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Terzigno - Qualcuno deve scusarsi con Carla, comincio io
Publie le venerdì 22 ottobre 2010 par Open-Publishing2 commenti
22 ottobre 2010
Qualcuno deve scusarsi con Carla, comincio io.
In realtà meriterebbero delle scuse anche Angelo e tanti altri, ma per colpirti alle spalle non c’è bisogno di guardarti negli occhi, per colpire Carla sul naso invece qualcuno ha dovuto farlo per forza.

Mi scuso a nome di tutti quelli che indegnamente indossano la mia stessa divisa.
Io, quando ero piccolo, sognavo di fare il paladino della giustizia poi, da grande invece volevo semplicemente mettermi al servizio della speranza in un mondo migliore.
Altri, evidentemente, non sognavano, e sono rimasti piccoli, piccoli, così piccoli da non conoscere la differenza tra servitore e servo, piccoli e con la schiena curva, Carla, tanto da non arrivarti agli occhi, né al cuore, altrimenti non ti avrebbero mai colpita sul naso.
Mi scuso a nome loro.
Mi scuso a nome di tutti coloro che potevano trasformare in diecimila le mille persone che erano intorno a te a manifestare pacificamente. Con loro, i dieci lanciatori di pietre sarebbero diventati dieci su diecimila, ieri, invece, erano solo dieci su mille. Gli altri novemila hanno lasciato che Tu fossi lì da sola a subire, oltre la beffa, il danno.
Mi scuso a nome loro.
Mi scuso a nome di chi continuava a lanciare sassi ed ignoranza contro un nemico che non conosceva mentre tu ci dicevi che quei sassi “sporcavano” la tua protesta, erano altro da te e dal tuo no.
Mi scuso a nome loro.
Mi scuso a nome di tutti i diritti che ti sono stati negati. Mi scuso per il tuo diritto alla salute, per il tuo diritto a dire pacificamente no, per il tuo diritto a vivere, sperare, esserci, parlare, vedere, ridere, sognare, andartene di sera in giro con il tuo ragazzo a divertirti e a crescere. I tuoi diritti si sono fatti derogare da leggi e decreti, senza opporsi, senza ricorsi. Ti hanno lasciata li’, al posto loro.
Mi scuso a nome loro.
Mi scuso a nome della Verità che si è lasciata pagare come una meretrice, che si è lasciata interrare come un escremento, che si è lasciata scaricare e seppellire come il più tossico dei rifiuti, che ti ha lasciato lì da sola a gridarne il nome e le ragioni.
Mi scuso a nome suo.
E infine, senza meno, mi scuso a nome mio, che dinanzi alla rabbia ed alla vergogna mi ero rifugiato nel silenzio.
Mi scuso a nome mio.
Francesco Paolo Oreste, Agente della Polizia di Stato
http://www.wasteemergency.com/mi%20scuso%20a%20nome%20di.html
Messaggi
1. Terzigno - Qualcuno deve scusarsi con Carla, comincio io, 22 ottobre 2010, 22:13, di nando
Mi fa piacere che ci sono agenti sensibili... che chiedono scusa per la violenta reppressione dei colleghi, nei confronti dei tanti cittadini onesti che chiedono più dignità e diritti in questo caso per la salute soprattutto dei bambini. E’ giusto condannare chi non manifesta pacificamente... e poi pagano le persone come Carla.Invece condanno chi usa la propria forza per obbligare a costruire discarice malsane, inceneritori...
1. Terzigno - Qualcuno deve scusarsi con Carla, comincio io, 24 ottobre 2010, 18:24
cosa vuol dire manifestare pacificamente?
io alzo il livello dello scontro in base al livello di scontro che lo stato utilizza contro i lavoratori e tutto il proletariato