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Ve l’hanno data a bere

Publie le martedì 28 giugno 2011 par Open-Publishing
4 commenti

Contrordine, compagni sognatori. Nichi Vendola, l’”Obama bianco”, nel senso che ha grande eloquio onirico ed altrettanta rapidità ad adeguarsi alla realtà, ha deciso che le tariffe dell’Acquedotto Pugliese non scenderanno. Neppure di quel leggendario 7 per cento riferito al costo del capitale il cui meccanismo continua a non essere capito, anche da quanti dovrebbero avere tutti gli strumenti per afferrarlo (incluso l’autore del pezzo qui linkato).

La realtà bussa alla porta con veemenza, assumendo le fattezze dell’assessore alle Opere Pubbliche, Fabiano Amati:

«In Puglia la remunerazione del capitale investito del 7% è un costo: quello che pagheremo ogni anno fino al 2018 sul bond in sterline pari al 6,92% contratto durante la gestione dell’era Fitto»

Ovvio che il 7 per cento è un costo: è il costo del capitale, la somma del mix di debito ed equity necessario a realizzare gli investimenti! E non si tratta di una rendita, ve lo diciamo da sempre e da subito rispetto ad una vicenda che illustra in modo davvero liquido l’analfabetismo economico degli italiani.

E San Nichita di Bari, che dice? Beh, lui aveva già fatto capire che, potendo, avrebbe votato no, ma in quei giorni era troppo impegnato a costruire la sua icona, da portare in processione assieme alla sgargiante palandrana di Padre Zanotelli. Oggi, che le bocce sono ferme, vi precisa meglio il suo pensiero. Perché queste cose non sono state spiegate agli elettori, prima del referendum?

«Nessuno me le ha chieste»

E pensate che per un simile saltimbanco molti di voi, col cuore gonfio di gioia e cantando Bella ciao, si sono riversati in massa alle urne, accusando gli astensionisti delle peggiori nequizie. Siete davvero teneri, italiani. Vi si taglia con un grissino.

P.S. Nel frattempo, più che ballare, si ride.

http://phastidio.net/2011/06/27/ve-lhanno-data-a-bere/

Messaggi

  • Notoriamente non ho particolari simpatie per Vendola, tuttaltro, ma questo articolo è una stronzata .

    Innanzitutto un conto è la pubblicità dell’acqua, un conto i costi ... cosa importante certo ma che non c’entra niente col referendum ...

    Oltretutto, se ben ricordo, la Puglia aveva ripubblicizzato l’acqua già prima del referendum.

    Difficile quindi pensare ad un Vendola intimamente per il NO, visto che le sue "fabbriche" proprio sull’acqua pubblica martellavano ormai da anni ...

    Che poi Vendola, sin dai tempi del congresso di Rifondazione, con le sue "narrazioni" poetiche nasconda una impostazione che potrebbe tranquillamente stare nel PD, lo penso da tempo immemorabile.

    Insomma, che in gran parte si tratti di un bluff sono convinto.

    Ma non si svelano il bluff e le cazzate di Vendola dicendo altre cazzate ....

    K.

    • Oltretutto Vendola non può non onorare il debito in prodotti finanziari derivati fatto dal suo predecessore ed ora approdato ad interessi ancora più pesanti a causa della crisi.

      L’Argentina governata dalla sinistra peronista ( cui peraltro Vendola si rifà apertamente ) ha potuto permettersi, prima di non pagare, e poi di rinegoziare il debito col Fondo Monetario Internazionale.

      Ma un governatore di regione, per quanto in regime di federalismo, non può permettersi la stessa cosa, oltretutto con una banca privata e non italiana.

      Per cui c’è poco da discutere ....

      Come dicevo, le pecche ed i bluff di Vendola sono ben altri ..... e non questo nel quale nessuno, al suo posto, poteva comportarsi diversamente ....

      Oltretutto, poi, questo articolo mi sembra provenire da un blog di destra ....
      insomma, non è che se ci sta sulle scatole Vendola ( e a me mi ci sta parecchio) poi bisogna accodarsi a chiunque lo critichi, da qualunque punto di vista ....

      Oltretutto il referendum sull’acqua, proprio per il meccanismo referendario solo abrogativo vigente in Italia, ha stabilito soltanto che d’ora in poi non si potranno privatizzare le imprese pubbliche di questo tipo.

      Ma purtroppo non stabilisce automaticamente che quelle già privatizzate debbano tornare pubbliche.

      Sarebbe come se nel 1974 fosse stato abrogato il divorzio e si fosse preteso che i divorziati fino a quel momento tornassero sposati.

      Ed invece la Puglia l’acqua la riaveva pubblicizzata prima ancora del referendum ....

      K.

    • Guarda K io ricordo di un forte litigio tra Vendola e i comitati proprio sull’acquedotto pugliese dato in gestione ai privati.

      Ricordo addirittura le parole di Niki "non siamo mica in Unione Sovietica".

    • Vero, ma poi la cosa si risolse nella ripubblicizzazione, in termini di maggioranza pubblica della proprietà dell’ente che si occupa di acqua in Puglia.

      I comitati sostenevano la pubblicità totale, cosa però impossibile per una Spa, oltretutto pure quotata in borsa, che quantomeno doveva "riacquistare" ( con quali soldi visti i debiti di Fitto ?) le quote minoritarie in mano a privati.

      E comunque l’articolo fascistoide da cui parte questa discussione non c’entra niente rispetto a questo tema.

      Parla del prezzo dell’acqua .... che non era oggetto di referendum.

      E che purtroppo è legato alla vicenda del debito dei "derivati" di Fitto.

      Curioso poi che il tutto nasca da un articolo del "Corriere del Mezzogiorno" notoriamente legato a Fitto ed alla destra pugliese e da un blogger notoriamente fascistoide.

      K.