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Veruggio: ‘Questa Federazione sembra l’Isola dei Famosi’

Publie le mercoledì 17 novembre 2010 par Open-Publishing
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Essendo uno dei pochi dirigenti nazionali di Rifondazione che da sempre ha preso posizione contro la costituzione della Federazione della Sinistra – non ovviamente in termini di principio, ma per come questa operazione è stata intesa – devo dire che la relazione introduttiva di Giacomo Casarino mi ha tolto d’imbarazzo, perché mi è sembrata tutta sulla difensiva e con più spunti critici che elogiativi. Dunque, visto che non avete lapidato lui, confido che non lapiderete neanche me. Inizio dicendo che questa Federazione della Sinistra a me sembra l’Isola dei Famosi della Sinistra, i cui protagonisti sono ex star della politica cadute in disgrazia e nel dimenticatoio e che, pur di riacquisire il centro del palcoscenico – in questo caso il posticino in Parlamento – sono disponibili a fare cose anche un po’ patetiche, come mimare una concordia che in realtà viene sopraffatta in continuazione da continui motivi di tensione. Il tutto in un quadro di regole fasulle e in cui – come in tutti i reality show – tutto è già stato deciso precedentemente a tavolino, come ricordava Giacomo. Lui però ha detto che tutto ciò non lo scandalizza. A me invece scandalizza e preoccupa parecchio. E d’altra parte chiedo a voi: che giudizio si può dare di un soggetto politico che nasce reclamando una legge elettorale proporzionale col ripristino della preferenza (perché i cittadini possano scegiere i propri rappresentanti) e che poi nel suo congresso impone un unico documento di fatto non emendabile, non discusso nei circoli, con delegati non eletti ma nominati dall’alto e lo Statuto della Federazione – la sua carta fondativa – che dunque verrà decisa da un organismo non elettivo? Se ve lo dicessero nel vostro posto di lavoro, in CGIL, nell’ANPI o nell’ARCI che chi vi rappresenterà lo decidono al piano di sopra, come reagireste? Io mi sono battuto insieme a Ferrero e Grassi, nell’ultimo congresso di Rifondazione, per emendare lo Statuto del PRC ed evitare che qualcuno ci sciogliesse il partito e non sono disponibile a farmi scippare quella vittoria accettando che a decidere sia un congresso del soggetto politico costituendo convocato prima dei congressi dei partiti costituenti. Per questo, cari compagni, vi dico che non riconosco legittimità a questo congresso e oggi non parteciperò al voto e per questo ho rifiutato di essere delegato al congresso nazionale. E non mi si venga neanche a dire che purtroppo è andata così perché ci troviamo in una situazione di emergenza. La storia ci ha insegnato che tutte le volte che si smantellavano le regole c’era sempre una situazione di emergenza. Anche le dittature sono state giustificate in nome dell’eccezione che conferma la regola.

Fin qui c’erano le osservazioni di metodo, ma poi viene anche il merito, che è diretta conseguenza. Se questa Federazione infatti è – come mi sembra – una società di mutuo soccorso tra politici trombati con l’unico scopo di tornare in Parlamento per fare le cose che non siamo stati capaci di fare quando in Parlamento c’eravamo, beh allora è chiaro che questo diventa il suo DNA e che tutto verrà sacrificato a tale mission. Verrà sacrificata la lotta della FIOM – come è già successo durante il congresso della CGIL – così come verranno sacrificate le lotte di tanti altri lavoratori. Vedete: se l’assessore regionale ligure ai Trasporti (PdCI N.d.R.), di fronte alla richiesta di un terribile sindacalista della CISL di mantenere per il 2011 gli stessi finanziamenti al trasporto pubblico locale che sono stati dati quest’anno, si alza dal tavolo e rilascia dichiarazioni ai giornali dicendo che il sindacato la deve piantare e che sono finiti i tempi delle vacche grasse, per me è assolutamente legittimo. Però io non sono d’accordo e quel che mi colpisce è che non mi viene detto ‘Beh allora c’è una divergenza. Sediamoci intorno a un tavolo e vediamo di trovare una sintesi’. Se mi venisse detto questo lo troverei utopistico, ma almeno sarebbe formalmente corretto. Ma invece mi sento dire: ‘Ma insomma, bisogna valorizzare le posizioni comuni, non fissarsi sulle divergenze!’ e questo – tradotto dal politichese – sapete, cari compagni, cosa significa? Significa: ‘Su, non fare lo gnorri. Lo sai che la Federazione mica serve per difendere i lavoratori di AMT, serve per mantenere i posti nelle istituzioni. Dunque non fissiamoci su particolari per favore’.

