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Saltellatori

Publie le martedì 20 aprile 2010 par Open-Publishing
4 commenti

Certo fanno un bello schifo questi La Russa, Matteoli, Gasparri così pronti a tradire Fini per non perdere il loro posticino al sole!

Così simili a un Capezzone qualunque, a un De Gregorio, a un Mastella, a un Taradash, comprati a suon di soldoni e pronti a cambiare casacca

Se un leader fosse una persona seria, di questi venduti prezzolati si libererebbe subito, in quanto persone di poca sostanza, ma Berlusconi non è una persona seria, e i venduti sono quelli che gli piacciono di più. Non ha forse nelle sue fila il fior fiore dei voltagabbana? Cicchitto, Bondi, Ferrara, Adornato, Gonfalonieri, Liguori, Frattini, la Maiolo, Cazzola, Quagliarello, Deodori, Vito, Pera, Borghini, Pecorella?
Non è forse lui stesso uno che non né fede né ideologia ed è pronto ad abbracciare ieri Bush e oggi Obama? Un po’ il Papa e un po’il ricco islam? Un po’ la democrazia dell’UE, un po’ la dittatura di Putin o di Gheddafi?

In fondo per tutta questa categoria di soggetti è solo il lucro l’unico dio e a quello sono fedelissimi.

E la povera Meloni? Nessuno le ha chiesto se sta per Fini o contro? Conta così poco che in fondo questo non interessa a nessuno. Buona solo a saltellare su un palco con gli altri saltellatori in questo paese da prefiche e cabaret

Messaggi

  • siamo circondati da una classe politica logora che a perso tutti i valori, lontana anni luce dai problemi degli onesti,incentrata sul malaffare, che sostiene soltanto imprenditori e finanzieri proteggendoli con scudi vari, purtroppo con i mezzi democratici oramai inestirpabili. Le poltrone vengono trasmesse ai figli escludendo gli onesti

  • Purtroppo di politici istituzionali seri, onesti e con dignita ne sono rimasti pochissimi, perchè il potere e il Dio denaro ha corrotto quasi tutti.Per sperare di cambiare le cose bisognerebbe cambiare il ’’sistema capitalista attuale’’.Perchè come stanno le cose, ’’l’occasione fa diventare l’uomo ladro’’

    • Il Cavaliere nella corrente

      Il mezzo dado è tratto. Non ci sarà l’addio al Pdl, né la costituzione di un gruppo parlamentare autonomo. Ma la rottura politica e personale tra Fini e Berlusconi segna di fatto la nascita di una corrente interna al Popolo delle Libertà. Che da ora in poi avrà una maggioranza e una minoranza.

      Sarà deluso chi pensava ad uno strappo più clamoroso. Ma quello che è accaduto oggi non è di poco conto.

      Tra richiami all’orgoglio presente e a quello passato (con relativo omaggio a Ezra Pound), il co-fondatore infila un cuneo pericoloso nell’ingranaggio berlusconiano.

      Più dello smarcamento di posizioni, più ancora delle eventuali schermaglie parlamentari, formalizzare la nascita di una minoranza nel Pdl significa negare alla radice tutto l’impianto culturale del presidente del Consiglio.

      E’ l’ennesimo inedito di questa curiosa Seconda Repubblica. Il partito più populista al governo nell’Occidente, a fortissima vocazione personale, con esplicite tentazioni plebiscitarie, alle prese però con una agguerrita opposizione interna.

      Non è roba da Cavaliere, proprio no.

      Sarà per questo che molti, tra i berluscones più sfegatati, speravano nell’addio di Fini. Gli stessi che nei prossimi mesi continueranno a lavorare perché alla fine il presidente della Camera si faccia un suo partito o movimento.

      Sventolando l’alibi della chiarezza, per nascondere la paura della politica.

      Marco Bracconi 20.04.2010

      http://bracconi.blogautore.repubblica.it/?ref=hpblog

  • Si sa che una delle caratteristiche preferite da Berlusconi del deputato del PDL è l’assoluta mancanza di scrupoli!Grazie Berlusconi per aver allevato una classe politica con questo specifico dna egrazie agli elettori PDL per votare con assoluta costanza la parrucchiera di Berlusconi, l’estetista di Berlusconi, il medico di Berlusconi, l’amante di turno di Berlusconi ecc.ecc. oltre a questi ottimi rappresentanti dell’Italia.Michele