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UN UOMO MALATO E SENZA CONTROLLO

Publie le sabato 30 ottobre 2010 par Open-Publishing

IL SAMARITANO DELLA GNOCCA A TUTTE L’ORE




Poveretto, ha le malattie.

Non riesce proprio a contenerselo, è talmente compulso che lo deve dire in ogni luogo frequenti.

Di certo, e aspettiamocelo!, riuscirà a fare un intervento sul suo pezzo di pipindrano anche all’ONU.

Perché tutto il globo terrestre deve saperlo. Non è più questione di Stato italiano: ormai il pisello Berlussoniniano ha sconfinato oltre pure Francia, Russia e Bielorussia, Libia e Brasile.

E’ un’uccellata mondiale.

Il corpo cavernoso premierale travalica le Ande corre sulla Transiberiana, lo si può vedere in cielo più esteso di uno Zeppelin, un ultra Boeing, un Apollo oltre il 13 che si staglia pronto pure a penetrare astri, cosmi ed infiniti sconosciuti.

Un pene Universale, insomma.

Un obelisco sempre ritto che gli fa un baffo e anche due a Priapo.

Ormai il Presidente del Consiglio è un perseguitatello totale, fa pena. Anzi fa pene.

Lo vedi e ti viene subito in mente l’immagine di una minchia devastata, presa a sberle da una vita infernale. Perché il Berly vive male. Peggio.

Dorme due o tre ore per notte, pensa sempre al pene del Paese, il suo. Tra una troia e l’altra manca a riunioni ed impegni.

Mentre stava a soffrire i dolori della dura politica nazionale con la D’addario, non si è presentato a due incontri istituzionali, uno riguardava l’elezione di Obama. E come poteva?

Caspita, la giornata lavorativa sua è fatta di oltre le 36 ore, deve fare tutto lui, moltiplicare peni e pesce, controllare che in casa sua entrino solo "persone per bene" come Mangano, Dell’Utri, Lele Mora, Tarantini… difendersi dai giudici comunisti che non gli permettono si sconfiggere il cancro e curare Mediaset al meglio.

Ora poi ci si è messo pure il Napisan, che perché avrà un eccezionale periodo d’insonnia senile, gli rifiuta lo scudo impunitivo retroattivo.

E il Berly va in panico!

Non sa neppure lui quello che deve dire: un giorno vuole fa ritirare il lodo Alfano costituzionale, due ore dopo pensa sia indispensabile contro la Magistratura rossa, non perché lui lo desideri: è solo volontà dei collaboratori fidati che lo proteggono, lui non lo vuole. Fosse per lui medesimo anche adesso andrebbe ad affrontare i processi che lo riguardano insieme al figlio, al fratello e a dieci altri che, guarda caso, l’altro giorno all’udienza per le irregolarità fiscali Mediaset non sono andati. Manco uno.

Che pretendiamo di più un vecchietto 74enne, che sta in piedi con l’Attak Flex e si occupa di miracoli?

E dai suoi beati?





Di certo è vero che alla sua età dorma le ore che dice, praticamente nulla, si produca in tutto il lavoro che racconta, conduca "una vita terribile" con sforzi "sovrumani che nessun altro oltre lui può"… È talmente vero che ci crediamo tutti, così come siamo certi che i fratelli Grimm e la Fata Turchina si siano sposati e vivano ancora adesso felici e contenti.

Sì, E’ proprio così.

Questo nonno che si illude di essere un premier insostituibile è talmente inossidabile che sparisce dalla circolazione pubblica istituzionale all’improvviso per quattro/cinque giorni consecutivi. E’ una sua caratteristica.

Un’abitudine.

All’improvviso lo colgono malesseri speciali: un torcicollo, una slogatura alla caviglia, la gamba fessa, un improvviso calo pressorio, lombalgia acuta… perché quando gli fa comodo, cioè sempre, è un povero malato con i malanni della sua età che deve starsene nascosto per giorni nel lettone di Putin, o da Putin stesso, quando non da Lukashenko o Lula da Silva.

Invece non è vero, chi l’ha detto? Lui c’è sempre, lo ha detto anche ieri, e lo ripete da tempo, siamo cretini e malpensanti noi, e pure in mala fede. Esso da Bruxelles ci ha tenuto a dire che è attivissimo, presentissimo, immortale e soprattutto gaudente.

E’ davvero malato, non sa gestirsi neppure la personalità multipla. Devono poi intervenire le Badesse Bondi, i Ciqui Cappuccetti Azzurri Cicchitti, i Capezzoloni… a smentire la smentita dello smentitore che si era smentito a sua volta.

Sia chiaro che la vita privata personale è assolutamente inviolabile, si tratti di un normale cittadino, del premier o di chiunque altro.

E’ altrettanto intoccabile la vita sessuale della persona, le sue scelte, gli usi, i modi, le inclinazioni.

