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Sciopero a oltranza al porto di Civitavecchia

Publie le mercoledì 27 luglio 2005 par Open-Publishing

Sciopero a oltranza al porto di Civitavecchia

di Anam

A Civitavecchia, in quello che dovrebbe essere il porto orgoglio del Mediterraneo, ma altro non è che un immenso set cinematografico, con opere maestose, si, ma di cartapesta, si sta consumando l’ennesimo, drammatico sacrificio di tanti onesti lavoratori.

E’ passata già più di una settimana da quando è iniziato lo sciopero ad oltranza dei lavoratori della soc. Sili e Magazzini, entrati in lotta dopo l’ennesimo mancato rinnovo del contratto di lavoro di un dipendente della società.

Questo gruppo di operai, invidiabili per tenacia e determinazione, è già stato costretto allo sciopero per undici giorni nel 2003, sempre per lottare contro il licenziamento di un collega e per pretendere il rispetto delle norme e degli accordi sindacali, da parte di un padrone arrogante, indisponente e insensibile ad ogni tipo di rapporto umano.

In questa loro lotta, i lavoratori sono stati supportati fin dall’inizio dalla sez. locale della FILT-Cgil, sindacato di categoria, e dall’immediata solidarietà di quasi tutte le categorie dei lavoratori del porto, nonché dsciopero a oltranza al porto di Civitavecchia all’appoggio morale di diversi esponenti politici appartenenti all’intero arco istituzionale, da sinistra a destra.

Purtroppo come sempre più spesso accade in una città che ha visto lentamente morire la partecipazione democratica ed il rapporto diretto con le istituzioni, i silenzi più assordanti sono stati proprio quelli dell’amministrazione comunale (commissariata da mesi) e dell’ Autorità Portuale di Civitavecchia, massimo organo all’interno dello scalo, ente preposto al controllo di ogni operazione portuale e responsabile del rispetto delle leggi e delle normative da parte delle imprese.

Dopo un’animata assemblea sindacale, le maestranze portuali hanno deciso all’unanimità di andare allo sciopero generale del porto per il cinque agosto p.v., costrette dal silenzio della società e dell’Autorità Portuale alla quale ora si chiede di revocare la licenza d’impresa ai Sili e Magazzini, azione prevista dalla legge in caso di inadempienze delle imprese.

I lavoratori, comunque provati da un presidio permanente, presso il quale tanti cittadini vanno a portare solidarietà morale ed economica, auspicano che venga diffusa il più possibile la notizia di questo sciopero che oramai è diventato lo sciopero di un po’ tutti i lavoratori portuali stanchi delle tante ingiustizie ed incongruenze all’interno del porto di Civitavecchia, e sperano che alla lotta si uniscano quanti più cittadini possibili, anche di altre categorie, visto che lo scalo marittimo è parte integrante da sempre della città, da sempre cuore e volano economico dell’intera comunità.