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Val Susa, il giorno della protesta
par ripreso da E.B.
Publie le domenica 23 ottobre 2011 par ripreso da E.B. - Open-Publishingdi Redazione Contropiano
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La polizia ha presidiato l’ingresso della valle e la zona del cantiere, allargando la "zona rossa". Ma il corteo è entrato lo stesso nell’area vietata. Il cantiere ancora non è stato raggiunto. Dopo le 15 si è conclusa anche l’assemblea dei valligiani.
«Abbiamo scontentato tutti quelli che gufavano, che volevano le botte»: lo ha detto Alberto Perino, uno dei leader del Movimento No Tav all’ assemblea in corso alla baita del Movimento, alla Maddalena di Chiomonte. «L’appuntamento - ha aggiunto Perino - è per la prossima manifestazione che verrà decisa dal coordinamento dei movimenti». L’assemblea ha in particolare applaudito Perino quando ha detto che «rifaremo manifestazioni vita natural durante, fino a quando le reti del cantiere non cadranno. La partita continua - ha concluso - è lunga, ma la vinceremo, siamo convinti che la vinceremo».
«Comunque uno la pensi non si può che essere soddisfatti al termine di una giornata in cui in molti avevano pronosticato il finimondo e per fortuna non è accaduto nulla». Così il sindaco di Chiomonte, Enzo Pinard, commenta la manifestazione che si è svolta oggi promossa dai movimenti No Tav contro la realizzazione dell’Alta velocità ferroviaria. «Da parte degli organizzatori -ha detto- c’è stata la dimostrazione della capacità di saper tenere i violenti e questo significa che la protesta può essere governata, che può essere una protesta civile. E anche le forze dell’ordine -ha concluso- hanno fatto un buon lavoro evitando che la parte più violenta prendesse il sopravvento su ciò che c’è di buono e di giusto tra i movimenti».
h 15.10_ L’assemblea #notav è finita.. Molti rimarranno alla baita a dormire.. Si torna verso Giaglione.. Il popolo #notav con una partecipazione enorme è riuscito ad entrare nella zona rossa, baipassando i divieti e tagliando le reti poste da un’imponente dispositivo di sicurezza (si parla di più di 2000 uomini delle forze dell’ordine). La Val di Susa si è ripresa la sua terra impartendo lezioni a tutto l’apparato politico e mediatico che nei giorni scorsi aveva cercato di screditare in tutti i modi possibili il movimento.
I notav: “Siamo noi i padroni a casa nostra e oggi l’abbiamo dimostrato!! Nessun divieto e nessuna zona rossa possono fermarci!! Capito Maroni? la battaglia continua..”
h 14.45_ Iniziata l’assemblea #notav nella baita all’interno della zona rossa
h 14.32_ Si aspetta ancora facendo picnic e scaldandosi.. la marea di notav continua ad arrivare.. grande è la determinazione del popolo #notav.. Nessuno torna indietro.. aspettando l’assemblea..
h 14.18_ In baita si aspettano i #notav che ancora a migliaia devono arrivare dai boschi.. A breve inizierà l’assemblea..
h 14.05_ si continua ad arrivare in migliaia e migliaia alla baita.. fra un pò assemblea #notav alla baita per decidere cosa fare! #diamociuntaglio
h 13.53_ polizia circondata all’altezza del ponte del clarea
ore 15. «Credo che possiamo dirci più che soddisfatti. La manifestazione ha raggiunto gli obiettivi»: lo ha detto Alberto Perino, uno dei leader No Tav, all’assemblea dei manifestanti in corso alla baita della Maddalena, in Val di Susa. L’assemblea ha accolto il suo discorso con un applauso.
ore 14. A centinaia i manifestanti No Tav hanno raggiunto la baita, dove stanno pranzando in attesa di un’assemblea convocata per le 14:30. L’area del cantiere del tunnel geognostico della Torino-Lione, poco lontana, è presidiata da un primo cordone di forze dell’ordine al di fuori delle reti di recinzione. Dalla baita si notano i mezzi della polizia all’interno del cantiere pochi metri dietro le reti.
La protesta dei manifestanti No Tav contro la Torino-Lione «è una lotta di grande valore sociale, civile ed economico perchè con questi chiari di luna significa buttare via 20 miliardi di euro per un’opera inutile». Così il presidente del comitato centrale della Fiom, Giorgio Cremaschi, che ha partecipato al corteo No Tav. «Sono qui -ha aggiunto- perchè mi sento parte di quei milioni di persone, dei tanti lavoratori che nelle fabbriche che pensano che il palazzo della politica sia estraneo ai bisogni del paese. Il centrosinistra e il centrodestra -conclude Cremaschi- litigano infatti su una cosa soltanto, ciò che riguarda Berlusconi, per il resto sono d’accordo su tutto e questo è il vero dramma del paese a cui manca una rappresentanza politica».