Noi la Costituzione la conosciamo e la rispettiamo, sempre.

Noi sì.

La corrispondenza e le comunicazioni telefoniche individuali sono garantite dalla nostra Carta.

Ma noi non possiamo farci nulla se il premier telefona a cani e porci che sono loro gli intercettati e non lui.

Non è colpa dei giornalisti del Fatto Quotidiano, come dicono i "Direttori" d’Arcore, se Berlussonini si espone o viene esposto a situazioni "scabrose" che lo possono rendere ricattabile.

Il giornalismo non si chiama Alfonso Signorini o Claudio Brachino.

Il vero giornalismo è altro. Non è gossip.

Non è diffamazione per il calzino azzurro.

Il problema serio di questo Capo del Governo che riguarda noi tutti è l’irruzione della sua privatezza nel pubblico.

Già era successo con Veronica Lario. E’ stata lei che stufa del "ciarpame senza pudore" portatole in casa e nella sua vita di moglie dal legittimo marito, ha dovuto prendere atto, con dolore di donna cosciente, del bisogno di separarsi da quell’uomo, e così ha fatto.

Per sessuomania, libertinaggio e gusto per le ragazzine e le escort il premier si è giocato la famiglia e tutto lo ha esibito dall’insetto Vespa.

Lui lo ha fatto. Non la "stampa bolscevica".

Ora si è scesi ancora più in basso, si pensava non fosse possibile, e invece…

Dobbiamo venire a sapere da Umilio Fede Retriever [indagato per favoreggiamento della prostituzione insieme alla ex igienista dentale di Berlussonini, poi politica eletta alla Regione Lombardia per il PDL] che il "bunga bunga" è una pratica sodomita della quale si parla in una barzelletta vecchia come Ramsete Andreotti usata cambiando i personaggi secondo le epoche.

Nel caso Rudy/Lele Mora i personaggi sono Ciqui Cappuccetto Azzurro Cicchitto e Badessa Bondi che rapiti da una tribù vengono sodomizzati prima uno poi l’altro in cambio della improbabile salvezza della vita… che gran ridere vero?

"Bunga Bunga" non è poi un mistero nel suo significato. Sia il Cambridge Daily che L’Urban Oxford lo scrivono chiaramente: "[anale] Orgia, bareback, gang bang".

Per questo squallore di gente altrettanto miserabile eticamente hanno scomodato pure i Vangeli, "Berlussonini è un Samaritano", lui voleva solo aiutare questa ragazza marocchina, sparando la palla che è parente di Mubarak, salvandola dalla galera, telefonando da Palazzo Chigi, che forse non è vero che ha telefonato, forse è vero, sono stati i suoi collaboratori, non lo hanno fatto, la Questura però: "dopo la telefonata dall’Ufficio di Presidenza, non è stato adottato alcun trattamento di favore nei confronti della ragazza, ma il caso è stato, come da prassi, affidato al Tribunale per i minori"; si mettessero d’accordo sull’uso del telefono di Stato però!

Se il premier è così buono, cosa che non si mette in dubbio, figuriamoci!, farebbe meglio però a frequentare di più le Caritas e intervenire pubblicamente, alla luce del sole, senza chiudersi in torri d’avorio irraggiungibili.

Non dovrebbe farsi portare i "casi umani" a domicilio da Lele Mora e neppure permettere che "minori in difficoltà" possano "essere adottati dall’entourage" dell’innamorato di Fabrizio Corona… strana questa Samaria che abbisogna di Umilio Fede Retriever e Lady Bonazza Minetti…

Il premier faccia quello che vuole, viva la vita che crede, con le persone che ritiene più opportune, ma lo faccia a porte chiuse, perché per le sue schifezze, e non solo sue, tutti noi italiani stiamo continuando a fare figure a dir poco penose a livello internazionale.

Il Capo del Governo non rappresenta solo chi lo ha votato. E’ il premier di tutti gli italiani, nessuno escluso.

Non ho alcuna voglia di essere etichettato come puttaniere, bugiardo, corruttore, ricattabile, vecchio porco… e quant’altro di sente in giro per il mondo civile, per colpa di un malato "senza controllo".

E visto che a grandi lettere coraggiose, Berlussonini, informa, da una platea internazionale, che non intende cambiare stile di vita e promiscuità scopereccia e manco ha intrapreso nel tempo un percorso terapeutico psicanalitico serio che lo aiuti, rimane solo che sia altrettanto coraggioso e "virile sempre teso" rassegnando le dimissioni.

Senza aspettare che gliele chiedano.

Un 74enne che ama le ragazzine deve fare altro.

La figa non è la Nazione.

L’Etica e la Moralità politica non sposano Lele Mora, soprattutto non giocano a carte con Fede.


Lucio Galluzzi
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