non in Italia?Come mai un compotamento incivile ( per es. parcheggiare sugli scivoli per i disabili od in doppiafila) all’estero sollevano vere e proprie rivolte popolari mentre in Italia viene spesso del tutto ignorato e suscita indifferenza se non addirittura comprensione? per me è un mistero!michele

    • Perchè siamo un popolo "diverso"? Perchè come diceva Monicelli, il popolo italiano non ha mai avuto una sua rivoluzione, un ruolo attivo. Tutti i cambiamenti politici, sociali e culturali son stati calati dall’alto nella storia italiana (anche quando questi cambiamenti erano "di progresso", come nel Rinascimento). Con poche eccezioni, ad esempio la Resistenza, che come tutti sappiamo però è stata tradita. Può essere paradigmatico pensare alla Riforma: mentre tutti i popoli europei cominciavano a leggersi la bibbia per conto proprio, qui si continuava a pascolare nelle chiese.
      Non è che il popolo italiano sia stupido. Il fatto è che nei rapporti di forza il potere ha sempre avuto preponderanza, quindi la gente, chi per paura chi per abulia, non ha mai avuto occasione di evolvere un ruolo attivo.