ore 13. Le donne alla testa del corteo No Tav hanno tagliato la rete e aperto un varco nella recinzione dell’area della Tav in Val Susa. Le donne stanno entrando nell’area una alla volta. La forzatura del primo sbarramento è avvenuta senza incidenti. Dopo una breve trattativa tra i dirigenti di Polizia e una delegazione di No Tav le forze dell’ordine sono arretrate, lasciando che la violazione avvenisse per mano di alcune donne munite di tronchesine che sono entrate nella zona off limits. Il corteo si è poi diretto a un altro sbarramento, con doppia rete in acciaio montata su un blocco in cemento, ma lì i manifestanti hanno fatto dietrofront, dirigendosi verso due sentieri nei boschi per tentare la strada verso l’area del cantiere, che si trova ad alcune centinaia di metri di distanza.
ore 12.30. La divisione del corteo - spiegano i siti del Movimento No Tav - è avvenuta al cosiddetto bivio delle ’Gorgè, punto di partenza del ’Sentiero dei monacì che porta a frazione San Rocco. La parte del corteo che ha imboccato questa strada scenderà di nuovo verso la baita, mentre la restante che ha proseguito lungo il sentiero principale è diretto verso il perimetro delle reti che costeggiano la strada interponderale. Alcune vedette del movimento No Tav - spiegano i siti - stanno precedendo il gruppo che ha deviato dal sentiero principale per verificare la percorribilità della strada attraverso i boschi.
ore 12.20. Le avanguardie del corteo No tav hanno cominciato a dividersi per cercare di eludere il blocco sulla strada principale. È previsto che si percorrano tre sentieri diversi nei boschi.
(Ansa) I fermati prima dell’inizio - Sono schierati quasi 4mila agenti e, già dai giorni scorsi, sono stati intensificati i controlli sul territorio. Prima della partenza del corteo sono stati fermate sedici persone nell’ambito dei controlli in vista della manifestazione No Tav di oggi in Val di Susa. Tre di loro sono stati denunciati a piede libero perchè trovati in possesso di arnesi atti ad offendere. Altri 11 sono stati identificati e fermati, sempre perchè trovati in possesso di materiale atto ad offendere e idoneo al travisamento durante un controllo alla barriera autostradale di Bruere e a Rivoli. Infine, a Torino sono state sottoposte ad accertamenti altre 2 persone appartenenti al centro sociale El Paso, di cui una donna trovata in possesso di una maschera antigas. Da giovedì sono stati 419 gli identificati e 286 i veicoli controllati. E ieri è stato fermato dai carabinieri del Ros a Chieti per l’assalto al blindato dei carabinieri dato a fuoco in piazza San Giovanni, a Roma, il 15 ottobre scorso durante gli scontri tra "incappucciati" e forze dell’ordine un giovane in partenza proprio per la Val di Susa.
ore 12- L CORTEO NELLA "ZONA ROSSA". La testa del corteo No Tav, a cui partecipano migliaia di persone, ha da poco fatto il suo ingresso nell’area che secondo l’ordinanza del prefetto di Torino emanata venerdì scorso, risulta interdetta dalla circolazione di persone e mezzi. Il corteo sta sfilando pacificamente scandendo slogan e lungo il percorso al momento non vi sono blocchi delle forze dell’ordine anche se sullo svolgimento della manifestazione vigila un elicottero. Nell’ordinanza del prefetto l’interdizione per il Comune di Giaglione riguarda la strada comunale per frazione San Rocco e la strada comunale per frazione San Giovanni. In testa al corteo partecipa anche una delegazione del Legal Team, gli avvocati che assistono legalmente i No Tav e la Comunità montana nella protesta contro l’opera.
ore 12. (Ansa) L’attività preventiva delle forze dell’ordine è ancora in corso e ha portato all’identificazione in città da parte della Digos di altre cinque persone dell’area anarchica di cui due già colpite da provvedimento di rimpatrio emesso dal Questore nel 2010. Fra le persone fermate per identificazione e controllate questa mattina da Polizia e Carabinieri, quasi tutte di Torino e provincia, ci sono anche manifestanti provenienti da Mantova, Bergamo, Cuneo e Biella. In tutto in questi giorni in Val di Susa le forze dell’ordine hanno identificato 419 persone e controllato 286 veicoli.
ore 10. Piccoli gruppi di dimostranti No Tav si sono staccati dal concentramento di Giaglione e hanno cominciato, alla spicciolata, a esplorare i sentieri alla ricerca dei blocchi istituiti dalla polizia. Gli agenti hanno telecamere con cui ne filmano i movimenti. Un elicottero delle forze dell’ordine sta sorvolando la zona. I primi perlustratori No Tav hanno raggiunto alla spicciolata lo sbarramento istituito dalla Polizia sul tracciato principale, chiamato sentiero Balcone. Dietro una rete metallica che impedisce il passaggio sono assiepati i Carabinieri. Una volta verificata la situazione, i No Tav sono tornati indietro.
ore 10. Il presidente della Comunità montana Valli di Susa e Sangone, Sandro Plano, e i 23 sindaci schierati su posizioni contrarie alla Torino-Lione hanno riunito l’unità di crisi nei locali del Comune di Giaglione. Seguiranno la manifestazione in contatto telefonico con i dimostranti e con gli ’osservatorì del movimento ammessi nella ’zona rossà. «Speriamo - dice Plano - che contribuiscano a mantenere la calma se ci saranno episodi di tensione».
ore 9. Nelle ore che precedono il corteo a Rivoli i carabinieri hanno fermato cinque giovani: andavano verso la Val Susa portando in auto maschere antigas e protezioni