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Violazioni contro la libertà della stampa Kurda
Publie le martedì 6 settembre 2005 par Open-PublishingRoma, 5 Settembre‘05
Alla stampa e all’opinione pubblica
Alle ore 9 di stamattina hanno avuto luogo a Francoforte (Germania) perquisizioni presso gli uffici del quotidiano kurdo in lingua turca Özgür Politika, dell’agenzia di stampa kurda MHA e della società MIR Muzik, costituita da cantanti kurdi. Le perquisizioni suddette conseguono a un decreto del Ministro dell’Interno tedesco Schily: nel corso di esse sono stati sequestrati materiali e documenti e sono stati fermati lavoratori e giornalisti.
Il decreto risale al 30 agosto; tale data coincide con quella che in Turchia è festeggiata come giorno della liberazione al termine della I Guerra Mondiale. D’altronde da quasi un mese l’esercito turco è in prima linea nel richiedere la chiusura di organizzazioni della stampa kurda presenti in Europa, in particolare di Roj-TV. I rappresentanti turchi puntano a far sì che si abbassi la voce della popolazione kurda, per metterne in sordina le richieste di pace e democrazia. E cosa avviene intanto in Turchia? Manifestazioni pacifiche sono attaccate brutalmente (era accaduto a Beşiri di recente, è avvenuto di nuovo ieri a coloro che intendevano recarsi a manifestare a Gemlik la loro solidarietà ad Abdullah Öcalan, per la condizione di isolamento carcerario in cui versa). I mezzi di stampa kurdi fanno informazione in modo giusto sui fatti che riguardano i kurdi, sia in Europa che in Turchia; le autorità turche vogliono ridurre al silenzio, su tali fatti, quelle veritiere fonti d’informazione.
Dobbiamo inoltre sottolineare che questa violazione grave del diritto alla libertà d’informazione è tra le violazioni di diritti più gravi che siano avvenute in Germania negli ultimi anni. Essa allontana sia la Germania che l’Europa dai valori che esse asseriscono di rappresentare. Se ciò accade in Europa oggi, proviamo a immaginare quale effetto potrà avere sulla popolazione kurda in Turchia la notizia di una simile violazione di un diritto fondamentale. Non si deve dimenticare che in Europa la stampa kurda è riuscita finora ad andare avanti nel fornire notizie alla popolazione kurda grazie ai valori democratici e di pace propri dell’Europa; in Turchia, invece, in special modo dal 1990 al 1995, le sedi dei giornali subivano attacchi dinamitardi e i giornalisti erano uccisi, per impedire che alla popolazione pervenisse il flusso di notizie.
Gli odierni fermi e perquisizioni avvenuti nelle città tedesche, atti persecutori a danno di giornalisti kurdi, non hanno alcuna valida base giuridica. I mezzi d’informazione kurdi lavorano infatti in Germania ormai da anni, in un contesto di perfetta ed evidente legalità, per fornire informazioni veritiere in maniera indipendente: si tratta di voci del mondo kurdo.
È strano altresì che un fatto simile si verifichi ad appena 13 giorni dalle elezioni legislative tedesche. Qualunque sia il motivo alla base di un simile attacco, l’attacco stesso non ha alcuna giustificazione. Voler ridurre al silenzio la voce del mondo kurdo costituisce una gravissima violazione nei confronti dell’intera popolazione kurda; si cerca in tal modo di rappresentare in Germania i Kurdi come criminali. Un simile fatto contribuisce ad agevolare la linea politica consistente in violazioni dei diritti umani portata avanti dal regime turco. Così facendo, si contribuirà a far sì che le autorità turche divengano ancor più repressive verso la popolazione kurda nel prossimo futuro. Gli ufficiali dell’esercito turco non hanno altro obiettivo che di riuscire a reprimere facendo in modo che tale attività repressiva passi sotto silenzio. Con quanto è avvenuto oggi, la Germania a tutto ciò contribuisce.
Ovviamente sappiamo quale sia la linea politica dell’autorità turca verso la stampa kurda: svariate volte in passato sono stati chiusi e messi fuorilegge giornali kurdi . La popolazione kurda ha tuttavia costantemente portato avanti la propria lotta per avere a disposizione una propria libera voce informativa; e continuerà a farlo. Il volume di quella libera voce non potrà essere ridotto per effetto di interessi altrui.
ANCORA UNA VOLTA RICHIEDIAMO SOLIDARIETA’ A TUTTI COLORO CHE IN ITALIA SOSTENGONO LE NOSTRE RICHIESTE DI PIENO RISPETTO DEI DIRITTI UMANI SPETTANTI AL POPOLO KURDO! GRAZIE!




