Home > Un nuovo 68 è possibile.
Besancenot è a proprio agio nella mobilitazione francese e rilancia convinto un profilo radicale e di cambiamento. Unitario contro la destra ma senza l’ipotesi di governo con i socialisti. Guardando alle presidenziali
«La rivolta globale è in cammino» e Olivier Besancenot è «a proprio agio». Con la mobilitazione contro la riforma delle pensioni che non accenna a smettere, il leader del Nuovo partito anticapitalista (Npa) è di nuovo "nel film", si rallegrano i suoi amici. Uscendo dal suo ufficio alle Poste, un po’ stanco dopo essersi alzato alle 5 del mattino per il turno di postino, Besancenot ritrova immediatamente gli accenti che ne hanno decretato il successo nel 2002 e nel 2007. Stavolta«un nuovo Maggio ’68 è possibile» assicura.
Dopo alcuni mesi "morbidi", come si sussurrava nel suo entourage, consecutivi alle sconfitte elettorali delle europee e delle regionali, il numero uno rivoluzionario ha ritrovato il morale. «L’Npa è nei blocchi di partenza della mobilitazione. La gente crede di nuovo che è possibile vincere. Ci ascoltano di più» assicura colui che vuole riposizionarsi come il portavoce della radicalità.
Dopo le elezioni regionali era praticamente scomparso, rifiutando interviste e mantenendo la distanza anche con l’Npa, non volendo più rappresentare da solo l’immagine dell’organizzazione. La depressione politica è finita. E’ di nuovo su tutti i fronti di lotta e i sondaggi tornano a premiarlo. L’ultima tabella Ifop per il quotidiano Paris Match gli dà il 56% di "buone opinioni" (tre punti in più che a settembre. «Ma non è spettacolare in un periodo in cui l’aria di fondo è quella della contestazione» precisa Jerome Forquet, direttore dell’Istituto di sondaggio.
Besancenot insiste molto sull’unità e la radicalità delle mobilitazioni, non spara a zero sul Partito socialista anche se alla fine, nei meeting, nelle interviste, nei dibattiti, ci tiene a sottolineare che esistono "due sinistre". Mentre nel movimento l’insistenza è posta sull’unità contro la destra e la necessità di ottenere il risultato del rigetto della riforma pensionistica, sul piano di fondo il discorso conduttore resta quello: «Due sinistre, una che accetta l’economia di mercato e l’altra che ne vuole uscire».
Ed è su questo che si svolgerà tra qualche settimana il secondo congresso del Npa, il primo dalla fondazione. Dopo un po’ di maretta estiva, la maggioranza uscente si è ricompattata proprio attorno a Besancenot e attorno all’obiettivo di un raggruppamento anticapitalista che rifiuti qualsiasi alleanza con i socialisti.
Senza che sia esplicitata apertamente, la scelta di far correre Besancenot per la terza volta alle presidenziali è quasi scontata. «Il profilo politico di Olivier è semplice, dice Pierre-François Grond, coordinatore del Npa: battere la destra, con il resto della sinistra, in tutte le lotte sociali ma non governare con il Ps». Ed è molto più diretto del profilo "Canada Dry" di Jean Luc Melenchon, presidene del Partito di sinistra, altro candidabile alle presidenziali in nome di una sinistra alternativa al Ps ma disponibile a stringere un accordo con quest’ultimo. La sfida a sinistra potrebbe essere tra loro due.
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