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Una tranquilla giornata di protesta

Publie le mercoledì 22 dicembre 2010 par Open-Publishing

Parto presto, ma arrivo tardi. La pioggerellina è fitta, insistente,
maledettamente fastidiosa. Ma non dovevamo vederci qui? Alla Piramide?
Niente di niente. Nessun studente . Mi avvicino ad una postazione TV. La
presentatrice, tutta bella, linda, truccata col suo cappellino
multicolore e il "gelato" stretto nella mano destra. E la
manifestazione? Chiedo. La stiamo aspettando anche noi. ma qui oltre al
freddo non c’è nessuno. Mi ha detto un collega che sono a Piazzale Moro.
E vorrà dire che andrò alla Sapienza. Infatti l’assembramento è qui.
Nessuna tuta nera, pochi caschi, ma i botti ci sono. Parte il corteo, e
la polizia è discreta, nessun travestimento antisommossa, pacifici e
tranquilli anche loro. Le assemblee hanno deciso di lasciar nel loro
fango i palazzi del potere ed i loro abitanti. Loro consegneranno pacchi
dono. Uno è consegnato all’Umberto primo, simbolo della Sanità pubblica.
Un altro lo consegnano alla Camusso. Una delegazione sale , chiedono di
allargare la protesta anche al mondo del lavoro, chiedono lo sciopero
generale. Ma non ricevono risposta. Il silenzio arriva anche dalla CGIL,
l’opposizione sociale ha chiesto passo, come quella politica, d’altronde
. Decido di precedere il corteo con lo scooter. Prevedo un lungo
itinerario. Il percorso però non è predefinito. La fantasia è al potere.
Chiedo al vigile, ma dove passerà il corteo? Ma forse andranno verso
Porta Maggiore, o forse saliranno su per la Tangenziale. Tiro la
monetina e decido per Porta Maggiore. Aspetto. Dall’alto l’elicottero
della polizia mi indica, a grandi linee che forse ci ho azzeccato. La
classe non è acqua, ah ragà!! Arrivano e sono aumentati. Mi dicono che
un pezzo , quello degli studenti medi si è distaccatro ed è andato al
Ministero della Pubblica istruzione, a Trastevere. Sfilano tranquilli ,
passano il sottopassaggio e al chiuso i botti dei petardi si fa
assordante. Ma sono colorati, e non fanno sconti. Chiedono lo sciopero
generale, e ormai la Gelmini non gli basta più. Vogliono allargare il
fronte della protesta costruire una nuova stagione politica e culturale.
Fare fronte Unito con tutti i precari, con tutti i lavoratori. I vigili
sono impazziti, precedono il corteo e a sensazione prevedono quale
direzione prendera per poter in anticipo dirottare il traffico. E o
sono organizzati bene, oppure le auto son poche questa mattina. Grande
traffico non si è creato. Quindi . forte della mia previsione,
precedente, prevedo che andranno a Piazza San Giovanni. Mi reco là.
Stavolta ho atto cilecca. L’elicottero mi indica che son lontani. Poi mi
diranno che son andati per le campagne. Addirittura sulla A 24 verso
l’Aquila. E che voglion andare a L’Aquila a piedi? Ma son proprio matti.
Decido che per oggi è abbastanza. Stasera ancora assemblee e forse
domani sit-in a Piazzale Clodio. Per i l processo ai loro compagni
arrestati. Son ritornato verso Piramide e ritrovo un altro pezzo di
corteo. La polizia è tanta e tutta in abbigliamento anti sommossa. Mi
accingo a scattar foto , ma alcuni giovani mi dicono che non posso,
vorrei discutere, ma le mani si avvicinano pericolosamente alla macchina
fotografica, Soprassiedo. Mi limiterò solo a guardare. Si fermano presso
la stazione della Metro. Penso che tenteranno di occuparla. Ma lo
schieramento della polizia è imponente. si sciolgono, si disperdono. E
anch’io. Decido di andare a Scienza Politiche . C’è assemblea .

qui le foto