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Sul congresso FdS

Publie le martedì 2 novembre 2010 par Open-Publishing
7 commenti

Dichiarazione di ControCorrente-sinistra prc

sul congresso costitutivo della Federazione della Sinistra:

‘Stiamo fuori dai giochi fatti e dalle cooptazioni.

L’alternativa non è qui ma parte dalla piazza del 16 ottobre’

Il meccanismo di spartizione e di nomina dei delegati al congresso nazionale della Federazione della Sinistra tra i vari partiti e le loro aree interne è stato avviato. ControCorrente ha deciso di rimanerne fuori per ragioni di metodo e di merito. Troviamo francamente penoso che chi chiede – anche attraverso il documento congressuale – una nuova legge elettorale proporzionale e col ripristino delle preferenze poi applichi al proprio interno un sistema di percentuali decise a tavolino e di cooptazione dei delegati. Noi siamo abituati a farci delegare facendoci votare, non ‘ per grazia ricevuta’.

Per noi è dalla manifestazione della FIOM e dal popolo del 16 ottobre che si può e si deve ripartire per uscire dalla crisi della sinistra e dare una rappresentanza politica ai lavoratori e ai movimenti sociali del nostro paese. Ma la Federazione della Sinistra è antitetica a quella piazza: è la coalizione che furbescamente mette insieme chi sostiene la FIOM e chi lavora al suo isolamento; chi sta con gli operai di Pomigliano e di Melfi e chi si gira dall’altra parte; chi si batte per la difesa del contratto nazionale e chi – come Nichi Vendola – dice che bisogna dialogare con Bonanni. Con l’unico scopo di salvaguardare i gruppi dirigenti di una sinistra che in questi anni hanno combinato disastri e che oggi hanno un’unica preoccupazione, quella di rientrare in Parlamento.

Il coordinamento nazionale di

ControCorrente Per una sinistra dei lavoratori

Marco Veruggio DN PRC

Alì Ghaderi, Patrizia Granchelli, Luigi Minghetti CPN PRC

Mara Armellin, CPR Veneto

Christel Dicembre, GC Bologna

Fabrizio Nigro, PRC Genova

Christine Thomas , PRC Bologna

Messaggi

  • Non fanno prima ad uscire da Rifondazione?
    ...e pensare che a sinistra le alternative non mancano di certo.

    • Concordo con te red, ma dobbiamo tener conto che solo un unitario percorso della sinistra di classe sarà in grado di far saltare diffidenze ed orticelli.
      Inoltre dobbiamo tener conto che ogni percorso ha i suoi tempi e che questi hanno accellerazioni solo in determinate fasi.
      Le prossime comunali in varie città sono un banco di prova possibile,il congresso FdS anche, le lotte e la crisi pure.
      Nel comune sentire non solo di essere ferma opposizione alle destre, ma anche nell’essere politicamente indipendenti dal pd e dalle sue stampelle sinistre.

      Pur non potendo nascondere il gran ritardo che abbiamo nel costruire quel che ancora oggi non c’è, dobbiamo evidenziare che un confronto è nell’ordine delle cose dell’oggi, è finalmente partito.
      Non sarà cosa semplice, ma nemmeno impossibile, e quando e se, ci riusciremo, troveremo ampi settori che convergeranno verso quella che personalmente chiamo la casa comune dei comunisti, degli anticapitalisti, dei libertari.

      Serve una sinistra dei lavoratori per scrollarci di dosso anni di sinistra governista, e per far questo serve ancora tanto lavoro e tanta umiltà, e percorsi dal basso collettivi ed autorganizzati.
      Ognuno lavori nel percorso nel quale è inserito, e superando le frantumazioni, favorisca l’aggregazione classista, senza la quale i senza voce ed i senza diritti, avrebbero la vita ancora più dura.

      E registriamo quello che succede di positivo intorno a noi, perchè molto probabilmente sarà un comprendere meglio che è già al nostro fianco, per la stessa battaglia culturale e politica.
      Nel riprendere il comunicato di ControCorrente, ho voluto sottolineare la giustezza della loro posizione che non accetta posticini burocratici, contentini e similaria.
      E che dicono pane al pane e vino al vino, smascherando l’antidemocraticità di chi a sinistra fa congressi di plastica, autoeleggendosi con quote già assegnate a tavolino.
      Per quel che mi riguarda, tanto di rispetto, che in prospettiva , mi sento di dire, che indica politicamente moltissimo .
      Ti saluto, Enrico Biso

    • Uscire per rinforzare qst o quel partitino settatio è inutile.
      Il primo passo potrebbe essere unire i partiti a sinistra della federazione (Pcl, Sinistra Critica, Rete dei Comunisti, Comunisti Uniti, Comunisti-Sinistra Popolare).

