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Scuola pubblica: il futuro non è stato ancora scritto

Publie le giovedì 29 luglio 2010 par Open-Publishing

Lo scorso anno pur con molte difficoltà gruppi diversi costituiti da lavoratori della scuola, precari, coordinamenti di genitori e studenti hanno condotto una lotta contro il progetto di controriforma della Scuola Pubblica portato avanti dal Ministro Gelmini su dettatura del Ministero del Tesoro. La battaglia all’inizio è stata in sordina. Non si riusciva ad ottenere la stessa risposta popolare che solo l’anno precedente era stata caratterizzata dalla presenza dell’Onda studentesca. I vari gruppi presenti sul territorio nazionale hanno avuto il merito di non arrendersi. Al termine dell’anno scolastico i gruppi di precari con l’appoggio dei sindacati di base hanno portato a termine il blocco degli scrutini. Questa forma di protesta, nonostante il “non appoggio” o la contrarietà dei sindacati confederali, ha ottenuto un risultato straordinario con più di 25 mila scrutini rimandati sul territorio nazionale. Questo sciopero non sarebbe stato possibile senza una mobilitazione sotterranea che, soprattutto i gruppi precari organizzati, hanno condotto nelle varie realtà locali senza avere nessun appoggio da parte dei media o dei partiti di opposizione in Parlamento.
Questa forma di lotta radicale ha avuto il merito di risvegliare ciò che sembrava definitivamente perso, cioè la capacità e la volontà di comprendere che le lotte sociali e sindacali hanno la possibilità di incidere direttamente e senza mediazioni sul funzionamento dell’istituzione.
Nonostante il successo della mobilitazione prevale ancora un forte scetticismo rispetto all’idea che la mobilitazione sia in grado di bloccare un progetto avanzato, che partendo da un licenziamento di massa (150 mila lavoratori in meno nella scuola pubblica), mira a riscrivere l’intero sistema dell’istruzione e viaggia verso una sostanziale privatizzazione dell’istruzione. Questo sconforto è acuito dalla latitanza e in qualche caso dalla complicità di alcuni settori sindacali (Cisl, Uil, Snals) e politici (PD e IDV appaiono sostanzialmente d’accordo con la manovra e comunque non la combattono con la dovuta intensità).
In realtà, nonostante permanga una situazione di notevole difficoltà, alcuni risultati ci sono stati. Durante l’estate il Comitato “Scuola e Costituzione” di Bologna ha sostanzialmente bloccato la riforma delle Scuole superiori con un ricorso al TAR basato sull’illegalità delle circolari ministeriali. Analoghi ricorsi sono stati presentati da FlcCgil e Snals. I movimenti dei precari e i gruppi di genitori hanno supportato l’iniziativa inviando una serie di diffide agli uffici scolastici locali.
Il risultato è che la riforma delle superiori è, in questo momento, bloccata fino alla metà di agosto.
Si tratta di un risultato parziale, sicuramente non decisivo, ma che dimostra che il mondo della scuola pubblica non è affatto pacificato.
Occorre, alla fine di Agosto e nei primi giorni di settembre, rilanciare la mobilitazione. L’inizio è sicuramente segnato dalle convocazioni dei precari che si disputeranno i pochi posti residui. Le mobilitazioni devono assolutamente cominciare con uno spirito radicale, possibilmente condiviso dai lavoratori e dalle organizzazioni che vorranno supportare le iniziative di lotta.
All’inizio delle lezioni si terranno una serie di mobilitazioni già annunciate dai sindacati più combattivi (Cobas Scuola e FlcCgil). L’obiettivo è di creare fin dall’inizio un movimento di insegnanti precari e a tempo indeterminato, genitori e studenti che relazionandosi in maniera autonoma con i sindacati rappresentativi possano determinare una serie di iniziative coordinate. Riteniamo che solo la mobilitazione e la lotta sindacale possano incidere sulle volontà del governo. Solo una risposta sindacale forte può fornire il supporto alle azioni legali e istituzionali.

Ci vediamo alla fine di Agosto.
Roberto Pardini (Responsabile scuola PRC Federazione di Genova)

Chiunque voglia collaborare e discutere su questi temi può contattarmi (carlaroberto LBw tiscali.it, 0102759149) o contattare il gruppo precari genovesi dei GAP (Gruppi d’Azione Precaria www.azioneprecaria.altervista.org/joomla)

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