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Una chiara denuncia che "l’informazione"di potere preferisce non veicolare.
Publie le giovedì 6 maggio 2010 par Open-Publishing1 commento
Riprendo da Indymedia Roma, una denuncia apparsa su Indymedia Atene, sui fatti di ieri.
Tre morti che fan veramente comodo, a chi spera di intorpidire, il movimento di lotta greco.
Si cerca di criminalizzare chi non intende pagare la crisi economica creata da banche e potere politico capitalistico, e volutamente l’informazione di regime lavora per disinformare.
Chiunque abbia visto uno dei vari tg di disinformazione, non avrà ascoltato questa denuncia fatta da un dipendente della Banca assaltata.
Un dipendente che piange i colleghi uccisi, ma che "urla" contro i veri responsabili, che non hanno consentito con pressioni, che i lavoratori della banca, potessero non essere all’interno della banca stessa.
Una pressione fatta per evitare che i dipendenti della banca potessero aderire allo sciopero generale dei sindacati in Grecia.
La distanza tra il reale e quello che i mezzi di disinformazione vogliono far vedere risalta senza bisogno di miei ulteriori commenti.
Solidarietà con chi si oppone al potere economico capitalista.
Solidarietà con la classe dei lavoratori in sciopero.
Controinformare per solidarizzare concretamente.
Enrico Biso
La denuncia di un lavoratore della banca.
Sento l’obbligo, riguardo i miei colleghi che sono morti ingiustamente oggi, di parlare chiaro e di dire delle verità oggettive. Sto inviando questo messaggio a tutti i media. Qualcuno che mostri ancora un po di coscienza potrebbe pubblicarlo. I restanti possono continuare a tenere gioco al governo.
I pompieri non hanno mai rilasciato alcuna licenza operativa per l’edificio in questione. L’accordo per operare era sottobanco, come praticamente succede per ogni azienda e compagnia in Grecia.
L’edificio in questione non ha nessun meccanismo di sicurezza anti-incendio, nè pianificati nè istallati, non ha spruzzatori a soffitto, uscite d’emergenza o idranti. Ci sono solo degli estintori che, naturalmente, non possono essere d’aiuto quando hai a che fare con incendi estesi in un edificio che è stato costruito con standard di sicurezza ormai obsoleti.
Nessuna filiale della banca Marfin ha membri dello staff addestrati per casi di incendio, e nemmeno all’uso dei pochi estintori presenti. La dirigenza usa addirittura come un pretesto l’alto costo di un simile addestramento e non prende le misure basilari per proteggere il suo staff.
Non c’è mai stata una singola esercitazione di evacuazione in nessun edificio da parte dei lavoratori, nè c’è stata alcuna sessione di addestramento da parte dei pompieri per dare istruzioni su come comportarsi in situazioni come queste. Le uniche sessioni di addestramento che hanno avuto luogo alla Marfin Bank riguardano scenari di azioni terroristiche e specificatamente la pianificazione della fuga dei dirigenti della banca dai loro uffici in situazioni del genere.
L’edificio in questione non ha speciali stanze per ripararsi nei casi di incendio, nonostante la sua struttura sia veramente vulnerabile in simili circostanze e nonostante fosse riempita di materiali dal pavimento al soffitto. Materiali che sono molto infiammabili, come carta, plastica, cavi, mobili. L’edifcio è oggettivamente non idoneo ad ospitare una banca proprio a causa della sua costruzione.
Nessun membro della sicurezza ha alcuna conoscenza di primo soccorso o di spegnimento di incendi, nonostante siano praticamente sempre incaricati della sicurezza dell’edifcio. Gli impiegati della banca devono trasformarsi in pompieri o security in base ai capricci del signor Vgenopoulos [padrone della banca].
La dirigenza della banca ha diffidato gli impiegati dall’andarsene oggi, nonostante lo abbiano persistentemente chiesto autonomamente fin da questa mattina presto - mentre hanno anche costretto i dipendenti a bloccare le porte e hanno più volte confermato al telefono che l’edificio sarebbe rimasto chiuso tutto il giorno. Hanno anche bloccato l’accesso a internet per evitare che gli impiegati comunicassero con il mondo esterno.
Da diversi giorni c’è stato un completo terrorizzare gli impiegati riguardo alle mobilitazioni di questi giorni con la "proposta" a voce: o lavori o sei licenziato!
I due poliziotti in borghese che sono in servizio nella filiale in questione per prevenire eventuali rapine non si sono fatti vedere oggi, nonostante la dirigenza della banca abbia verbalmente promesso agli impiegati che sarebbero stati presenti.
E per concludere, signori, fate dell’autocritica e smettetela di delirare fingendo di essere scioccati. Voi siete responsabili di quello che è successo oggi e in ogni stato legittimo (come quelli che vi piace citare di tanto in tanto come esempio da seguire nei vostri show televisivi) sareste stati già arrestati per le questioni di cui sopra. I miei colleghi oggi hanno perso le loro vite per cattiveria: la cattiveria della Marfin Bank a del signor Vgenopoulos che ha affermato esplicitamente che chiunque non sarebbe venuto al lavoro oggi (giorno di sciopero generale) avrebbe fatto meglio a non presentarsi al lavoro domani.
Un dipendente della Marfin Bank
Messaggi
1. Una chiara denuncia che "l’informazione"di potere preferisce non veicolare., 6 maggio 2010, 12:52, di Enrico Biso
Presidio di solidarietà con lavoratrici e lavoratori greci
“Noi abbiamo dato, adesso fate pagare i ricchi”: questo è uno degli slogan
della protesta delle lavoratrici e dei lavoratori Greci che si preparano allo
sciopero generale del 5 maggio contro il piano di austerità con cui si vuole
per scaricare sulle loro spalle la crisi.
Un piano “lacrime e sangue” contro i dipendenti pubblici e privati che, da
subito, vale come “indicazione per il futuro” anche per gli altri paesi dell’
Unione Europea a partire dal Portogallo, dalla Spagna e anche dall’Italia
naturalmente.
Le misure annunciate sono inaccettabili: blocco pressoché totale delle
assunzioni nel pubblico impiego, Aumento dell’IVA dal 19 al 21%, taglio del 10%
delle indennità, le pensioni di vecchiaia congelate, il 15% di riduzione dei
salari, l’età del pensionamento aumentato a 67 anni, ecc..
Le seguenti organizzazioni, sindacali, politiche, sociali, e i centri sociali
sostengono la lotta dei lavoratori e le lavoratrici della Grecia che
giustamente si rifiutano di pagare la crisi del sistema capitalista.
A partire dal sostegno allo sciopero generale del 5 maggio in Grecia
sosterranno tutte le iniziative di mobilitazione a sostegno delle mobilitazioni
in Grecia indette e promuovono un
PRESIDIO/MANIFESTAZIONE
Giovedì 6 Maggio alle ore 17,30
Sotto il consolato Greco in Via Beatrice d’Este 1 - Milano.
NON PAGHEREMO LA LORO CRISI, le nostre vite valgano più dei loro profitti
Promuovono:
Attac Milano, CUB, Partito Comunista dei Lavoratori, RdB, SdL
intercategoriale, Sinistra Critica