      La base del Prc è tuttà per l’unità con le forze a sinistra del Prc ed è tutta per essere alternativi al Pd e anche a Sel.

    • Senza infingimenti di sorta, credo che il dare dei settari a quello che esiste alla sinistra della FdS, sia non solo ingeneroso, ma anche assai prematuro.
      Caro Mirko, il percorso che anche tu ci proponi, è appena all’inizio e semmai se fallisse solo allora lo si potrebbe usare, l’epiteto di settario.
      Lo vedremo con il passare del tempo, e dei fatti, adesso però varrebbe la pena il chiedersi come un prc, che tu dici, alla base è tutto per l’unità con le forze alla sua sinistra, non solo aderisca alla FdS, ma partecipi convinto al suo congresso che è di plastica non solo per mia interpretazione, ma come hai letto, anche per alcuni che ancora sono nel prc.
      Ed il tutto dopo essere stati gabbati da un ultimo congresso del prc che decretava una svolta a sinistra, che non solo non è avvenuta, ma che ha partorito il nuovo tentativo di partecipare elettoralmente al fianco del centrosinistra.
      Affidandosi mani e piedi alla possibilità di una nuova legge elettorale proporzionale che, proprio perchè verrà capitanata dal pd degli sbarramenti elettorali, partorirà ben altri scenari da quelli che i dirigenti governisti si aspettano stoltamente.
      E che dopo aver subito una scissione personalistica dei vendoliani, provano a proporre possibili biciclette elettorali con chi ha fatto di tutto per liquefare il prc stesso.
      Facendo aderire di fatto gli iscritti al prc in una Fds che non hanno mai scelto perchè il loro nuovo congresso nessuno lo ha ancora tenuto e anzi ,rinviato ad un sine die che sa di farsa.
      Farsa che una base come tu la descrivi, dovrebbe ben fare ingoiare ai propri dirigenti governisti ed opportunisti.
      Altrimenti il rischio concreto di un nuovo arcobaleno è tutto davanti a chi di arcobaleni ne ha piene le tasche, e già da un bel pezzo.
      Cosa che dovrebbe far impensierire e non poco.
      A te il mio saluto,

      Enrico Biso

    • Quello che intendevo dire è che se si è e se siamo veramente comunisti dobbiamo stare dalla parte dei lavoratori.

      Dato il momento storico è indispensabile unire le lotte e creare, far rinascere, unire o come si vuole un grande partito comunista che stia dalla parte solo dei lavoratori e degli sfruttati, senza badare troppo a sottigliezze quali chi ha tradito per primo la classe operaia (a qst è dovuta la mia frase sul settarismo).

      Sulla base del Prc dico che molti (quasi la totalità) sono contrari a qst Fds (a cui manca una stanghetta per diventare Pds) e sono contrari ad un’alleanza col Pd. La manifestazione FIOM ha dimostrato la grande forza di mobilitazione di Rifondanzione, non tanto dei suoi "capi" o organismi dirigenti ma di iscritti e simpatizzanti mossi dal basso. Era tutta gente che chiedeva 1 sola cosa: stare solo dalla parte degli operai, senza se e senza ma. Rifondazione (e la FDs) vanno nella direzione opposta ma bisogna tentare di non sfiduciare la base del partito con nuove scissioni e/o tracolli. La maggior parte dei delusi di Rifondazione non si è riversata negli altri partiti ma si è allontanata dalla politica partitica, andandosi a frantumare in un’infinità di lotte e rivendiczioni di varia natura ma tutte divise fra loro.

    • Giustissimo, caro Mirko, e proprio perchè è importante recuperare una base che purtroppo è stata mandata a casa dalle politiche governiste che dobbiamo lavorare intensamente nella costruzione di una sinistra di classe all’altezza dei compiti che ci sono a noi davanti.
      E come scrivevo in uno dei miei precedenti commenti, sarà importante non solo l’essere impegnati in prima persona, ma valorizzare quel che ci ruota intorno, vicino a noi tutti.
      Lotte e vertenze, confronti e pratiche democratiche, autorganizzazione e sindacato di classe.
      La via per una casa comune è ancora tutta da percorrere, e sta a noi, renderla più possibile.
      Buon lavoro a tutti/e.

      Enrico Biso

    • Caro compagno Enrico,condivido con quello che hai scritto sulla costruzione di una sinistra di classe, anticapitalista libertaria... sono sincero la vedo dura, però possiamo farcela.Bello anche il confronto con Mirko che giustamente ha posto i sui dubbi e le contradizioni che ci sono anche alla base di rifondazione e in genere nella FdS... Dobbiamo comunque ostacolare la nascita di quel carrozzone chiamato arcobaleno, che tanto male ha fatto alla sinistra di classe... nel passato.

      Un caro saluto, nando