In altre parole qui nessuno vuol teorizzare che la divisione a sinistra sia un fatto positivo, ma il punto è che una ricomposizione non può avvenire senza una base politica. La piazza del 16 ottobre ci ha dimostrato che è possibile mettere insieme tante anime della sinistra dispersa se ci sono dei contenuti comuni, ma se vogliamo una sinistra come la FIOM, una sinistra che rappresenti in primo luogo il mondo del lavoro, che sia pronta a combattere e che ‘quando dice no è no’ allora dobbiamo sapere che la cosiddetta Federazione della Sinistra è l’antitesi a quella piazza. Ed è vero – come ha scritto Grassi in un articolo di qualche giorno fa – che a quella piazza bisogna dare una sponda politica, ma è altrettanto vero che quella sponda non la costruisci insieme con chi sta cercando con tutte le sue forze di accerchiare la FIOM socialmente e politicamente. E non mi si parli neppure – come ha cercato di fare Nesci – di alleanze per salvare la democrazia. Russo Spena dice ‘alleanza per la Costituzione’, ma mi volete spiegare – visto che Nesci è stato responsabile delle riforme istituzionali del PRC – chi è stato a picconare per primo la Costituzione, chi ha riformato il Titolo quinto o ha lanciato per primo il referendum sul federalismo: Berlusconi o il PD? E quanto alla democrazia nei posti di lavoro: la difendiamo alleandoci con chi in questa legislatura ha portato in Parlamento l’ex presidente di Federmeccanica Massimo Calearo? La realtà è che in una fase di scontro e di polarizzazione sociale come quello che stiamo attraversando o si sta da una parte o dall’altra e se si sta nel mezzo l’unico risultato che si ottiene è quello di scontentare tutti, come abbiamo fatto nel congresso della CGIL. Perché la grande lezione che viene dal fallimento del bipolarismo in Italia è proprio che forze che non possono essere sommate socialmente e politicamente non possono essere sommate neanche organizzativamente né tantomeno elettoralmente. Questo è il motivo per cui i ‘partitoni’ come PD e PDL vanno in crisi. Il dramma è che questa crisi del bipolarismo è diventata una crisi anche nostra, perché noi il bipolarismo non lo abbiamo subito e combattuto, lo abbiamo introiettato e siamo diventati funzionali ad esso.

Per questo dico al compagno del PdCI inviatoci come rappresentante del livello nazionale – e l’ho detto e lo dirò ai dirigenti nazionali del PRC – voi state portando questa sinistra allo sfascio. Per questo oggi è più che mai necessario pensare al dopo e io sono rimasto e rimango dentro Rifondazione – usando gli spazi di democrazia che ci sono rimasti – proprio perché penso che, anche dopo la fine di questi partiti per opera vostra, ci sarà bisogno di una sinistra in grado di rappresentare i lavoratori, i ceti popolari, i movimenti di lotta anticapitalisti e dunque rimango per preservare quelle forze che ancora ci sono dentro Rifondazione, ma penso anche nel PdCI e altrove, perché quelle forze rappresentano un tassello importante per la ricostruzione di una sinistra di classe.

di: Marco Veruggio-ControCorrente per una sinistra dei lavoratori

Messaggi

  • Condivido con Marco Veruggio la FdS è solo un vecchio carrozzone che continua a sbagliare e tenersi lontano dalla base della sinistra, che vuole e lotta per altre cose. Infine vorrei chiedere al compagno Enrico come si fa a costruire l’unità e la solidarietà tra i lavoratori... e tutta la sinistra rivoluzionaria, quando poi su un sito di sinistra come Bella Ciao censurano degli articoli come quello che ho pubblicato sul congresso della FdCA... Senza dare poi neanche una risposta alla domanda sulla motivazione della censura e poi ci lamentiamo della destra e dei Grillo. Ti saluto cordialmente, nando

    • Caro Nando, ti avevo già risposto con un commento sull’articolo moderato ( a mio personalissimo giudizio, per errore) , comunque sia, te lo riporto anche qui.

      Caro compagno Nando, credo che sia meglio che tu invii una mail direttamente a bellaciao, l’indirizzo lo trovi sul sito stesso in alto alla home, devi cliccare su contact, credo si tratti di errore non verificato, altrimenti non mi spiego la moderazione, anche se non ho potuto leggere il contenuto da te inviato e soprattutto la non risposta al tuo commento con cui chiedi il perchè della moderazione avvenuta. Tieni conto che il sito è fatto da compagni in Francia, che son molto occupati nella versione in francese. Colgo l’occasione per inviarti il mio saluto,

      Enrico Biso